domenica 31 gennaio 2010

A chi ti leva il pane... levaci la vita!

Ora mi accuseranno di istigazione alla violenza, ma nel titolo di questo post ho semplicemente inserito un vecchio adagio siciliano che al sud circola da almeno 5 secoli e in tutti gli strati sociali essendo considerato, questo proverbio, come l'ultima spiaggia prima di arrivare nel gran burrone della morte per causa altrui.

Probabilmente questo proverbio (o adagio che dir si voglia) è stato a sua volta mutuato con variante dal motto che i gladiatori si scambiavano prima di iniziare a combattere per la sopravvivenza di uno solo fra loro:

Mors Tua Vita Mea.


La tua morte per me significa la mia vita; e così combattevano e si uccidevano anche se fino al giorno precedente erano stati legati da affetto o da amicizia e persino da legami fraterni, figli della stessa madre, perché quella era l'ultima spiaggia per sollazzare e soddisfare la libidine di sangue dei potenti che in quel massacro trovavano il loro divertimento e un sollievo alla loro noia.

Oggi i potenti sono diversi.
Anche "i padroni" non sono più diretti, ma indiretti.

Oggi si chiamano "datori di lavoro" anche se il risultato finale sia pure senza una diretta volontarietà rimane sempre lo stesso: quello di datori di morte!

Io non mi suiciderei se qualcuno mi levasse il pane.
E non condannerei nemmeno moralmente chi per procurarselo, per la sua sopravvivenza, fosse costretto a commettere di questi atti estremi.


Ed ora imparo un sacco di cose
fra tutti gli altri vestiti uguali,
tranne qual'è il crimine giusto
per non passare da criminali...

Ci hanno insegnato la meraviglia
verso la gente che ruba il pane
ora sappiamo che e' un delitto
il non rubare quando si ha fame...
(Fabrizio de Andrè)

Qual'è la soluzione perché nessuno arrivi MAI a commettere questi atti estremi?

SMETTETELA DI FARE DICHIARAZIONI DI PRINCÌPI VUOTI E INUTILI!!!

Del tipo...
Nessuno sarà lasciato indietro...
Nessuno sarà fatto morire di fame...

NON FATE PIÙ DICHIARAZIONI BEFFA e ADOPERIAMOCI TUTTI finché siamo ancora in tempo a che nessuno arrivi a rimanere senza pane, e PRIMA che a qualcuno venga in mente di attuare il sacro principio

CHE E' UN DIRITTO FONDAMENTALE DELL'UOMO:

Tendiamo la nostra mano solidale verso chi rischia LA FAME NERA!!!

(dal Messaggero.it)


Bergamo, perde il lavoro e si dà fuoco:
gravissimo operaio di 35 anni



BERGAMO (30 gennaio) – Un operaio rimasto senza lavoro ha tentato il suicidio dandosi fuoco con una tanica di benzina. L'uomo si trova ora ricoverato al Centro grandi ustionati di Verona, in condizioni gravissime. A dare l'allarme due operai e una passante che hanno cercato in tutti i modi di spegnere le fiamme.

Il dramma a Brembate, nel Bergamasco. L'operaio, 35 anni, sposato, due mesi fa aveva perso il lavoro perchè la ditta presso cui lavorava, a Zingonia, era fallita. L'uomo era caduto in uno stato di sconforto. Questa mattina ha raggiunto in auto la zona industriale di Brembate e una volta sceso si è cosparso di benzina, dandosi fuoco. Alla scena hanno assistito due operai e una donna che passava di lì in auto. La signora è riuscita a spegnere le fiamme usando un estintore che aveva in macchina, prima dell'arrivo dei vigili del fuoco e dei sanitari. Del caso si stanno occupando i carabinieri della Compagnia di Treviglio (Bergamo).


venerdì 29 gennaio 2010

Complotto complotto!!!

- Chi e' che lo dice?

- Berlusconi!


- Ah allora deve essere vero, perché come dice lo stesso Berlusconi

"Un Presidente del Consiglio per definizione NON PUO' MENTIRE!!!"


- Quindi è tutto vero?

- Ma la Procura di Bari smentisce che stia indagando sul conto della D'Addario e su un eventuale complotto!!!

- Balle!

- E chi lo dice?

- Panorama...

- Ah allora deve essere vero, visto che Panorama e' proprietà privata di Berlusconi e

"per definizione nemmeno le proprietà private di un Presidente del Consiglio possono mentire!!!
"


- E allora?

- E allora cosa?

- Allora?


- Allora vuol dire che se la Procura di Bari NON HA ANCORA INIZIATO LE INDAGINI...


- CHE SI DIA DA FARE E LE AVVII CRIBBIO!!!

- E chi lo dice?

- Ma lui ovviamente...

- Cribbio!!!


(dal Corriere.it)

botta e risposta

La Procura di Bari (ri)smentisce,
ma Panorama insiste: conferme granitiche

BARI - La procura (ri)smentisce di avere in corso indagini su un presunto complotto, di cui si parla in un servizio pubblicato da Panorama, che magistrati, giornalisti, politici e la escort Patrizia D’Addario avrebbero attuato per mettere in cattiva luce Silvio Berlusconi. «In merito alla notizia di stampa apparsa oggi sul settimanale Panorama - è detto nella nota - e relativa alla pretesa ipotesi di accordi fraudolenti miranti ad una calunniosa rappresentazione processuale, con conseguente iscrizione nel registro degli indagati di magistrati, politici, giornalisti o professionisti, questa Procura della Repubblica smentisce che vi siano iscrizioni di notizie di reato aventi tale contenuto».

PANORAMA - Il settimanale ha svolto «tutte le verifiche indispensabili» prima di scrivere dell’inchiesta su un presunto complotto ai danni del presidente del consiglio Silvio Berlusconi legato alla vicenda delle escort e ha «ricevuto riscontri autorevoli e conferme granitiche». È quanto afferma, in una nota, la direzione di Panorama, in replica alla smentita della Procura di Bari. «Comprendiamo - si legge nella nota del settimanale - l’imbarazzo e l’irritazione della procura di Bari dopo le rivelazioni di Panorama su un’inchiesta così delicata in corso che, ribadiamo, muove da una precisa ipotesi investigativa legata a un complotto ai danni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. La direzione di Panorama ribadisce di aver svolto tutte le verifiche indispensabili prima di pubblicare l’articolo e di non aver avanzato autonomamente alcuna ipotesi limitandosi a riportare notizie raccolte a Bari. Notizie rispetto alle quali ha ricevuto riscontri autorevoli e conferme granitiche». La direzione di Panorama precisa, inoltre, che «in nessuna parte dell’articolo si sostiene - contrariamente a quanto si può desumere dalla lettura del comunicato della Procura - l’avvenuta iscrizione nel registro degli indagati di magistrati, politici o giornalisti. Si sostiene e si ribadisce, invece, che magistrati, politici e giornalisti "compaiono a vario titolo" nell’inchiesta così come autorevolmente riferito a Panorama».

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(Da Il Messaggero.it)

Patrizia D'Addario: «Complotto? Smentisco il teorema»



ROMA (29 gennaio) - Patrizia D'Addario smentisce Panorama su un suo coinvolgimento nel presunto complotto di magistrati, politici e giornalisti per screditare Silvio Berlusconi, e si augura che la magistratura faccia chiarezza sulla vicenda.

La D'Addario dichiara di aver letto sul settimanale di essere «al centro di un complotto ai danni del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Per questa ragione avrei ricevuto un compenso. Apprendo anche di indagini su questo fantasioso complotto architettato da me ed altri non meglio specificati soggetti. Non mi resta che smentire ancora una volta tutti gli aspetti di tale teorema nonché augurarmi che la magistratura faccia chiarezza su tutta la vicenda nel più breve tempo possibile per fugare ogni dubbio».

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(Da LaStampa.it)

"D'Addario indagata per complotto"
Ma la Procura smentisce Panorama


Il settimanale: «Volevano colpire
il premier». Gli inquirenti frenano.
Il governatore Vendola usa l'ironia:
«L'ingenuità del Cavaliere è nota»
BARI
Patrizia D’Addario, l’escort barese al centro dello scandalo che ha coinvolto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sarebbe indagata insieme ad almeno altre 12 persone dalla Procura della Repubblica di Bari per «avere ordito un complotto contro Berlusconi». Lo rivela il settimanale Panorama nel numero in edicola da oggi.

Al fascicolo, seguito direttamente dal procuratore Antonio Laudati, lavorerebbero anche i sostituti Giuseppe Dentamaro e Teresa Iodice. Secondo gli inquirenti, a quanto scrive Panorama, la D'Addario, sarebbe stata «selezionata e successivamente "consegnata" a Tarantini per portare a termine la missione di compromettere la reputazione del presidente del Consiglio, mettendolo politicamente in difficoltà». Secondo Panorama, a breve, nei confronti di alcuni giudici che avrebbero partecipato a quello che appare «come un vero e proprio complotto ai danni del premier dovrebbe scattare un procedimento parallelo che, secondo quanto stabilito dall'articolo 11 del Codice di procedura penale, sarà affidato alla procura di Lecce, competente a indagare sulle toghe del capoluogo pugliese».

Nel presunto "complotto" su cui si starebbero concentrando gli inquirenti baresi, «un ruolo non secondario lo avrebbero recitato alcuni giornalisti, ai quali sarebbero state passate notizie allo scopo di alimentare il clima a sostegno della tesi di D'Addario». Secondo quanto risulta a Panorama, il filone relativo alla fuga di notizie «è prossimo alla conclusione e sarebbero già pronte le richieste di misure cautelari per diversi personaggi, compresi alcuni appartenenti alle forze dell'ordine». Su Patrizia D'Addario sarebbero state avviate da mesi anche analisi patrimoniali: in procura, conclude il settimanale, indagano anche su un «ingente somma in contanti, si parla di 1,5 milioni di euro, che dall'Italia nel febbraio 2008 (otto mesi prima della visita della escort a Palazzo Grazioli, ndr.) sarebbe stata trasferita a Doha, capitale del Qatar». A trasportare fisicamente i soldi sarebbe stata la stessa D'Addario, durante un viaggio «di cui i magistrati hanno trovato i riscontri».

La Procura della Repubblica però «smentisce che vi siano iscrizioni di notizie di reato aventi tale contenuto». «In merito alla notizia di stampa apparsa oggi sul settimanale Panorama e relativa alla pretesa ipotesi di accordi fraudolenti miranti ad una calunniosa rappresentazione processuale, con conseguente iscrizione nel registro degli indagati di magistrati, politici, giornalisti o professionisti, questa Procura della Repubblica smentisce che vi siano iscrizioni di notizie di reato aventi tale contenuto», scrive in una nota ufficiale la stessa Procura in riferimento all’articolo pubblicato oggi sul settimanale, secondo il quale «Patrizia D’Addario sarebbe stata selezionata e successivamente consegnata a Tarantini» nell’ambito di un «complotto» contro il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Già nella serata di ieri erano trapelate voci di una smentita da parte del procuratore di Bari, Antonio Laudati, che avrebbe ammesso soltanto un’altra attività di indagine per altro già nota, legata al caso D’Addario, per «rivelazioni di segreto istruttorio». Intanto piovono le reazioni della politica. Il presidente della Regione Puglia Vendola si affida all'ironia: «Berlusconi sarebbe caduto in una trappola? È nota l’ingenuità del presidente del Consiglio, quindi se qualcuno ha ordito un tale complotto bisogna sentirsi solidali nei confronti di un uomo che nonostante sia uno degli uomini ricchi e più potenti continua a coltivare un grado di ingenuità così spinto». Per Vendola, Berlusconi è «un pò Alice nel paese delle meraviglie» e, ha concluso, «a me piacciono i personaggi delle fiabe».



Per poter finanziare la ricerca in italia basterebbe trasportare una puttana in meno coi voli di Stato.

Eh si.
Sarebbe sufficiente far viaggiare una puttana di Stato con i normali mezzi di trasporto anziché mandarle a prendere coi costosissimi voli di Stato per ottenere un risparmio enorme di risorse che potrebbero essere dirottate sulla ricerca.

Poco fa ho ascoltato l'intervista a 2 giovani ricercatori a cui e' stato assegnato proprio oggi dal presidente della Camera Fini il premio Sapio per la ricerca condotta sull'utilizzo di biossido di titanio come elettrodo per la produzione di idrogeno a partire dalla radiazione solare e quindi con applicabilità quasi immediata sulle nuove macchine del futuro.




















Ovviamente, noi che pure abbiamo fatto laboratorio ci rendiamo conto delle difficoltà incontrate da questi "ragazzi" (bamboccioni quasi quarantenni che con sacrifici immani sbarcano il loro lunario di precari a vita) per portare avanti le loro ricerche, e alla domanda del giornalista, anche se in modo politically-correct lamentavano appunto la mancanza di fondi che l'Italia (e QUESTO GOVERNO) destina alla ricerca in particolare e alla istruzione in generale.
Chiedo scusa se a causa dell'intervista già iniziata non ho potuto registrare i nomi dei due protagonisti, né la ricerca su Internet mi e' stata d'aiuto

E allora mi e' venuta un'idea:

E se, come ricerca sul risparmio energetico alla prossima edizione del premio Sapio partecipasse qualcuno di noi calcolando fino all'ultimo centesimo il bilancio energetico e i risparmi che si conseguirebbero se Berlusconi decidesse di

NON FAR TRASPORTARE LE SUE PUTTANE

coi voli di Stato e dicesse loro semplicemente di affidarsi ai normali mezzi di trasporto oppure, come si faceva ai vecchi tempi... con l'autostop?

Volete scommettere che coi soli soldi risparmiati in un anno si finanzierebbe la ricerca scientifica per i prossimi 10 anni?

Uhm... quasi quasi... una ricerca così sarebbe da premiare col Premio Nobel!

(da www.unonotizie.it)

PREMIO SAPIO 2009 / premiazione presso la Camera dei deputati il 29 gennaio ore 15:00


CON 8 RICERCHE, LA MAGGIOR PARTE DEDICATE ALLE TECNOLOGIE PER L’AMBIENTE E ALLE APPLICAZIONI IN MEDICINA, IL LAZIO PARTECIPA ALLA GARA PER L’ASSEGNAZIONE DEL PREMIO SAPIO PER LA RICERCA ITALIANA Le Università romane sono le strutture di ricerca più rappresentate. I ricercatori candidati – autori delle 8 ricerche in gara – saranno protagonisti della Cerimonia conclusiva di premiazione che si svolgerà venerdì 29 gennaio 2010, alle ore 15.00 presso la Sala della Lupa – Camera dei Deputati, Palazzo di Montecitorio, alla presenza del Presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini.

Numerosissime le adesioni pervenute da parte dei rappresentanti del mondo accademico- scientifico- politico – economico e culturale del Paese.
Finalità del Premio è quello di divulgare il lavoro dei ricercatori italiani e mettere a disposizione della comunità scientifica e imprenditoriale tutte le 90 ricerche pervenute perché possano essere applicate, sviluppate e portate avanti. Si conclude la kermesse promossa dal Gruppo Sapio che incentiva e sostiene la Ricerca scientifica e i Ricercatori Italiani. Sono 90 i Progetti giunti quest’anno che propongono alla comunità scientifica risultati di ricerca di grandissimo interesse in particolare nel settore salute e ambiente.

Il Lazio si conferma contesto di grande fermento 8 ricerche di alto livello sono candidate al Premio e – indipendentemente da quello che sarà l’elenco dei vincitori – rappresentano passi avanti concreti e importantissimi in settori fondamentali per la qualità della vita di tutti, come sono appunto la salute e l’ambiente. Basta una scorsa ai contenuti di questi lavori per rendersi conto che si tratta di risultati di eccellenza, che porteranno ad applicazioni significative in diversi ambiti. Le Università romane in particolare si confermano realtà all’avanguardia in Italia, nelle quali operano studiosi animati da entusiasmo e capacità, che dedicano il loro tempo e le loro energie alla ricerca scientifica, nonostante non manchino le difficoltà.

A tutti loro è dedicata la Cerimonia del 29 gennaio a Montecitorio, in una cornice istituzionale capace di dare loro il giusto valore, per sottolineare quanto il loro lavoro sia fondamentale per il Sistema Italia. Sistema al quale il Lazio fornisce un contributo di sviluppo e conoscenza molto significativo e importante. Le ricerche in gara: ne presentiamo due (scelte solo per dare l’idea della qualità dei ricercatori in concorso) che potranno avere notevoli sviluppi nel prossimo futuro Ancora una volta il Lazio si dimostra particolarmente attenta all’ambiente anche per quanto riguarda le ricerche in gara per il Premio Sapio. In particolare ne citiamo due. La PRIMA riguarda la produzione di idrogeno mediante lo splittamento dell'acqua, con utilizzo di anodi a base di nanotubi di ossido di titanio ad elevato rendimento di foto-elettrolisi.

Il lavoro si è concentrato sullo studio approfondito dei processi che portano alla formazione sistemi nanostrutturati di TiO2, e della loro applicazione come foto-elettrodi per la foto-elettrolisi dell’acqua. Questi sistemi sono composti da nanotubi di ossido estremamente organizzati e costruiti perpendicolarmente al substrato di titanio. Questa conformazione permette così di poter aumentare notevolmente l’area attiva dedicata al foto-assorbimento della luce. L’importanza dell’avere una metodologia affidabile per ottenere questi sistemi nano strutturati di ossido di titanio riguarda essenzialmente la sua semplicità di realizzazione, bassi costi e basso impatto ambientale, nonché la possibilità di produrre idrogeno da soluzioni acquose utilizzando una fonte luminosa.

Infatti, la produzione di questi campioni viene effettuata utilizzando semplice titanio come materiale base, che viene poi sottoposto ad un potenziale elettrico elevato, in una soluzione di glicole etilenico contenente modesti quantitativi di fluoruri ed acqua. Inoltre, l’utilizzo di semplice titanio, invece che materiali foto-sensibili più costosi come il silicio, comporta un ulteriore abbattimento dei costi. Altro dato importante è la versatilità del materiale, dal momento che in letteratura è possibile trovare diverse applicazioni della natura più disparata, quali l’utilizzo come anodo in batterie litio ione o come materiale biocompatibile. Si prospetta quindi l’apertura di diversi campi di ricerca applicativi per questo materiale nano strutturato.

La SECONDA riguarda la possibilità di realizzare celle solari a base di nanotubi di carbonio. Lo scopo della ricerca è stato lo studio delle proprietà elettroniche, optoelettroniche e fotovoltaiche di sistemi a base di nanotubi di carbonio con lo scopo di sondare la possibilità di realizzare una cella solare più versatile rispetto a quelle convenzionali basate sul silicio. L’obiettivo è quello di rendere più efficienti i dispositivi fotovoltaici nella conversione dell’energia solare in energia elettrica e attivi in una regione spettrale più estesa delle celle solari basate sulla tecnologia del silicio. A questo fine, si stanno studiando diversi sistemi basati su nanotubi di carbonio a parete multipla, decorati con nanoparticelle di metalli nobili, mescolati con polimeri e cresciuti su diversi substrati.

La ricerca è tuttora in corso, ma i risultati ottenuti finora sono assolutamente incoraggianti in quanto fanno prevedere la possibilità di migliorare l’efficienza delle convenzionali celle solari basate sul silicio anche in regioni di lunghezze d’onda della radiazione finora non coperte da queste celle (vicino ultravioletto e/o vicino infrarosso), ma presenti nella radiazione solare. Dal punto di vista della chimica-fisica fondamentale, la nostra scoperta è importante in quanto sfrutta le proprietà quantistiche dei nanomateriali per l’applicazione nel campo delle energie alternative e rinnovabili.

Infatti,l’uso di un materiale nanostrutturato estremamente flessibile può permettere un suo inserimento nelle celle solari convenzionali e in tutti gli altri sistemi che si stanno studiando (per es. celle di Gratzel) per la conversione di energia solare in energia elettrica. Le caratteristiche di questo materiale fanno prevedere la capacità di estendere il dominio spettrale di tali celle verso il vicino ultravioletto e il vicino infrarosso, intervalli di radiazione solare attualmente non sfruttati dalle celle commerciali al silicio.

Il Premio Sapio per la Ricerca Italiana… …nasce nel 1999 dall’impegno e dalla determinazione di prestigiose Università, di numerosi Centri di Ricerca e del Gruppo Sapio, con l’obiettivo di dare impulso alla Ricerca scientifica in Italia, offrendo a ricercatori e docenti l’opportunità di avere una vetrina per far conoscere gli studi sviluppati su applicazioni innovative, dai potenziali effetti benefici per la società civile. Dal 1999 a oggi, il valore e l’importanza del Premio sono andati crescendo. L’iniziativa ha ottenuto, solo per citare un esempio, per il suo valore meritorio,l’Alto Riconoscimento della Presidenza della Repubblica e della Camera dei deputati.

Dieci anni di grandi risultati, in cui il Premio Sapio ha fatto un’azione di divulgazione scientifica, allargando contenuti di spessore e valore eccezionali, dalla nicchia della comunità degli studiosi al grande pubblico, grazie all’attenzione dei media, grazie al coinvolgimento degli atenei universitari e delle industrie, degli enti pubblici, grazie a tutti coloro che possono aiutare la Ricerca e che con il Premio Sapio sono stati motivati a farlo.

Venerdì 29 gennaio 2010 alle ore 15.00, alla presenza del Presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini, si svolgerà la Giornata Conclusiva del Premio Sapio 2009.
L’evento si articolerà in 2 momenti: ·l’incontro sul tema Dare valore alla ricerca italiana per dare valore al sistema Italia” quale confronto sul valore e sull’importanza della Ricerca nel nostro Paese e sugli effetti che essa può avere – se incentivata - sulla competitività del Sistema Italia; ·l’Assegnazione dei Premi agli studiosi e ricercatori italiani partecipanti all’edizione 2009 del Premio Sapio per la ricerca Italiana


giovedì 28 gennaio 2010

Mammiferi e altri animali selvatici: Licenza di uccidere. Quando la licenza sarà estesa anche ai bipedi?

Tra poco ci diranno che gli animali inquinano e quindi è giusto sopprimerli.

Ma non temete hanno già cominciato la stessa campagna di soppressione contro gli extracomunitari, contro i negri, contro i comunisti, contro i cinesi, contro gli indù, contro i pellerossa, contro i terroni, contro i...

insomma contro i diversi e contro tutti coloro che non corrispondono a uno specifico standard di origine già precedentemente stabilito.

E presto sentiremo gridare per le valli e per i monti nostrani un grido, uno slogan una canzone:

A morte i terun!!!

Meno male che io non sono terrone purosangue!!!
Ho ritrovato tracce inequivocabili che i miei antenati provenivano dal nord della padania e che si sono insediati qui in queste valli terroniche appena 6 secoli fa.

Pensate che potrò salvarmi dallo sterminio dei terroni?
Beh intanto si comincia con lo sterminare tutti gli altri animali, così cominciamo ad abituarci allo scorrere del sangue...

A FIUMI!!!


Bertold Brecht:

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti,
ed io non dissi niente, perché non ero comunista.

Un giorno vennero a prendere me,
e non c'era rimasto nessuno a protestare.


Oggi iniziano ad esaltare e legalizzare gli stermini di massa e tu ne sei contento!!! Così non ne sarai troppo sorpreso quanto stermineranno anche te. (Anonimo)

(da Repubblica.it)

IL CASO

Caccia, libertà di deroga
Prestigiacomo: "Colpo di mano"

Approvato al Senato un emendamento all'articolo 38 del ddl Comunitaria
I Verdi: "Una vergogna internazionale, è licenza di uccidere"


Caccia, libertà di deroga Prestigiacomo: "Colpo di mano"
ROMA - La stagione della caccia rimane di cinque mesi ma solo per alcuni mammiferi: il governo dà alle Regioni libertà di deroga per gli uccelli migratori e altre specie. Il Senato ha approvato l'emendamento proposto dal relatore Santini per cambare l'articolo 38 del ddl Comunitaria: prevede che i calendari "possano essere modificati nel solo senso di riduzione del periodo di attività venatoria e devono essere comunque contenuti tra il primo settembre e il 31 gennaio". I termini temporali riguardano le specie di mammiferi di cui è consentita la caccia: tutto il resto è in mano alle regioni, compresa la possibilità di sparare ai mammiferi ungulati, come cervi, caprioli e cinghiali.

Durante l'esame in commissione politiche dell'Unione europea, i senatori hanno introdotto alcune modifiche alla normativa relativa alla caccia dell'avifauna, cancellando i paletti temporali finora in vigore. Per stabilire il calendario della stagione venatoria, viene però specificato nell'emendamento votato in Aula, sarà obbligatorio acquisire il parere preventivo dell'Ispra (Istituto superiore protezione e ricerca ambientale) "ai fini della validazione delle analisi scientifiche e ornitologiche".

"La maggioranza al Senato, votando l'articolo 38 della legge comunitaria, ha detto sì alla caccia senza limiti e senza regole, alla possibilità di sparare alla fauna migratoria anche in agosto, quando i territori di caccia sono pieni di italiani in vacanza, e anche a febbraio quando i migratori fanno ritorno ai luoghi di nidificazione": afferma il senatore Pd Roberto Della Seta.

Sull'Italia pende un pesante contenzioso con l'Unione europea per la violazione delle direttive in materia venatoria: negli anni passati la quantità e la misura delle deroghe è stata tale da configurare, secondo Bruxelles, una violazione netta dello spirito della legge a difesa della fauna e, in particolare, degli uccelli migratori. Il ministro dell'Ambiente Prestigiacomo contesta l'approvazione dell'emendamento: "Avevamo raggiunto un faticoso accordo, questo voto rappresenta un colpo di mano".

In rete intanto si allarga il fronte del no alle doppiette: petizioni, blog, raccolte firme, moltiplicazione di appelli sui social network. Da ieri il blog aperto dal WWF sul proprio sito riceve centinaia di commenti in cui a gran voce si chiede di fermare una legge insensata che estenderebbe la stagione venatoria a dismisura e che gli italiani non vogliono.

Ieri un emendamento presentato dal centrodestra per la cancellazione degli attuali limiti massimi della stagione aveva sollevato le aspre critiche degli ambientalisti e del ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo.

"Il Senato ha approvato la licenza di uccidere. Si tratta di una vergogna internazionale che il centrodestra ha compiuto in cambio di una manciata di voti dei cacciatori - ha commentato il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli - Nei prossimi giorni lanceremo una mobilitazione nazionale ed internazionale per fermare questo vero e proprio sterminio di stato a cui un Parlamento, ostaggio delle lobby delle doppiette, ha dato il via libera".

Sul testo votato a Palazzo Madama c'è stato qualche dissenso anche all'interno della maggioranza. Il senatore del Pdl Franco Orsi ha annunciato che non avrebbe partecipato al voto, il leghista Sandro Mazzatorta ha detto che avrebbe preferito mantenere il testo della Commissione che rinviava a Regioni e Province la definizione dei termini temporali.

(28 gennaio 2010) Tutti gli articoli di Ambiente

Michael Nyman contro Berlusconi

Il grande compositore inglese Michael Nyman ha composto una canzone (cantata da David McAlmont) il cui titolo è "In Rai Dongiovanni" , sottotitolo: "ispirata alle tribolazioni di Veronica Lario".
Indovinate un po' di chi parla il testo?
Ovviamente del PEDONANO che attualmente ci governa.
Per farsi due risate vi posto la traduzione del pezzo che puo' essere ascoltato su you tube al seguente indirizzo http://www.youtube.com/watch?v=wzCdEPr7y7k
ora ecco la traduzione come è apparsa sul "fatto quotidiano" del 24 gennaio 2010

"Ne ho abbastanza. E' potente e ricco ma dissoluto e vecchio.
I capelli non sono suoi e anche se i chirurghi gli hanno ritoccato gli occhi
non vede quanto sia diventato volgare.
Nella villa a Milano mi fa sentire un pezzo d'arredamento.
Sempre in giro con i presidenti o con la sua squadra di calcio.
E ho saputo tutto della modella bionda e magra del sud
ma se nn lo scopro dalla Bbc non me lo dice di certo lui.
Qualunque cosa pensino di lui...lui controlla la stampa.
Ed è solo una follia tutta mia il fatto di averlo amato.
Non posso amare un uomo che se la fa con sgualdrine
piu' giovani dei suoi figli"

Il testo si commenta da se. Ringrazio l'autore inglese di averci pensato e contemporaneamente mi chiedo: dove sono i nostri cantautori impegnati?
In un momento così buio sono convinto che l'arte possa quello che il mondo politico non riesce proprio a fare: svegliare le coscenze narcotizzate da tette e culi televisivi e calciatori dopati.

mercoledì 27 gennaio 2010

La fine dell'Universo e' più vicina.

La Scienza, quella con la S maiuscola, mi ha sempre affascinato.

Parlo di Scienza e non di para-scienza o di meta-scienza o di altre stronzate che con la Scienza vera non hanno nulla a che vedere.

Parlo della Scienza che e' sempre pronta a mettere in discussione se stessa e che quando parla di risultati sperimentali parla sempre di dati relativi e di "range" all'interno del quale ricadono le conclusioni dei dati sperimentali.

Quella stessa Scienza che non fissa in maniera precisa la data di nascita del nostro Universo, come hanno preteso di tramandarci alcuni pastori mediorientali semianalfabeti e che ne pretenderebbero la "creazione" a soli 6000 anni fa, anno più anno meno.
La Scienza vera che ci indica e ci insegna che l'universo e' nato in una imprecisata data compresa fra i 14 e i 18 miliardi di anni fa.
Non meno di 14, non più di 18.

La stessa Scienza ci diceva fino a qualche anno fa che la sua fine poteva collocarsi fra diversi miliardi di anni su su fino a un massimo di 15 miliardi di anni.

La stessa Scienza oggi, se i risultati trovati da questi scienziati australiani sono corretti, ne affinano la precisioni portandola a circa 3 miliardi di anni a partire da ora.

Chissà se l'uomo, ammesso che non si auto-estingua prima, non riesca a trovare un Universo parallelo più giovane dove "riparare" prima che avvenga questo Big Crunch.




L'espansione dell'universo secondo la precedente teoria:









































Espansione e contrazione secondo l'attuale teoria:









































(da ansa.it)

La fine dell'Universo piu' vicina del previsto

La previsione in uno studio australiano: 3 miliardi di anni

27 gennaio, 14:30

ROMA - La fine dell'universo è molto più vicina del previsto, ma comunque non verrà prima di 3 miliardi di anni. La previsione non è di qualche setta religiosa ma di due studiosi australiani, che hanno ricalcolato il tasso di entropia (una misura del 'disordine') del cosmo sulla base di nuovi dati e hanno trovato che questa è 30 volte maggiore di quanto si pensasse.

Lo studio sarà pubblicato sulla rivista Astrophysical Journal: i due autori, Chas Egan e Charley Lineweaver, dell'Australian National University, hanno calcolato l'entropia, una misura di quanto un sistema sia disordinato e quindi vicino al caos, basandosi sui contributi di tutti gli 'oggetti celesti', dalle stelle alla radiazione di fondo. 'Abbiamo anche stimato un possibile contributo dalla materia oscura - spiegano gli autori al sito Sciencedaily - ma a dominare sono i buchi neri piu' grandi (i cosiddetti 'supermassicci').

Usando i nuovi dati sul loro numero e sulla grandezza abbiamo trovato un risultato 30 volte più grande di quello che ci si aspettava. Basandosi sulla legge della termodinamica che prevede che l'entropia possa solo aumentare, gli studiosi stanno adesso cercando di stabilire quanto tempo resti all'universo prima del caos. Una prima indicazione è che questo sia arrivato a tre quarti della sua vita, invece che a metà come si pensava, il che lascia ancora almeno tre miliardi di anni di relativa tranquillità.


martedì 26 gennaio 2010

La religiosità rallenta la demenza senile? O più semplicemente... nei soggetti troppo religiosi non progredisce in quanto già affetti da demenza?

Quando ho letto questa cosa mi veniva da scompisciarmi dalle risate.

Intanto vorrei citare un esempio, che da solo basterebbe a riflettere sulla demenza in generale (Alzheimer o non Alzheimer):

Indro Montanelli.

Non era certo un religioso, eppure è il più chiaro e illustre esempio di una assenza totale di demenza fino agli ultimi giorni della sua vita oltre i suoi 90 anni suonati.

A parte l'assoluta incredibilità' di questa indagine condotta su pochissimi campioni e con risultati assolutamente risibili (che significa mediamente il 10% in meno) tra quelli più religiosi e quelli meno religiosi?

Con che criterio viene stabilita questa guadualità nella "religiosita"?

Aspettiamoci altre "rivelazioni" in questi tempi tristi di ritorno all'oscurantismo.

(da http://www.wellme.it)

Demenza senile, la religiosità la rallenta


Scritto da Francesca Mancuso | Martedì 26 Gennaio 2010 11:40

La religiosità contro la demenza senile. Più che una credenza è il risultato condotto da due ricercatori dell'Università di Padova e pubblicata sulla rivista Current Alzheimer Research.

Alla base dello studio ci sarebbe, più che la religione vera e propria, "l'attitudine alla religione o spiritualità". Gli studiosi, diretti dal professor Enzo Manzato, hanno dimostrato che i pazienti con un più basso livello di religiosità hanno avuto un decadimento senile maggiorte del 10% rispetto agli anziani più "religiosi".


La ricerca ha preso in esame 64 persone anziane, affette da Alzheimer in differenti stadi della malattia. Ha suddiviso in due gruppi gli ammalti: il primo gruppo con un basso livello di reliogisità e il secondo con un livello più elevato. Per un anno si è poi tenuta sotto controllo la progressione della demenza, sottoponendo i pazienti ad appositi test che misurassero la loro situazione mentale e la funzionalità cerebrale, sia relativa alle semplici attività quotidiane come vestirsi, lavarsi e mangiare da soli, sia più elaborata, come telefonare.

Ebbene, come già anticipato i più religiosi hanno avuto una perdita del 10% in meno rispetto agli altri. Il professor Manzato ha fonrnito questa spiegazione: "È noto che gli stimoli sensoriali provenienti da una normale vita sociale rallentano il decadimento cognitivo ma nel caso dello studio riportato sembra essere proprio la religiosità interiore quella in grado di rallentare la perdita cognitiva. Non si tratta quindi di una ritualità cui si associano determinati comportamenti sociali, bensì di una vera e propria tendenza a credere in una entità spirituale".

lunedì 25 gennaio 2010

E per poter assomigliare a un toro il ranuncolo si gonfio fino a scoppiare.

Che l'Italia fosse il Paese dei menestrelli e dei clowns, nessuno ormai a livello planetario lo disconosce, e questo primato che ormai ci appartiene saldamente sarà difficile se non impossibile che qualcuno possa mai levarcelo.

Mi è capitato in questi giorni di riflettere sulle proporzioni del terremoto ad Haiti con quello nostrano di appena un anno fa che ebbe il coinvolgimento diretto di un intero Esecutivo compreso l'Eroe (futuro) dei Due Mondi, Bertolaso, che misero in campo tutta la loro (im)perizia e tutto il loro "charme" per lasciare morire al freddo e al gelo poche migliaia di persone tranne quei pochissimi casi da fiction messi su ad arte per mostrare al mondo intero, Urbi et Orbi, che dopo la monnezza di Napoli anche lì in Abruzzo, coi loro super poteri avrebbero risolto in quattro e quattro (vent)otto i problemi del terremoto.

Questione di proporzioni dicevamo.

Stando alle sole vittime (300 e passa mila di Haiti contro i 300 e rotti d'Abruzzo) siamo di fronte a un cataclisma immane con un fattore di scala pari a 1000.

Ve lo immaginate?
Bertolaso e l'altro Super Eroe nanerottolo profondere PER MILLE il loro impegno già collaudato in Abruzzo???

Dio probabilmente non esiste, ma se esistesse sarebbe davvero Grande a non aver messo anche Haiti nelle mani di questi due.
Grazie Dio.


(Da LaStampa.it)

Haiti, Hillary Clinton gela Bertolaso
"Sugli aiuti polemica da dopo-partita"
Il segretario di Stato americano Hillary Clinton


Il segretario di Stato striglia l'Italia:
«Vi ringrazio, ma qui non è L'Aquila»
ROMA
«Monday morning quarterback». Usa questa espressione, ricavata dal mondo del football ed entrata nel linguaggio corrente, Hillary Clinton per criticare le polemiche del capo della Protezione civile italiana Guido Bertolaso sugli aiuti alla popolazione di Haiti. Una frase che in italiano ha il senso dell’espressione «polemiche con il senno di poi».

Il segretario di Stato si affida a una metafora sportiva per replicare alle accuse piovute dal capo della Protezione civile, che ha parlato di una macchina degli aiuti «in cui non funziona niente, ci sono soltanto soldati e mancano i soccorritori». La Clinton ringrazia l’Italia per gli aiuti, un’Italia, dice, che «ha sofferto anch’essa un tragico terremoto anche se, ovviamente, la logistica e le infrastrutture in questo caso sono diverse da quelle de L’Aquila». La Clinton ha voluto esprimere il suo «piacere nel dare il benvenuto al ministro Frattini, rappresentante di un Paese grande alleato e amico degli Stati Uniti. Con Franco -ha detto- ci siamo sentiti spesso negli ultimi tempi e continueremo a farlo».

Il segretario di Stato ha poi ricordato che oggi a Montreal è in corso una conferenza sulla quale discuteremo del soccorso sull’isola. La Clinton ha ribadito che «c’è un grande impegno internazionale per portare aiuti ad Haiti. E non è possibile farlo senza il sostegno dei militari». Il titolare della Farnesina da parte sua ha ricordato che alla volta di Haiti è partita l’ammiraglia della flotta italiana, la portaerei Cavour, che a bordo ha «elicotteri e un contingente di carabinieri per garantire la sicurezza in stretta collaborazione con gli americani e con gli altri partner internazionali». Frattini ha preso le distanze dal capo della Protezione civile già in mattinata, dicendo che «Il governo non si riconosce nelle dichiarazioni» in cui Guido Bertolaso «ha attaccato frontalmente l’America e le organizzazioni internazionali». Il titolare della Farnesina ha apprezzato il lavoro di Bertolaso ad Haiti riconoscendo che «ha fatto proposte importanti al governo di Haiti». Ma, secondo Frattini il sottosegretario ha sbagliato quando «qualcuno gli ha chiesto di parlare da giornalista e lui ha attaccato l’America e le organizzazioni internazionali». Il capo della diplomazia italiana ha espresso «a nome del governo italiano il massimo apprezzamento per la generosità, lo spirito umano e la leadership che gli Stati Uniti e il president Obama personalmente stanno dimostrando nell’azione di soccorso ad Haiti».

Per Frattini «di fronte ad una tragedia umana di tale portata e in un contesto così complesso come quello di Haiti abbiamo bisogno della leadership americana e, insieme ad essa, anche del più efficace coordinamento degli sforzi internazionali da parte dell’Onu. La solidarietà euroatlantica e internazionale sono cruciali».

Bertolaso ieri aveva parlato di una macchina dei soccorsi «patetica» dicendo a Lucia Annunziata, ad Haiti per una diretta della sua «In mezz’ora», di Raitre, che gli sforzi, pure imponenti e pure animati da sincero spirito di solidarietà, hanno praticamente fallito nella loro missione. Il capo della Protezione civile non aveva lesinato critiche al gigantesco dispositivo di aiuti messo in campo dagli americani, una presenza «inevitabile e indispensabile» ma che appare «scollegata con la realtà, con il territorio».

Gli americani, ha commentato, sono straordinari. Però, quando c’è da fronteggiare una situazione emergenziale, «tendono a confondere l’intervento militare con quello che deve essere un intervento di emergenza, che non può essere affidato alle forze armate. A loro manca una testa, una capacità di coordinamento che vada sopra quella che è l’organizzazione, la disciplina, le procedure militari».

domenica 24 gennaio 2010

C'è poco da dire se non porsi la domanda: chi è il più ladro d'Italia?

E non mi fraintendete, io non lo dico.

E non lo lascio nemmeno sottintendere.

Saranno i fatti a dirlo e a dimostrare chi è il più ladro degli ultimi 150(mila) anni.

(da Repubblica.it)

Ma la regina bussava
per entrare in Parlamento

di EUGENIO SCALFARI


Una nuova imputazione (per truffa fiscale) contro Silvio Berlusconi da parte della procura di Milano per fatti accaduti in anni recenti e con effetti che si estendono fino al 2009. Riguardano l'acquisto di diritti di film proiettati dalle reti Mediaset. I prezzi, secondo la tesi della Procura, sarebbero molto al di sopra di quelli correnti sul mercato e Mediaset non avrebbe trattato con le case di produzione americane ma con un intermediario, rimettendoci anziché guadagnandoci. Ma l'intermediario avrebbe accantonato il super-profitto in conti misteriosi in paradisi fiscali e poi, dopo molti e complicati percorsi bancari, sarebbero infine arrivati nelle tasche di Berlusconi che avrebbe così creato una massa importante di fondi neri. La frode (sempre secondo la tesi della Procura) avrebbe danneggiato non solo il fisco ma anche gli azionisti di Mediaset, società quotata in Borsa, salvo ovviamente l'azionista di maggioranza che anzi ne sarebbe stato il beneficiario.

L'intera questione è stata già ampiamente raccontata sui giornali di ieri e non starò dunque ad occuparmene se non per un aspetto politico: quello immediatamente sollevato dall'avvocato Ghedini, grillo parlante del premier, che ha visto in questa incolpazione l'ennesimo intento persecutorio delle "toghe rosse" reso ancor più odioso dalla voluta coincidenza con la campagna per le elezioni regionali.
In realtà quella coincidenza non danneggia affatto Berlusconi dal punto di vista politico; l'esperienza consolidata insegna che la veste di vittima gli ha sempre giovato, il danno se mai l'hanno subito le forze politiche che lo contrastano e che passano anch'esse come persecutorie e mandanti delle "malefatte" dei magistrati.

Ma in questo caso il "fumus" persecutorio è difficilissimo da sostenere. L'indagine giudiziaria è cominciata infatti nel 2005, in quello stesso anno la Procura ha disposto il sequestro conservativo di 100 milioni di dollari dell'intermediario.

.....................
continua su:
http://www.repubblica.it/politica/2010/01/24/news/regina-parlamento-2056700/

martedì 19 gennaio 2010

La giustizia? Una PROSTITUTA ceduta al miglior offerente.

E chi e' il miglior offerente se non LUI?

Colui che puo' pagarla di più?

Colui che puo' comprarsi tutto e tutti?

Colui che ha già arraffato metà dell'Italia?

Colui che presto avocherà a se il Mero e Misto Imperio?

Cos'è il mero e Misto Imperio?

IL POTERE DI VITA O DI MORTE SU TUTTI NOI!!!


CHE CAZZO GLI MANCA ORMAI???


COL POTERE GIUDIZIARIO ORMAI TOTALMENTE IN MANO SUA persino Caligola lo invidierebbe se ritornasse in vita.

Lo invidierebbe perché nemmeno lui ha avuto così tanto potere in mano.

VERGOGNATI ITALIAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


(da Repubblica.it)

I senatori democratici leggono una dichiarazione comune: "Cinico progetto di disarticolazione della giustizia"
Schifani li riprende. Finocchiaro: "Centinaia di migliaia di processi andranno al macero"

Processo breve, battaglia al Senato
Il mantra del Pd: "E' uno scempio"


Processo breve, battaglia al Senato Il mantra del Pd: "E' uno scempio"
ROMA - Come previsto continua la battaglia sul processo breve. L'aula di palazzo Madama ha iniziato il rush finale che terminerà domani con il voto in diretta tv. Poi il testo passera' alla Camera. Tra maggioranza e opposizione è muro contro muro. Oggi, in aula, tutti i parlamentari democratici hanno letto una dichiarazione fotocopia dove si fa riferimento alla decisione presa dalla Corte Europea su Cesare Previti e si attacca il provvediemento del governo. "Sarà come un mantra contro questo provvedimento", spiega un senatore democratico. Una mossa che provoca l'irritazione del presidente del Senato, Renato Schifani. Che richiama i senatori dell'opposizione: "Basta con interventi da semi-ostruzionismo. D'ora in poi prendete la parola per parlare del merito". Parole che non piacciono all'opposizione. "Il Pd sta mettendo in atto in aula una singolare forma di protesta perché nel pochissimo tempo che ci è rimasto, vogliamo portare a conoscenza degli italiani e delle italiane lo scempio che questo provvedimento sul processo breve recherà alla giustizia. Centinaia di migliaia di processi andranno al macero, centinaia di migliaia di persone vedranno negarsi la giustizia" dice Anna Finocchiaro, presidente del gruppo dei democratici.

Ed eccolo il testo dell'intervento comune dei senatori democratici. Che parte dalla decisione della Corte Europea dei diritti dell'uomo che ha dichiara inammissibile il ricorso di Cesare Previti: "La maggioranza - si legge - si accinge ad un ulteriore, devastante passaggio del suo cinico progetto di disarticolazione della giustizia italiana".

"Al dispiegarsi di questo cinico progetto - prosegue la dichiarazione-fotocopia - assiste un pubblico esterrefatto e sgomento di avvocati, di personale giudiziario, di magistrati, di professionisti della sicurezza e, soprattutto, di cittadini. Mentre questa maggioranza - tristemente ridotta al rango di mera esecutrice di ordini - parla di dialogo, rifiuta con cocciuta e inquietante determinazione ogni ipotesi di miglioramento del testo in discussione, rendendo drammaticamente trasparenti le vere ragioni del suo procedere. Vi è uno scenario che si intravede, alla fine di questo percorso. Questo scenario è, nè più nè meno, che lo scempio della giustizia italiana. Lasciatemelo ripetere: lo scempio della giustizia italiana. Di questo scempio vi assumete davanti al Paese tutta la responsabilità, politica e morale".

Critica anche la posizione dell'Idv che, per bocca di Antonio Di Pietro, assicura che sul processo breve ''non ci saranno sconti" e invita i cittadini "alla ribellione".

Chiuse le votazioni. Nei giudizi davanti alla Corte dei Conti il processo si estingue se, dall'atto di citazione, sono trascorsi più di 3 anni senza che sia stato emesso il provvedimento che definisce il giudizio di primo grado. Un termine che scende a 2 anni in caso di appello. E' quanto prevede un emendamento al ddl sul processo breve approvato dall'aula del Senato. La norma è stata contestata dall'opposizione, convinta che a beneficiarne saranno rappresentanti del governo e della maggioranza. "Varrà soltanto per i processi futuri" replica il relatore Giuseppe Valentino. E al termine, esaurito il voto degli emendamenti, l'Idv ha deciso di non lasciare l'aula, occupando gli scranni della presidenza in segno di protesta contro il provvedimento.

Il povero Adolf si starà rivoltando nella tomba.

No, non avete capito male, parlo del povero Adolf... Hitler, proprio lui, poveraccio, che dopo 70 anni dalla sua morte a nessuno ancora era venuto in mente di (ri)valutarne quantomeno la figura di Statista come sta avvenendo in casa nostra dopo appena 10 anni dalla morte di un delinquente, solo perché altri delinquenti sono riusciti a farla franca e oggi quegli altri delinquenti, prima ancora che alla storia vengano consegnati COMUNQUE come tali (delinquenti, appunto), pensano bene di auto incensarsi e autorivalutarsi propinandoci come un eroe l'unico che ha pagato per quei misfatti.

Hitler si sta rivoltando nella tomba è vero, ma c'è da dire che sfortunatamente per lui, tutti i delinquenti suoi complici sono finiti male, quindi non era rimasto nessuno per poterne rivalutare la memoria.

Nel nostro caso tutto italiano, (ma gli italiani si sa siamo sempre stati un popolo di buffoni o, come ci definivano gli Inglesi, un popolo senza onore e senza gloria) lo stiamo facendo... ma perché stringi stringi... è proprio la maggioranza del popolo italiano ad avere tendenze DELINQUENZIALI!!!

O meglio, mi correggo:

Esistono Delinquenti CONCLAMATI e Delinquenti IN POTENZA, che ancora non hanno avuto la possibilità di poterlo ampiamente dimostrare e di conseguena solo per un fatto temporale e contingente passano per "onesti".

Ma dateci tempo... diamine e anche noi, ultimi irriducibili, potremo FREGIARCI dell'ONORE di ESSERE ITALIANI!!!

VIVA L'ITALIA DEI DISONESTI!!!

(Da Repubblica.it)

Il leader dell'Idv: "Non faccio polemica con Napolitano, ma io preferisco ricordare Beppe Alfano"
Bobo Craxi: "Il capo dello Stato s
colpisce una parola di verità". Stefania Craxi: "Napolitano aiuta la pacificazione"

Craxi, Di Pietro all'attacco
"Non commemoro latitanti"

Bersani: "Ma gli errori che ha fatto li ha pagati molto cari e molto duramente"


Craxi, Di Pietro all'attacco  "Non commemoro latitanti"
ROMA - Antonio Di Pietro, stavolta, sceglie di non entrare in rotta di collisione con Napolitano. Ma fa capire che le parole del capo dello Stato su Craxi non gli sono piaciute. "Preferisco non intervenire. Non voglio fare alcuna polemica con il capo dello Stato" scrive il leader Idv in una nota, aggiungendo che "mentre tutti fanno a gara per ricordare un latitante, noi dell'Italia dei Valori preferiamo ricordare la figura del giornalista Beppe Alfano, ammazzato perché denunciava coloro che commettevano i reati, invece che commetterli". Lamentando la ''durezza senza eguali'' che ha caratterizzato i giudizi nei confronti di Craxi, Napolitano "ha sottolineato un fatto storico'' commenta il segretario del Pd, Pierluigi Bersani. Per Bersani, infatti, ''gli errori che Craxi ha fatto li ha pagati molto cari e molto duramente".

Soddisfatti i due figli di Craxi. Per Bobo (schierato con il centrosinistra) le parole di Napolitano"scolpiscono una parola di verità e giustizia". Per Stefania (deputata Pdl) "aiutano la pacificazione". Secca la critica del portavoce della Federazione della Sinistra, Paolo Ferrero: "L'impronta di Craxi sulla politica italiana è indelebile sì, ma in quanto tutta negativa. Craxi è stato un campione in tangenti, nell'aumentare il declino dell'Italia e nell'imbastire politiche fortemente antioperaie".

Opposto il giudizio di Sandro Bondi, coordinatore nazionale del Pdl e ministro dei Beni Culturali: "Vi sono certamente segnali di novità, soprattutto da parte della sinistra, ma molto tardi e con tante ambiguità".

Domani la figura di Craxi verrà ricordata a Roma, nella Biblioteca del Senato. A dare solennità saranno il presidente del Senato Renato Schifani e il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. A essi si aggiungerà il capo della segreteria del Pd, Filippo Penati. Sempre domattina il popolo viola di Roma si riunirà per il 'No-Craxi Day' dalle 10 alle 12 a Piazza Navona.

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E dopo aver letto sopra e aver sentito le parole di Napolitano (quoque tu Brutae filii mi?) non ditemi che non ho ragione perché al primo che osa smentirmi gli do' un cazzotto in pieno grugno!!!
(cazzotto metaforico... eh... sia chiaro!)

lunedì 18 gennaio 2010

Ne eravamo certi: Berlusconi non si presenterà in alcun processo!

A meno che non lo si vada a prendere, come si fa di consueto per le persone normali, verso le 4 del mattino direttamente in mutande in una delle sue residenze di lusso, senza nemmeno bussare, buttando giù la porta e ammanettandolo prima ancora che riesca ad aprire gli occhi.

Fantascienza ovviamente.

Finché lui avrà saldamente il potere in mano e finché chi lo avrà sarà un suo "devoto servitore" (il riferimento a un D'Alema è puramente casuale e lo state pensando voi, non io) sarà praticamente impossibile vederlo in una aula di tribunale, nemmeno a comparirvi come testimone, lodo o non lodo, perché LA SUA IMPUNITA' E' REALE (e totale) anche se non ancora formalizzata da una legge specifica.

Questione di tempo... e avrà anche quella.

(Da LaStampa.it)

Il Cavaliere avrebbe voluto essere in aula per rendere delle dichiarazioni

Processo Mediaset, Berlusconi
sta valutando il rito abbreviato

Lettera del presidente del Consiglio alla corte: nuovi impegni, non posso essere presente al processo

Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi (Ansa)
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi (Ansa)
MILANO - In una lettera inviata ai giudici del Tribunale di Milano che si occupano del processo sui diritti tv di Mediaset, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, spiega di non poter essere presente in aula «a causa di impegni sopravvenuti», nonostante in precedenza avesse assicurato la sua partecipazione. Berlusconi in poche righe spiega anche che era sua intenzione di rendere dichiarazioni.

«PROCEDETE COMUNQUE» - Il presidente del Consiglio, comunque, dice di consentire che si proceda in sua assenza dal momento che i difensori gli hanno detto che l’udienza riguarda solo questioni procedurali. Il Cavaliere fa riferimento nella lettera anche al fatto che i giudici hanno deciso di procedere con l’esame degli imputati nonostante non sia ancora esaurita la fase testimoniale. In effetti ci sono ancora dei testimoni da sentire con una rogatoria a Montecarlo che però era finita per un errore al giudice sbagliato. E proprio questa mattina il presidente del collegio ha annunciato che la rogatoria è stata riavviata e che testimoni potrebbero essere sentiti il 22 marzo. Le autorità di Montecarlo stanno verificando se le persone da sentire si trovino ancora sul territorio monegasco.

IL RITO ABBREVIATO - Uno dei difensori di Silvio Berlusconi, Niccolò Ghedini, ha nel frattempo chiesto il termine per valutare l'eventualità di ricorso al rito abbreviato nel processo per i diritti televisivi di Mediaset. La richiesta è fatta sulla scorta della ormai nota sentenza della Corte Costituzionale che aveva giudicato parzialmente illegittimi gli articoli 517 e 516 del codice di procedura penale nella parte in cui non è consentito il rito abbreviato in presenza di contestazioni suppletive in dibattimento. Il pm Fabio De Pasquale, dopo la richiesta dei legali di Berlusconi, ha spiegato in aula che la contestazione suppletiva formulata in dibattimento «non è tardiva». E non lo sarebbe in quanto «è basata su fatti nuovi, che emersero da una consulenza di Kpmg del 18 luglio del 2006». I giudici si sono poi riuniti in camera di consiglio per decidere sulla richiesta.

Redazione Online

Avete problemi a navigare per Internet con Internet Explorer?

Secondo Microsoft basta "non entrare in Internet" o meglio, non utilizzare risorse assolutamente innocue, (come questo sito) solo perché settando su "alta" la protezione il browser di Microsoft, questo blocca una elevatissima percentuale di siti internet.

Non riuscivo francamente a capire perché molti dei miei amici che utilizzavano Internet Explorer per visitare questo blog lamentassero il fatto che gli si bloccava il PC o che gli rallentava al punto da costringerli a spegnerlo.

L'altra sera ho verificato di persona a casa di un amico che mi diceva addirittura che non riusciva a caricare la prima pagina e difatti ho provato anch'io.
Aveva Windows Vista su un portatile di quelli "truffa" ovvero vecchi portatili con vecchi processori ai quali qualche produttore furbastro vi installa l'ultima versione di Sistema Operativo di casa Microsoft, e riesce a venderlo a degli allocchi sprovveduti clienti che magari lo pagano a un tot al mese (poco per la verità) ma per ben 3 anni di seguito facendone lievitare il costo al doppio di un normale pc realmente di ultimissima generazione.

E così dopo una attesa snervante di diversi minuti per fargli fare il POST e riuscire a far apparire il browser, gli scrivo l'indirizzzo completo per esteso evitandogli persino la fatica del "completamento" automatico: http://eretici.blogspot.com

Nulla! Assolutamente nulla.

La pagina è rimasta bianca per oltre 10 minuti e il PC non rispondeva nemmeno ai click di chiusura del mouse.

Non c'era assolutamente verso di riprenderne il controllo.
Quando finalmente dopo 10 minuti abbondanti è apparsa la prima pagina, fu solo questione di attimi perché subito dopo deve essergli arrivato il click sulla X che gli avevo dato ripetutamente 5 minuti prima e si è richiuso.

Morale della favola:

Se utilizzate Windows, verificate di usare una versione adeguata alla vetustà della vostra macchina.
Non installate assolutamente l'ultima versione di Windows su computers vecchi che potrebbero collassare su se stessi e non riuscirebbero mai a sopportarne la pesantezza, e se vi ostinate a utilizzare Internet Eplorer vedete di non settarlo in "protezione alta" perché vi blocca una altissima percentuale di siti Internet a prescindere se sono realmente pericolosi o meno.

La soluzione?
Fatevi installare Linux (che è gratuito) e utilizzate i browser che più vi aggrada (da Google Chrome a Mozilla-Firefox) oppure nella peggiore delle ipotesi se vi ostinate a mantenervi su Windows

NON USATE INTERNET EXPLORER!!!



(da Il Sole240re.it)

Il governo tedesco: non usate Microsoft Explorer, pc poco sicuri




















Il governo tedesco ha consigliato agli internauti di non usare il browser Internet Explorer perché mette a rischio la sicurezza del pc. L'avvertimento è arrivato dall'Ufficio federale tedesco per la sicurezza informatica dopo che le Microsoft ha ammesso che nei recenti attacchi a Google è stata sfruttata una falla nel funzionamento del browser. Microsoft ha però minimizzato l'allarme e ha affermato che alzando all'opzione massima il livello di sicurezza del browser si può prevenire qualsiasi serio rischio.
Secondo quanto riporta oggi il sito della BBC, l'ente federale tedesco, però, ritiene questa misura non sufficiente a prevenire completamente i rischi per la sicurezza dei pc. Inoltre, il settaggio «alto» delle restrizioni per la sicurezza di Explorer rende meno agevole la navigazione e blocca anche l'accesso a siti che potrebbero anche essere non rischiosi per l'utente.
Secondo Thomas Baumgaertner, portavoce di Microsoft in Germania, gli attacchi informatici a Google e alle altre società «sono stati condotti da persone altamente motivate ed esperte. Non erano quindi attacchi contro gli utenti in generale o contro i consumatori». Per questo Microsoft è convinta che non ci sia un «pericolo reale per l'utente comune e non condivide l'allarme». In ogni caso, il portavoce ha assicurato alla BBC che gli sviluppatori si stanno occupando del problema. «Stiamo lavorando ad un aggiornamento software per chiudere la falla - ha detto - ma questo potrebbe comportare il rilascio di un intero ciclo di aggiornamenti di sicurezza».
Un compito che potrebbe essere meno semplice del previsto, dato che secondo gli esperti dei sistemi di sicurezza la falla è presente in tutte e tre le ultime versioni del programma della Microsoft per navigare in Internet.

sabato 16 gennaio 2010

Defraudati legalmente da un ladro!

Quando a fine anni 50 e inizi anni 60 ero giovane e mi ritrovai studente a Catania, proveniente da un paesino abitato da gente semplice e poverissima, consideravo la mia posizione quasi una fortuna perché ero ospite a casa di una zia, sorella di mia madre, senza figli che aveva sposato un funzionario di Pubblica Sicurezza ormai in pensione e che per prima cosa mi istruì dei pericoli di una città la cui popolazione all'epoca viveva di commercio e di espedienti.
Ma c'era ben poco da istruire visto che comunque in tasca non tenevo (quando l'avevo) che qualche spicciolo, a volte insufficiente per acquistare un arancino che all'epoca costava sulle 35 lire.
Niente soldi dunque e quindi la mia vera grande sicurezza mi proveniva proprio dal fatto di essere povero in canna e vestito con abiti se non proprio strappati, con poco vistose riparazioni che mia zia, da brava sarta qual'era, sapeva camuffare bene al punto da farli sembrare nuovi.
Forte di questa corazza di povertà mi avventuravo nei quartieri all'epoca leggendari dove la definizione malfamato era a dir poco un eufemismo.

E così mi capitava di assistere spesso a scene di sopravvivenza e ne "memorizzavo" trucchi e metodi.

Molte le ho dimenticate e farei fatica a farle affiorare alla memoria, ma una in modo particolare mi colpì e mi ferì così profondamente al cuore da segnare tutta la mia vita futura.

Ero nei pressi di Piazza Stesicoro in una delle viuzze limitrofe, quando a un tratto sentii un vociare conciso e vidi un nugolo di gente che faceva capannello intorno a un uomo enorme adulto con un grembiule sporco di sugo che teneva per un braccio un bambino più piccolo di me (io avevo 13 anni ma ero macilento e ancora coi lineamenti di uno di 7-8 anni) e con l'altra mano gli mollava dei ceffoni in pieno volto, mentre sparsi per terra erano ben visibili i resti di un arancino che il bambino aveva lasciato cadere una volta scoperto.
Perché la scena fu subito chiara dato l'espositore degli arancini che era ancora aperto messo a mezza porta in modo che fosse ben visibile dalla gente che passava per la strada e il profumo inequivocabile che invitava ad entrare per acquistarne qualcuno.

Le strilla del bambino erano disperate:

"Nunn'aiu sordi, dumani ti rugnu... avìa fami...!"

Non ho soldi, domani te li dò... avevo fame...!

Non ho perso nemmeno un secondo, e correndo verso l'omaccione infilai le mani in tasta e gli trassi le 25 lire che avevo e gli gridai piangendo:

"Tieni!!! Pigghiti chisti e aspetta ca vaiu 'ncasa e ti pigghiu l'autri 10 liri. Ma lassulu stari!!!"

Tieni!!! Prenditi questi!!! E aspetta che vado a casa e ti piglio le altre 10 lire, ma tu lascialo stare.

Qualcuno mi chiese: "ma è tuo fratello?"
Ed io: "No!!! non lo conosco."

A quel punto si fece un silenzio di tomba.

L'omaccione si fermò, non sapendo che pesci pigliare.

All'improvviso, dalla folla dei presenti fu una gara a tirare fuori i soldi, e uno (più ben vestito e più benestante) si propose di comprargli tutti gli arancini che erano dentro l'espositore.

Molti piangevano... io continuavo a tremare, lasciai cadere i miei soldi per terra e fuggii via continuando a piangere.

Certo il bambino era un ladro, ma mi resi conto che prima di giudicare e di dare del ladro a qualcuno forse le "leggi scritte" dovrebbero essere quanto meno "filtrate" da giudici umani prima di essere applicate e di emettere i loro verdetti.

Molti anni dopo, all'ultimo anno dei miei studi a Catania, mi ritrovai a passare per quella stessa strada (che da allora cercavo di evitare) e mi sentii afferrare per un braccio; mi girai spaventato, era l'oste che con un sorriso bonario mi fa:
"Ti ho riconosciuto!!! Sei tu vero?"

Io annuii e lui mi volle a tutti i costi a pranzo con lui (aveva intanto aperto una sorta di trattoria al piano di sopra) e mangiai con lui (erano le due di pomeriggio e aveva quasi finito di servire gli ultimi clienti).
Mi ringraziò e mi disse che da quel giorno gli affari erano andati bene, segno che la Madonna aveva apprezzato quel gesto e che da quel giorno lui anziché gettare via il cibo che avanzava lo distribuiva ai poveracci e ai barboni che fino a quell'epoca erano numerosi in quella zona.

Ora, direte voi, non dovremmo forse avere la stessa sensibilità verso tutti coloro che, ladri o non ladri, si appropriano indebitamente di qualcosa?

Compreso chi appropriandosi di intere case editrici poi si fa delle leggi per la PRESUNZIONE di utilizzo delle sue porcherie che stamperà o pubblicherà?

Perfetto:

Toh eccoti le mie 25 lire!

Fatelo anche voi, ma che siano rigorosamente solo monete leggerissime d'alluminio, 2 da 10 e una da 5 lire; non vorrei che finendogliene qualcuna in faccia lui ci montasse su un'altro sceneggiato televisivo come quello del Duomo di Milano.

Noi siamo contro la violenza diamine!!!

(dal Sole24Ore.it)

Chiavette Usb, memorie e Dvd più cari: aumenta il tributo di copia privata

di Andrea Monti


15 gennaio 2010






È stato pubblicato ieri l'atteso decreto del Ministero dei beni culturali 30 dicembre 2009 sull"equo compenso", cioè la quota anticipata di diritto d'autore che il consumatore paga all'acquisto di dispositivi per la riproduzione di opere audiovisive protette dalla legge.
Il decreto stabilisce, tramite il richiamo a un allegato tecnico, i nuovi importi degli aumenti dei prezzi che devono essere applicati alle memorie di massa (per esempio Dvd e chiavette Usb) in ragione della loro capacità e a masterizzatori, computer e telefoni cellulari che consentono la memorizzazione e la fruizione di opere audiovisive protette dalla legge 633/41 sul diritto d'autore. Queste somme costituiscono il cosiddetto "equo compenso" disciplinato (art. 71 septies della legge sul copyright), cioè l'ammontare dei diritti che vengono preventivamente corrisposti agli autori o ai loro editori. Ne consegue che, per esempio, i titolari dei diritti percepiranno gli importi stabiliti anche se gli utenti usano gli strumenti e le memorie di massa per registrare opere originali. Qualche esempio di aumento: 36 centesimi per una chiavetta Usb da 4 giga, circa 50 centesimi per un Dvd riscrivibile, quasi 10 euro in più per i dischi rigidi da 15 giga montati sui lettori Mp3 (per esempio sugli iPod) e 30 euro per un hardisk con una capienza superiore a 250 gigabyte.
L'equo compenso è sicuramente una soluzione imperfetta e, per certi versi, non realmente "equa", ma al momento non è stato ancora trovato un sistema diverso per non pregiudicare la riscossione delle royalties da parte dei titolari dei diritti, a fronte della facoltà che il cittadino ha di eseguire una copia per uso privato di un'opera audiovisiva, nei limiti delle misure tecnologiche di protezione (art. 102 quater della legge sul diritto d'autore). Ciò significa tuttavia, ed è un altro limite dell'equo compenso, che come ha di recente stabilito la sentenza n. 8787/09 del tribunale di Milano – sezione specializzata in materia di proprietà intellettuale e industriale – la copia privata è possibile solo nel caso in cui l'opera stessa non sia protetta da misure che impediscono la duplicazione.
L'allegato tecnico al decreto prevede inoltre un sistema automatico di adeguamento degli aumenti coatti dei costi su base annuale e nell'arco di un triennio, oltre alla possibilità, per la Siae, di stabilire esenzioni da pagamento in favore di specifiche categorie di utilizzi o settori. L'allegato istituisce un tavolo tecnico cui affida il compito di studiare l'andamento del mercato anche in rapporto all'evoluzione tecnologica, per tarare in modo più efficiente la quantificazione dell'equo compenso.
Potranno fare parte di questo tavolo tecnico, oltre ai ministeri competenti, anche la Siae e le associazioni di categoria dei produttori di supporti e apparati, insieme a quelle dei titolari dei diritti. Il commento della Siae: «Questo provvedimento restituisce dignità a chi crea un'opera».

venerdì 15 gennaio 2010

Quando la poesia supera la realtà.

Poesia o realtà.
Dolore e rimpianto.

Dolore per la ricerca di una giustizia che non è di questo mondo.

Questo è un mondo che appartiene ai criminali, ai delinquenti, ai furbi.

Non c'è posto per la Vera Giustizia che Graziella cerca di ottenere da anni.

Giustizia per suo padre, ucciso dalla furia omicida di chi non aveva più nulla da perdere.

Di chi si è macchiato del più crudele dei crimini del quale un uomo si possa macchiare:
l'uccisione di un innocente.
Di migliaia di innocenti.
Milioni di innocenti.

Il papà di Graziella è uno di questi.

Egli non è solo tuo padre.
Egli è anche il nostro.

Egli vittima della furia nazista ha immolato la sua vita perché noi suoi figli di domani vivessimo un futuro migliore.
Noi, impotenti a rendergli nemmeno un poco della grande giustizia che merita.

La memoria.
Ecco.
Lui vivrà per sempre nei nostri cuori, non soltanto nel cuore di te a cui ha dato la vita diretta.
A noi l'ha data in modo indiretto.


Col suo sacrificio...
Affinché fosse di esempio per noi, figli suoi, di un domani che lui sognava migliore.
































Caro papà,



io non so dove tu sia perché non riesco ad immaginare l'aldilà che dovrebbe accogliere gli esseri che non ci sono più. Eppure ti parlo. Ti parlo e so che tu mi ascolti, perché tu vivi da sempre nei miei pensieri, nell'aria che respiro, nel mio sangue, nella linfa vitale, in ogni cellula del mio organismo e so che finché ti ricorderò tu sarai con me, parte inscindibile del mio essere.

Hai visto papà? Ho superato gorghi di tristezza, ho scavalcato montagne di indifferenza, ho cambiato le frecce di quella strada che la crudeltà degli uomini mi aveva segnato ed assegnato. Ho ignorato semafori rossi, ho spalancato porte di acciaio...Ho combattuto, ho combattuto la mia guerra ed ho vinto!

Sessant'anni di lotte contro degli ignavi, dei sordi, degli indifferenti, dei manovratori di opportune amnesie, di sarcastici e cinici avversari...Sessant'anni di lotta di una donna sola, bisognevole di aiuto per muoversi, che ha la dignità di non volere ottenere nulla per pietà, perché ciò che chiede le spetta per diritto e lo pretende senza inchinarsi, nè col capo cosparso di cenere. Lo pretende per giustizia! Io avevo 10 anni. 10 anni del tenero amore che si instaura tra un padre dolcissimo e la sua unica figlia, più tenero e più forte questo amore e più forte per una bambina bisognevole di cure, di ospedalizzazioni, di interventi chirurgici!

Tu uscisti quella mattina, come ogni altra mattina, con l'animo sereno dell'innocenza della tua innocuità, e non sapevi che c'era il boia ad attenderti. Il boia col volto della vendetta per un reato che non avevi commesso, il boia col passo cadenzato, le narici fumanti, lo sguardo immobile. Il boia che accoglieva gli agnelli da sacrificare al dio della rappresaglia. Il boia che, insieme ad altre 15 vittime, quella mattina del 1° novembre del 1943, compì la sua giustizia di carnefice. E quel grido di gloriosa vendetta Kaput Kaput Kaput. Ho visto il tuo cranio perforato dal proiettile che ti stroncò la vita, papà. Ho visto crescere l'erba rossa sul prato del massacro papà. Non l'ho dimenticata! Sono cresciuta attraversando dure prove, ho resistito a terribili sofferenze, fisiche e morali, anche se qualche volta ho pensato alla morte come a un sollievo! Perché più crescevo e più cresceva in me il bisogno, l'impellenza di rompere l'ingiusto silenzio che si era disteso sulla strage nazista, del nostro piccolo paese, una strage sommersa dimenticata ed impunita, dove era morto mio padre, che non si intendeva di guerre, di odio, di rappresaglie e neanche di eroismi. Un uomo onesto, semplice, tranquillo, ucciso come si uccide una mosca, un insetto fastidioso, un verme...Mio padre!

Sono vissuta perché tutti ricordassero con me, l'atrocità, la ferocia, la barbarie, la cieca violenza che aveva strappato te dalle mie piccole braccia e che inesorabilmente si era abbattuta anche sui tuoi compagni di morte. Sono vissuta per il bisogno di dire, perché fosse onorato il ricordo di te e di quanti, con te, dimenticati, furono trucidati quella mattina del 1° Novembre 1943 e per testimoniare che lì, nel campo del massacro, gli occhi inorriditi di di una bambina, avevano visto successivamente, un'erba tinta di rosso e che lì, nel luogo dove si era compiuto l'infame delitto, qualcuno portasse un fiore, ponesse un segno, sia pure piccolo e scarno a memoria della strage dimenticata. e tanto avverrà te lo prometto!

Sono diventata adulta, sorretta dalle braccia del tuo ricordo, ho camminato reggendomi alle mani del tuo amore, ho combattuto con le armi della tua dolcezza. Ed oggi che sono finalmente, come in un calmo lago e potrei lasciarmi cullare dal suo tranquillo ondeggiare, rifuggo da questa possibilità. Perché si sappia, si diffonda in ogni valle, l'orrore della guerra, perché mai più cresca nei prati un'erba tinta di rosso. Mai più penzoli la morte dall'albero dei giochi, mai più il sorriso di un bimbo venga lacerato dall'odio di una raffica di mitra, mai più si raccolga negli occhi di qualcuno la voglia di amputare le ali della libertà.

Te lo dovevo, te lo devo, dolcissimo padre mio!


Graziella



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Anch'io vorrei dedicargli una poesia.
E' una canzone di una Iva Zanicchi giovane quando si occupava di sola poesia e che apprezzavamo... anche se oggi... ma la canzone è troppo bella, e la poesia non ha tempo.


Un uomo senza tempo.

Non esiste un altro uomo
così caro come lui.
Sogna ancora ad occhi aperti
e non ama la tristezza.
Noi ci somigliamo tanto
ma io non sogno ad occhi aperti
io appartengo ad un altro mondo
dove lui vivrebbe male.
Caro, caro vecchio mio
ora corri insieme al tempo
e non corri più nel vento.
Ho il tuo sangue nelle vene
e ti porto nel mio cuore.
I suoi occhi sono buoni,
i capelli tutti bianchi.
Sulle spalle porta il peso
di una vita senza gioie.
Gira il tempo la sua ruota
c'è chi nasce, c'è chi muore,
ma la storia di mio padre
è di un uomo senza tempo.
Caro, caro vecchio mio
ora corri insieme al tempo
e non corri più nel vento.
Ho il tuo sangue nelle vene
e ti porto nel mio cuore.
Ho il tuo sangue nelle vene
e ti porto nel mio cuore.






Se non riuscite a sentirla scaricatevela clickando sotto:

Iva Zanicchi - Un uomo senza tempo