lunedì 31 marzo 2008

Linux Ubuntu - Mon Amour. Inattaccabile e sicuro, come sempre.

Avevamo pubblicato qualche mese fa un invito ad abbandonare Windows di Microsoft e a passare a Linux Ubuntu spiegandone le ragioni, fra le quali la sicurezza oltre alla gratuita' del prodotto.
Ecco la prova provata della sua robustezza.


Ownano Vista e Mac OS X. Resiste Ubuntu

Traduzione di Ownare = Appropriarsi del controllo di un PC da remoto superando tutte le barriere di protezione e di sicurezza; una volta assunto il controllo, di un PC si puo' fare tutto cio' che si vuole.

News
di Luca Annunziata
lunedì 31 marzo 2008
(da puntoInformatico.it)
Luca Annunziata
Roma - Sono bastati 120 secondi a Charlie Miller, Mark Daniel e Jake Honoroff di Indipendent Security Evalutarors (ISE, per mostrare la falla da loro scoperta nel sistema operativo Mac OS X 10.5.2 ai giurati dell'edizione 2008 di PWN to OWN. Due minuti per acquisire il controllo della macchina - un MacBook Air - aggiudicarsela e portarsi a casa anche un assegno da 10mila dollari. Dopo qualche ora anche Vista sarebbe caduto, mentre sembrerebbe che Linux abbia superato indenne la sfida lanciata da CanSecWest anche quest'anno.
Ubuntu stand still, on the hacker hill - Charlie MillerIl MacBook Air, assieme ad un Sony Vaio TZ37 con Ubuntu 7.1 e un Fujitsu U810 con Vista aggiornato al SP1, avevano passato indenni le prime 24 ore di sfida, quelle in cui solo gli exploit in remoto erano possibili. Nessuno era stato in grado di aggiudicarsi il premio da 20mila dollari messo in palio per questo tipo di vulnerabilità. A partire dal secondo giorno di gara, le regole si erano fatte più permissive: un minimo di interazione diretta con il computer, come l'apertura di una email o la visita ad un sito, era consentita.
Proprio sfruttando un link inserito in una email, Miller (in fotografia) e soci hanno spedito il MacBook Air su una pagina da loro appositamente preparata per l'occasione: in pochi attimi il sistema era sotto il loro controllo.
Non è chiaro se il problema sia attribuibile a Safari, browser di default in ambiente Mac OS, o ad un componente di sistema come Quicktime (che lo scorso anno aveva mostrato una falla che aveva permesso al socio dei vincitori, Dino Dai Zovi, di aggiudicarsi il premio): non è stato neppure svelato se la falla faccia parte del codice open source su cui si basa Safari, o se invece si tratti della parte "proprietaria" del browser di Cupertino. I dettagli sul problema non sono stati rivelati, e gli organizzatori hanno provveduto ad informarne immediatamente Apple: gli utenti quindi non corrono gravi pericoli, visto che nessuno - a parte gli scopritori e quelli di CanSecWest - sono a conoscenza di quale sia il vero punto debole.
A quanto pare, i tre avevano lavorato al problema per almeno una settimana: si erano concentrati su Mac OS, e si erano dati da fare per pensare a come violare il sistema. Secondo quanto riferito, ci sarebbero voluti un paio di giorni per scovare un varco nel codice, e il doppio per realizzare un appropriato exploit per sfruttarlo. Tecnici Apple, ha riferito l'organizzazione, sarebbero già al lavoro per risolvere il problema.
Alexander Sotirov e Shane MacaulayPer veder cadere Windows Vista si è dovuto attendere il terzo giorno, quando ai partecipanti è stato concessa la possibilità di fare leva anche su celebri applicazioni di terze parti comunemente installate sulla maggioranza dei PC. Shane Macaulay - ritratto a destra nella foto con l'amico Alexander Sotirov, l'anno scorso al fianco di Dai Zovi - di Security Objectives si è portato a casa il laptop Fujitsu e 5mila dollari, si dice grazie ad un problema scovato nel codice di Flash sfruttato attraverso Java
Macaulay non aveva fatto i compiti a casa con la stessa diligenza dei suoi colleghi: ci sono volute diverse ore solo per consentire al codice del suo exploit di girare sulla macchina bersaglio, pare perché l'hacker non aveva tenuto conto, nei suoi esperimenti, del recente Service Pack 1 per Vista. Il suo hack ha necessitato di alcune modifiche per poter risultare efficace, ma l'aver fatto leva su Flash e Java dovrebbe renderlo potenzialmente un problema per tutte le piattaforme su cui il software di Adobe è presente
Niente da fare, invece, per il Sony Vaio con Linux. Nonostante i partecipanti avessero individuato alcune falle, nessuno pare abbia voluto infierire sviluppando un exploit in grado di sfruttarle: "Sono sorpresa che non sia stato assegnato" ha detto Terri Forslof, portavoce degli organizzatori.
La spiegazione più accreditata è che gli hacker impegnati sulla piattaforma open source non abbiano voluto agire contro i loro colleghi per ragioni etiche.
(Certo, come no... se ti scoprono insozzato di merda cosa c'e' di meglio se non accusare il vicino di essere lui a emanare quella puzza?)

Del resto anche ammesso che venga trovata una falla su Linux in generale e su Ubuntu in particolare, essendo Open Source e Software Libero, questa viene immediatamente riparata e distribuita in tempo reale a tutti i PC dell'intero pianeta con pochissimi e semplicissimi click del mouse.
Luca Annunziata

Anno Domine 1731


31 Marzo 1731




"...il Cardinale Sigismodno Kolloritz Inquisitore Generale in Vienna, che a 31 marzo 1731 «ordinava con calore che si desse esecuzione alla sentenza»..."
"...E nel giorno 22 marzo 1732 a ore 19 e mezza fu bruciato vivo Antonino Canzoneri nel piano di Sant'Erasmo..."



"L'ultima infelice vittima della Inquisizione (in Sicilia), e dell'austriaca severità fu il procuratore legale Antonino Canzoneri, da Ciminna, che credeva di essere filosofo e teologante, mentre era quasi un demente.
Fu carcerato a 5 febbraio 1723 e accusato per molte eresie. Diceva che dalla fanciullezza ebbe dubbii rilevanti contro Gesu' Cristo e affermava che la sua legge e' legge di matti. Diceva che Maria era una magara. Non credea nei miracoli. Affermava opera naturale e non di Dio la creazione, un'invenzione la Trinita', il Papa un Pulcinella. Scrisse le sue proposizioni ereticali negando tutti i profeti e lodando Maometto e la di lui legge come giusta. Parve demente agl'Inquisitori, ma i medici giurarono «con pubblica attestazione esser il medesimo di sana mente». Dichiarato (19 dicembre 1729) eretico formale, apostata, pertinace impenitente, fu ordinato rilasciarsi al braccio secolare con la confisca dei beni. Dopo inutili sforzi per indurre l'eretico a penitenza fu trasmessa, la sentenza al Cardinale Sigismodno Kolloritz Inquisitore Generale in Vienna, che a 31 marzo 1731 «ordinava con calore che si desse esecuzione alla sentenza». Il povero curiale, sempre ostinato, bestemmiava da eretico, ma sul mattino del giorno destinato allo spettacolo e al rogo (2 ottobre 1731) si pentì e alla presenza del Tribunale «si protesto' d'esser egli stato un superbo, scandaloso, temerario, eretico formale e pertinace». Sottomesso in tutto dicendosi alla dottrina della Chiesa, fu ammonito di non piu' ricadere in errore di eresia. Fu sospesa l'esecuzione della sentenza e fu ordinato che comparisse da penitente e riconciliato nell'Atto di Fede.
Canzoneri mostro' segni di ravvedimento nella sala del Tribunale e fu recitato il Te Deum da Inquisitori, Consultori, e ministri «quali tutti abbracciarono e bagiarno con santo amore» il pentito Canzoneri. Quando fu letta la sentenza gli spettatori nobili e prelati e le dame gioirono per quella conversione. I rei furono ricondotti in carcere.
La corte Capitanale ricevette la statua di Mechele Rappino (gia' Fra Illuminato da Spaccaforno) e fuori la chiesa di San Domenico, riunita nei modo legali, formo' la sentenza per bruciarsi la statua, e venne nello stesso giorno (2 ottobre) fatta l'esecuzione nel piano di S. Erasmo.
Tornato in carcere Antonino Canzoneri ricadde nelle stesse e maggiori eresie, onde dopo essersi provati per convertirlo i primi teologi Palermo, e anche lo stesso Arcivescovo di Palermo, che vi ando' due volte, come ostinato nelle sue opinioni ereticali, gli fu letto il processo, e fu rilasciato alla Corte Pretoriana, da cui fu condannato al fuoco. E nel giorno 22 marzo 1732 a ore 19 e mezza fu bruciato vivo Antonino Canzoneri nel piano di Sant'Erasmo.
Dopo la pubblicazione (1866) della mia memoria Origini e vicende dell'Inquisizione in Sicilia, il Municipio di Palermo faceva apporre una iscrizione sulla principale entrata della Villa Giulia e ricordava che in quel luogo l'Inquisizione accese i roghi".
(V. La Mantia)

domenica 30 marzo 2008

Anno Domine 1612

30 Marzo 1612



Anche in Inghilterra e nel resto d'Europa le cose non andavano meglio in fatto di inquisizione e di gente processata per stregoneria.

Tratto dal sito:
http://www.personal.utulsa.edu/~marc-carlson/witchtrial/eis.html
Witches and Witchtrials in England, the Channel Islands, Ireland and Scotland.
Compiled by Marc Carlson
edited 12 July 2004


"1612 (3/30) England, Lancaster 1 Device, Elizabeth f
"Squintin' Lizzie". Daughter of "Mother Demdike". Tried. released; Hanged (8/20)
(Sources: see Bulcock, Jane)"


Lancaster (Inghilterra), una donna, Elizabeth Device detta "Lizzy la Strabica" figlia di "Madre Demdike.
Processata e condannata e' stata rilasciata al braccio secolare il 30 marzo 1612. Sara' impiccata il 20 agosto dello stesso anno. (Tratto dal lavoro di Jane Bulcock)

Quando nasciamo siamo tutti innocenti... e atei

E' quando cresciamo che perdiamo l'innocenza e diventiamo Cristiani o Musulmani o Religiosi e subentra la Sacra Cattiveria.

Il Vaticano: più musulmani che cattolici


Non che la cosa cambi molto... gli integralisti sono tutti uguali... guardate Allam!!! Che differenza c'e' nelle sue convinzioni Radicali Integraliste tra PRIMA che era Musulmano e ORA che e' Cattolico???


Il sorpasso ammesso per la prima volta. «Colpa della scarsa natalità»


La Mecca (Ap)
ROMA — Il Vaticano lo ha ammesso ufficialmente per la prima volta: i cattolici hanno ceduto la prima posizione ai musulmani. Uno dei motivi è che questi ultimi fanno più figli. Già lo scorso anno il World Christian Database, un istituto americano specializzato nello studio dei trend religiosi, lo aveva anticipato. La Santa Sede non si è fidata e ha voluto fare le sue verifiche. Ora ha dovuto prenderne atto: un miliardo e 322 milioni di musulmani rappresentano il 19,2% della popolazione mondiale, un miliardo e 130 milioni di cattolici il 17,4%.

La conferma viene dal libro ufficiale della Chiesa, il «libro rosso» della Santa Sede, come l'Osservatore Romano ha definito ieri l'Annuario Pontificio in un'intervista al suo responsabile, monsignor Vittorio Formenti. L'Annuario, 2.511 pagine di dati, diffuso in diecimila copie, soprattutto tra le gerarchie militari oltre che tra le gerarchie ecclesiastiche, è il libro più rappresentativo della Chiesa. Dal prossimo anno lo si potrà consultare su Internet. Per alcuni è «il libro dei sogni» perché, come afferma il prelato, «non pochi sognano che il proprio nome figuri tra le sue pagine ». Così monsignor Formenti spiega il sorpasso: «I cattolici nel mondo aumentano perché aumenta la popolazione nel mondo. Diciamo che nel rapporto tra aumento della popolazione e aumento dei cattolici siamo stabili. Però, per la prima volta nella storia, non siamo più ai vertici: i musulmani ci hanno superato.

Si tratta chiaramente del risultato di rilevazioni effettuate nei Paesi interessati e consegnate alle Nazioni Unite. Noi possiamo solo garantire per le nostre indagini statistiche, fondate su Il dato positivo per la Chiesa è il numero dei sacerdoti: è cresciuto di 700 unità. Vengono soprattutto da Asia, Filippine, India, Corea, Vietnam, Giappone, Africa e da una parte dell'America Latina un metodo scientifico. I dati provenienti dal mondo islamico si basano su stime che tengono conto soprattutto della crescita delle popolazioni musulmane. È anche vero però che mentre le famiglie islamiche, com'è noto, continuano a procreare molti figli, quelle cristiane invece tendono ad averne sempre di meno. Attualmente, mentre i cattolici sono rimasti fermi al 17,4% della popolazione, i musulmani sono al 19,2%. Le statistiche si riferiscono al 2006. Se però il confronto lo facciamo considerando tutti i cristiani — cattolici, ortodossi, anglicani, protestanti — allora arriviamo al 33% della popolazione mondiale».

A compensare in parte il sorpasso musulmano sui cattolici, l'annuario ha registrato una novità che ha particolarmente soddisfatto il Papa, assicura monsignor Formenti: il numero dei sacerdoti è cresciuto di settecento unità, un numero consistente rispetto al primo saldo attivo di 18 unità che risaliva a dieci anni fa. I nuovi sacerdoti non vengono né dall'Europa, né dall'America del Nord, ma soprattutto dall'Asia: Filippine, India, Corea, Vietnam, Giappone. E poi dall'Africa, mentre l'America Latina va un po' a macchia di leopardo. La «maglia nera» in Europa ce l'hanno la Francia, l'Olanda e il Belgio. In Italia si registra una piccolissima ripresa. Diminuiscono viceversa le suore. E scompare, rivela l'Annuario, la figura della suora portinaia e quella della suora cuoca, ma si moltiplicano le suore laureate che partecipano a concorsi pubblici, che diventano medici e anche primari d'ospedali.

Bruno Bartoloni
(dal corriere.it)

sabato 29 marzo 2008

Anno Domine 1568

30 Marzo 1568



Palermo: Atto Generale di Fede del 30 Marzo 1568.

Piano della Marina.


Spettacoli di Fede, sempre spettacoli, fortissimamente spettacoli... illuminati dai roghi di quanti non ubbidivano alla regola primaria della Chiesa: Sottomissione e Obbedienza Cieca.


77. Cosenza. Antonino Cavalcante alias Renduni, luterano, ammesso prima a riconciliazione a 30 marzo 1568 nel piano della Marina, poi ricaduto ed ostinato, fu letta la sentenza di relassazione in persona nella piazza delli Bologni a io agosto 1582.



137. Murcia. Diego Pellat cristiano rinnegato, fu per sentenza a 8 luglio 1567 ammesso a riconciliazione con dieci anni di galera, poi fugge dalla carcere, e preso fu per sentenza a 7 febbraro 1568, letta nel piano della marina a 30 marzo 1568, dannato in galera in vita, poi fuggendosene di nuovo fu per sentenza a 13 giugno 1582, rilassato in statua. Letta nell'Atto celebrato nella piazza delli Bologni a 10 agosto 1582.



314. Palermo. Gio. Pietro Cipolla, cristiano renegato, fu ammesso a riconciliazione a 30 marzo 1568 nel piano della Marina, poi ricaduto, fu per sentenza a ultimo agosto 1571, rilassato in persona, letta a 15 agosto 1573 nel piano delli Bologni, fu afforcato e brugiato allo Ciardone.



"Mancando nella serie la indicazione di alquanti autodafe' del 1487, 1573, 1621, 1628, 1658 ho voluto aggiungere le notizie per gli autodafe' dell'ultima epoca (1724, 1731, 1732)".


Con i roghi del 30 Marzo 1568 insieme agli eretici e' andata bruciata quasi tutta la documentazione... la ricerca continua.

(Xvlmo)

mercoledì 26 marzo 2008

Anno Domine 1782

27 Marzo 1782



Palermo: Abolizione del Sant'Uffizio il 27 Marzo 1782.


Il Tribunale della Santa Inquisizione continuera' ad operare in altre regioni d'Italia e in altre Nazioni. Sara' la ventata Napoleonica che nei decenni successivi spazzera' via dall'Europa questa Vergogna.



Alessi, Consultore e Qualificatore del Tribunale della S. Offizio, scrivea:

"L'abolizione si eseguì solennemente in Palermo a 27 marzo 1782, mattina del mercoledì santo nella maniera che segue: Venne in pompa il marchese Domenico Caracciolo vicere' al Palazzo del S. Officio, entro'
nella sala del Segreto in cui trovavasi l'Arcivescovo di Palermo, il Giudice della Monarchia, tutto il Sagro Consiglio, il Pretore, il Capitano della citta'. ivi, seduti tutti, dal Segretario di Stato si lesse la lunga carta di tale abolizione (Il decreto del Re Ferdinando IV), e dopo tale lettura il Vicere' entro' nell'Archivio Segreto (gia' sigillato dal Simonetti sotto li 12 del mese stesso), e indi entro' nelle carceri segrete con tutte le persone di sopra accennate ed altre persone di riguardo. E con quella funzione fu abolito il Tribunale e sciolto affatto il segreto".



Il Marchese Caracciolo, nonche' vicere' di Sicilia così scrivera' al suo amico D'Alembert in Francia dove era stato precedentemente Ambasciatore e aveva contratto amicizia con gli illuministi D'Alembert, Diderot e Voltaire:



"Palerme, 11 Avril 1782


Je me réserve à la fin, pour le bonne bouche, de vous dire, avec un peu de vanité de ma part, l'abolition de l'Inquisition: le jour 27 du mois de mars, mercredi saint jour mémorable à jamais dans ce pays puor le roi Ferdinando IV on a abattu ce terrible monstre J'y ai été avec grande cérémonie et formalité, accompagné de l'archeve^que, de notre prèlat grand juge de la monarchie, du commandant des armes, du Sénat de la ville, et de tous les chefs des tribunaux et magistrats. Devant moi tout s'est assemblé, et beaucoup d'autres gens choisis que le gardes ont fait entrer. En présence des officiers et familiers du Saint-Office, le secrétaire du royaume a lu le grand décret de l'abolition du roi Ferdinando IV. A vous dire vrai, mon cher ami, je me suis attendri, et j'ai pleuré; c'est le seule et unique fois que je suis arrivé jusq'à remercier le ciel de m'avoir fait sortir de Paris pour m'avoit fait servir d'instrument à ce grand ouvrage. Après la cérémonie. j'ai fait tout de suite affacer toutes les armoiries du tribunal, et principalement la main avec l'épée qui étoit sur la porte avec ce mots: Deus judica causam tuam. J'ai fait depuis ouvrir les portes des prisons pour remettre les prisonniers aux éve^ques respectifs; j'y ai trouvé trois vielles femmes, le rebut de l'humanité, accusées de sortilége: je les ai renvoyées chez elles. Toute cette grande opération, dont on craignoit beaucoup puor l'événement de l'execution, est arrivée avec toute la tranquillité possible, et me^me avec l'applaudissement des plus sensée. La frateria ed il pretume en sont aussi bien aises, à l'exception de ceux qui étoient intéressés, comme fauteurs de la coeur de Rome à jouir de l'autorité et de la considération au moyen de la tyrannie de ce tribunal."

Traduciamo per chi non conosce il francese (e ci scusiamo se dovesse sfuggirci qualche strafalcione):

"Mi riservo infine, come una buona novella, di confermarvi con un po' di vanita' da parte mia l'abolizione dell'Inquisizione: giorno ventisette dello scorso mese di marzo, mercoledi santo, giorno memorabile per sempre in questo paese per re Ferdinando IV si e' abbattuto questo Terribile Mostro.

Ci sono stato con grande pompa e formalita' accompagnato dall'Arcivescovo, dal nostro prelato il Grande Giudice della Monarchia, dal Comandante delle Armi, dal Senato della Citta' e da molte altre persone illustri che le guardie hanno lasciato entrare.
In presenza degli ufficiali e dei Familiari del Sant'Uffizio, il Segretario del Regno ha letto il grande decreto dell'abolizione del Re Ferdinando IV.
A dirvi la verita', mio caro amico, mi sono emozionato e ho pianto ed e' stata la sola e unica volta in cui sono arrivato a ringraziare il cielo di essere partito da Parigi e di avermi fatto strumento per questa Grande Opera.

Dopo la cerimonia ho subito fatto cancellare gli stemmi del Tribunale e in modo particolare la mano armata di spada che era sulla porta con questa scritta:

Deus judica causam tuam

Successivamente ho fatto aprire le porte delle prigioni per consegnare i prigionieri alle relative Diocesi. Vi ho trovato 3 vecchie donne, dei relitti umani, accusate di sortilegio: le ho rimandate a casa loro.

Tutta questa grande operazione della cui esecuzione si temeva molto all'inizio, e' avvenuta con tutta la tranquillita' possibile e anche con il plauso dei piu' ragionevoli. I monaci e il pretume erano a loro agio, tranne quelli che erano interessati come fautori della Corte di Roma a gioire dell'autorita' e della considerazione grazie alla tirannia di questo Tribunale."
(Xvlmo)

Nota per i piu' affezionati:
Avrete notato la scomparsa di tutti i post precedenti riguardanti l'Inquisizione, cio' si e' reso necessario per un motivo semplicissimo:
siamo in possesso di una mole immane di materiale la cui pubblicazione richiedera' diverso tempo, ma soprattutto abbiamo deciso che così come stavamo procedendo se poteva sembrare interessante da un punto di vista immediato, non lo sarebbe stato piu' qualora si fosse voluto effettuare una ricerca accurata.
In parole povere abbiamo deciso di ritirare momentaneamente quanto pubblicato e di inserire via via tutto il materiale in un file unico organico in un sito preparato ad hoc e che conterra' alla fine tutto il materiale organizzato per data, secondo una sequenza cronologica anno per anno e ove possibile persino giorno per giorno.
L'accesso alla voce relativa si ottiene facilmente da questo blog cliccando sulla data in alto a sfondo giallo che e' appunto un link all'URL dove via via si accumuleranno cronologicamente tutte le malefatte della Santa Inquisizione.
Trattandosi di un file "In Progress" ci scusiamo fin da ora per l'eventuale momentanea presenza di errori che spariranno via via che procederemo alla sua revisione.

martedì 25 marzo 2008

Anno Domine 1640 (o 1641?)

Palermo: Spettacolo di fede del

9 Settembre 1640 (o 1641?)



Piazza della Chiesa Maggiore.



Il Di Blasi, nella sua "Storia del Regno di Sicilia" pubblicato nel 1847 fa un po' di confusione su questa data, ma le cose che speravamo potere chiarire con Vito La Mantia nel suo "Origine e vicende dell'inquisizione in Sicilia" pubblicato nel 1886 e che cita altri particolari aggiunge anche
lui una imprecisione che e' difficile da dirimere salvo poter visionare i documenti originali, a meno che non si tratti proprio di un errore di trascrizione sui documenti ai quali hanno attinto le informazioni i nostri due autori.
Ma andiamo per gradi e cominciamo dal Di Blasi.
Nel terzo Volume alla fine del Capo Terzo leggiamo testualmente:

"Nel Governo del Corsetto, ed a 9 di settembre del 1641 gl'Inquisitori diedero al pubblico il lugubre spettacolo che gli Spagnuoli chiamano Auto da Fe' che fece fremere tutti coloro, che avevano sensi di umanita', con tutto il possibile grandioso apparato, in cui furono bruciati vivi tre infelici, cioe' Giambattista Verron nato in Francia, come calvinista, Gabriello Tedesco musulmano, che si era fatto cattolico, e poi professava la legge di Maometto, e fra Carlo Tavolara laico professo agostiniano calabrese, che si spacciava Messia, ed avea formata una setta detta dei Messiani".
(Xgdbs)

Poco prima nello stesso capitolo affermava che

"Fu breve il governo del Corsetto... e non comando' che fino all'arrivo del nuovo vicere'...".

Subito dopo, nel Capo successivo (al Capo IV) infatti afferma che il
successore, Giovanni Alfonso Enriquz de Caprera, ricevette i dispaccio della nomina il 23 Dicembre 1640 e arrivo' a Palermo per assumerne in pieno la carica il 14 giugno dell'anno seguente 1641.

E fin qui si evince che potrebbe benissimo trattarsi di una svista, o di un errore di stampa, o di trascrizione... ma... le cose si complicano con i documenti riportati da Vito La Mantia che mentre da un lato parla di due di questi come giustiziati il 9 settembre 1640 e una terza rilassata in statua, un po' piu' avanti aggiunge il Verron (La Mantia lo chiama
Vernon) come bruciato il 9 settembre 1641...

Che ci sia stato un altro autodafe' il 9 settembre dell'anno successivo? Probabile, ma non certo... anche perche' lo stesso La Mantia non ne parla in altre occasioni, ne' lo cita nell'elenco (sia pur limitato) che fa degli autodafe' di sua conoscenza; e parla dell'anno 1641 soltanto in quella circostanza del "rilascio" del Vernon al braccio secolare.
Viceversa, nel capitolo relativo alla descrizione del Regno di Filippo IV, citando il Baronio parla di tutti e tre rilasciati nel 1640 oltre alla quarta rilasciata in statua.
Anche lui ha avuto una svista di diversa natura?
Forse in futuro lo sapremo.


Godiamoci lo stesso le notizie così come sono riportate lasciando ad approfondimenti futuri il chiarimento su questa vicenda.




128. Usumarso in Calabria. Fr. Carlo alias Petro Antonio Tavaloraro,
religioso professo, laico dell'ordine di S. Agostino, eretico dommatista,
eresiarca, impenitente, pertinace, e si vantava essere il nuovo Messia,
fu rilassato al braccio secolare nell'Atto celebrato nel 1640, a 9 di settembre, domenica nella piazza della Cattedrale di Palermo.





176. Bronte. Soro Francesca Spitaleri e Bonina, di Bronte, monaca
tertiaria di S. Francesco. Fingea santità ed eresie, illusa dal demonio fu
a 12 dicembre 1621 nel piano delli Bologni riconciliata, ma poi ritornata
alli stessi errori, e carcerata nelle carceri dell'Orologio, uscì da una
fissura
che dava lume al dammuso, e con un pezzo di corda mentre scendea si
precipitò, e morì nelli stessi errori; onde il cadavere fu sepolto in luogo
non sacro e nell'Atto celebrato nel piano della Madre Chiesa a 9 settembre 1640 si fece comparire il suo cadavere impassito, vestito da monaca con abito e fu rilassato al braccio secolare.




213. Catania. Gabriele Tedesco, moro battezzato, schiavo del Prior
de Barletta Fr. d. Octavio Gioeni Gran Croce, naturale d'Algeri, abiurò
domenica 16 ottobre 1630 nell'Atto celebrato nel piano della Cattedrale,
poi ricaduto e pentito fu ammesso la seconda volta a riconciliazione nella
Chiesa di S. Domenico a 3 marzo 1633, poi ricadendo ed essendo ostinato
fu rilassato in persona nell'Atto celebrato nella piazza della Chiesa Maggiore a 9 settembre 1640.



328. Francia. Giambattista Vernon, alchimista, fu ammesso a riconciliazione nella Chiesa di S. Domenico a 3 marzo 1630, fu rilassato in persona al braccio secolare, domenica 9 di settembre 1641 nel piano della Cattedrale.
(Xvlmo)

lunedì 24 marzo 2008

Anno Domine 1732

Palermo: Spettacolo del Santo Uffizio del

22 Marzo 1732




"L'ultima infelice vittima della Inquisizione (in Sicilia), e dell'austriaca severità fu il procuratore legale Antonino Canzoneri, da Ciminna, che credeva di essere filosofo e teologante, mentre era quasi un demente.
Fu carcerato a 5 febbraio 1723 e accusato per molte eresie. Diceva che dalla fanciullezza ebbe dubbii rilevanti contro Gesu' Cristo e affermava che la sua legge e' legge di matti. Diceva che Maria era una magara. Non credea nei miracoli. Affermava opera naturale e non di Dio la creazione, un'invenzione la trinita', il Papa un Pulcinella. Scrisse le sue proposizioni ereticali negando tutti i profeti e lodando Maometto e la di lui legge come giusta. Parve demente agl'Inquisitori, ma i medici giurarono «con pubblica attestazione esser il medesimo di sana mente». Dichiarato (19 dicembre 1729) eretico formale, apostata, pertinace impenitente, fu ordinato rilasciarsi al braccio secolare con la confisca dei beni. Dopo inutili sforzi per indurre l'eretico a penitenza fu trasmessa, la sentenza al Cardinale Sigismondo Kolloritz Inquisitore Generale in Vienna, che a 31 marzo 1731 «ordinava con calore che si desse esecuzione alla sentenza». Il povero curiale, sempre ostinato, bestemmiava da eretico, ma sul mattino del giorno destinato allo spettacolo e al rogo (2 ottobre 1731) si pentì e alla presenza del Tribunale «si protesto' d'esser egli stato un superbo, scandaloso, temerario, eretico formale e pertinace». Sottomesso in tutto dicendosi alla dottrina della Chiesa, fu ammonito di non piu' ricadere in errore di eresia. Fu sospesa l'esecuzione della sentenza e fu ordinato che comparisse da penitente e riconciliato nell'Atto di Fede.
Canzoneri mostr0' segni di ravvedimento nella sala del Tribunale e fu recitato il Te Deum da Inquisitori, Consultori, e ministri «quali tutti abbracciarono e bagiarno con santo amore» il pentito Canzoneri. Quando fu letta la sentenza gli spettatori nobili e prelati e le dame gioirono per quella conversione. I rei furono ricondotti in carcere.
La corte Capitanale ricevette la statua di Mechele Rappino (gia' Fra Illuminato da Spaccaforno) e fuori la Chiesa di San Domenico, riunita nei modo legali, formo' la sentenza per bruciarsi la statua, e venne nello stesso giorno (2 ottobre) fatta l'esecuzione nel piano di S. Erasmo.
Tornato in carcere Antonino Canzoneri ricadde nelle stesse e maggiori eresie, onde dopo essersi provati per convertirlo i primi teologi Palermo, e anche lo stesso Arcivescovo di Palermo, che vi ando' due volte, come ostinato nelle sue opinioni ereticali, gli fu letto il processo, e fu rilasciato alla Corte Pretoriana, da cui fu condannato al fuoco. E nel giorno 22 marzo 1732 a ore 19 e mezza fu bruciato vivo Antonino Canzoneri nel piano di Sant'Erasmo.

Dopo la pubblicazione (1866) della mia memoria Origini e vicende dell'Inquisizione in Sicilia, il Municipio di Palermo faceva apporre una iscrizione sulla principale entrata della Villa Giulia e ricordava che in quel luogo l'Inquisizione accese i roghi".

(piu' avanti in ordine numerico)
457. Ciminna. Antonino Canzoneri, della terra di Ciminna, in qualita' di procuratore, di anni 58, carcerato a 5 febbraro 1723, dichiarato eretico formale, eresiarca, apostata, e condannato per sentenza del 19 dicembre 1729 ad essere consegnato al braccio secolare colla confiscazione dei suoi beni. Il Card. Sigismondo Kollonitz, inquisitore generale, a 17 marzo 1731 ordino' l'esecuzione della sentenza. Nell'Atto Generale di Fede celebrato in Palermo a 2 Ottobre 1731, Canzoneri si protesto' pentito e domando' perdono. Ricaduto poi nelle sue opinioni ereticali, fu rilasciato al braccio secolare, e fu bruciato nel piano di S. Erasmo nel giorno 22 marzo 1732 ad ore 19 e mezzo. Fu questo l'ultimo degli eretici rilasciati al braccio secolare e bruciato vivo.


(da V.La Mantia Origini e Vicende dell'Inquisizione in Sicilia)

(Xvlmo)

venerdì 21 marzo 2008

Anno Domine 1513

Giorno di Pasqua del 1513


I Cristiani di Catania fanno la festa a Battista Rizzo.

Avvenne nel giorno di Pasqua del 1513 un fatto memorabile in Catania. Mentre celebravasi la messa solenne in presenza del Senato, un sarto Battista Rizzo, forse demente, corse a strappare l'ostia dalle mani del sacerdote. Il popolo gia' avvezzo allo spettacolo dei roghi, senza bisogno di condanna, prese il sarto e tosto il brucio' vivo.

Il fatto e' narrato da Ferrara, storia di Catania ed. 1829, p.128 secondo il testo di un'antica cronaca:

"Mastru Battista Rizzu, era foddi e impazzitu, il populu lu assassinau a colpi, e dopo jeru versu lu campanaru unni truvaru una vutti, e ci lu misiru intra mezzu vivu. Incuntinenti vinniru ligna, fraschi, e focu e fu arsu. Multi si cundulianu ca lu dittu mastru Battista cum sia chi pri lu tempu passatu era cussì discretu et saju (savio) et aviri fatto tali cosa".

Ferrara aggiunge che in memoria di quel fatto fino al 1693 nelle grandi messe al Prefazio suonavansi le campane per chiamare il popolo, e gli artefici, al suono di tali campane, serravano le loro botteghe e armati correvano alla Chiesa. La notizia ne avea pure data Di Giovanni, Ebraismo, p.274 tratta dall'arch. Sen. Cat. 1513, p.62.
(Xvlmo)
(V.LaMantia-Origini e Vicende dell'Inquisizione in Sicilia- ed.Sellerio)



Ci fa riflettere la frase:

"Il popolo gia' avvezzo allo spettacolo dei roghi, senza bisogno di condanna, prese il sarto e tosto il brucio' vivo".

Dalla scarna documentazione sfuggita alle fiamme e consultata finora potrebbe sembrare che ci siano stati soltanto pochi autodafe' a Palermo e uno soltanto(?) a Messina.

Ma questa frase che significa?
Era "avvezzo ai roghi" anche il popolo di Catania.
Quindi altri audodafe' erano stati celebrati a Catania?
E nelle altre Diocesi?
Quanti?

Stanno affiorando, come perle risplendenti dei frammenti di Verita' su quello che e' stato il piu' grande crimine della storia:

La Santa Inquisizione!!!

Hitler e l'Olocausto?
A confronto dei crimini commessi da Nostra Santa Madre Chiesa e dai Cristiani, Hitler come pure Nerone, Caligola, Domiziano e Caracalla erano dei dilettanti.

giovedì 20 marzo 2008

La Pasqua di Morte e Riflessione

Pasqua di morte.
Violenta, come l'uccisione di un uomo innocente che (esistente realmente o frutto della fantasia) viene inchiodato su una croce e qui lasciato morire per soffocamento (e' proprio questa la morte lenta a cui e' stato condannato).

Stranamente a condannarlo erano dei Sacerdoti.

Sacerdoti!

Una razza, sempre simile a se stessa!!!
Cambiano l'oggetto del loro culto, ma continueranno ad ammazzare altra gente innocente nei secoli a venire in nome di quello stesso Uomo che altri sacerdoti appartenenti alla loro stessa casta avevano fatto ammazzare.


Casta di assassini che sono passati impuniti attraverso i secoli e continueranno a farlo chissa' per quanti secoli ancora.

Pero' promettono la vita eterna nell'aldila'.

Il Paradiso e tutti i godimenti possibili e immaginabili.

(A un prete pedofilo sara' consentito stuprare bambini innocenti in Paradiso? )

(A un Vescovo e Inquisitore sadico sara' garantito per l'eternita' il godimento eterno della vista di miriadi e miriadi di streghe che bruceranno per sempre nel roghi accesi da loro?)

Ma niente paura; queste cose loro le promettono soltanto agli imbecilli che ci credono.

Loro preferiscono i godimenti dell'aldiqua' e lasciano ai citrulli quelli dell'aldila'.

Dedico a questi citrulli una massima di Luigi Tosti alla quale aggiungo i miei auguri di Buona Pasqua di Riflessione.


(Luigi Tosti, magistrato, Lettera a un cattolico anonimo)
“C'è un aspetto positivo del suo Dio che riconcilia credenti e non credenti in punto di morte e li fa morire, entrambi, ‘contenti’: i credenti come lei muoiono felici, nella vana speranza di vedere e conoscere il loro Dio nell’aldilà; i non credenti trapassano altrettanto felicemente, con una certezza: quella di non vedere più, nell’aldiquà, quei coglioni dei credenti come lei”.