martedì 16 dicembre 2014

Mi sono sempre chiesto: ma quanti sono gli espulsi dal M5S?

Quanti sono gli espulsi?
Un numero ENORME, considerato che i Parlamentari M5S erano così suddivisi:

109 Deputati
58 Senatori

Per un totale di 167 Parlamentari, abbiamo assistito a ben 23 Espulsioni: (16 Senatori e 7 Deputati)

Per una percentuale complessiva ENORME: il 13,77%

Nemmeno Hitler osò tanto!!!

Bravi, continuate così... presto sarete ridotti in "POLVERE"!

...

È di stamattina la notizia che altri 16 parlamentari starebbero per abbandonare motu-proprio il M5S, a cui seguirà l'espulsione, bla bla bla, venduti, bla bla bla, e via discorrendo.
La pericolosità dei "grillini puri e duri" sta nel fatto che a furia di prendersela con tutti, perdono solo tempo a sparare alle innocenti libellule e lasciano liberi di massacrarci i RINOCERONTI!

E qui scatta il mio dubbio di SEMPRE:

Ma sono davvero tanto coglioni?

O per caso... SONO COMPLICI DEI RINOCERONTI??? 



venerdì 20 giugno 2014

Se io fossi Renzi.


Grillo ha finalmente deciso di "collaborare" per la stesura della nuova legge elettorale.

Ma come tutti quelli come lui che nella storia si sono succeduti, dall'alto della sua "Supposta Supponenza" non chiede cosa ne pensano gli altri (partiti e parlamentari) per poi vedere di integrare le sue proposte e (perché no?) discuterle e modificarle qua e là per trovare la massima convergenza possibile, specialmente se si dovrà andare a ritoccare qualche articolo della Costituzione dove (e meno male che i nostri padri fondatori avevano previsto certe sfuriate di certi stronzi), una modifica richiede, non una semplice maggioranza parlamentare ma una maggioranza cosiddetta "qualificata" che significa i rappresentanti della STRAGRANDE maggioranza degli Italiani. Degli Italiani Beppe, non dei tuoi "quattro pupazzetti" virtuali del tuo blog che fai muovere e "votare" come a te girano in quel momento.

E invece lui che fa?
Fa sapere, dall'alto della Supposta Supponenza del suo Supposto Blog che i suoi "quattro pupazzetti" hanno deciso Tutto e per Tutti e che il governo in generale (e Renzi in particolare) accettino in Toto quella proposta! 
Stop!

Ebbene Renzi si è limitato, molto garbatamente, a fargli sapere che «C'è molto da fare e non ha tempo da perdere».

Io gli avrei risposto semplicemente a stretto giro di Blog:


"Senti stronzetto... levati dai coglioni ché dobbiamo lavorare."


Che sarebbe poi la stessa cosa, ma detta in quell'unico linguaggio che Beppe e i suoi pupazzetti osannanti comprendono.

lunedì 9 giugno 2014

Grillo: Siamo un virus inarrestabile!

Non avevamo alcun dubbio, Beppe!
Chissà quando vi "evolverete" ad animali un po' più in alto nella scala evolutiva:

Almeno AMEBE per esempio!


  

lunedì 2 giugno 2014

Grillo sta verificando se ci sono stati brogli!

(Per ora lascio in bozza... ma se fosse vera sta notiziola lo pubblicherò!)

Questo lo scrivevo all'indomani delle elezioni, quando ancora si rincorrevano voci strane, e (assurdo degli assurdi) lo stesso Grillo pare che avesse "frenato" su questa stronzata. Ora deve aver fatto dei calcoli e siccome gli allocchi del suo movimento sono e restano per sempre degli allocchi, ha tirato fuori il coniglio dei "brogli" dal cilindro e ne parla, altro che se ne parla!

Ed allora eccola qui, la mia reazione immediata quando avevo "sentito dire" che Grillo e i grillini parlavano di "brogli":


Naturalmente ha diverse strade per verificarlo.
 La prima, più violenta, sarebbe quella di andare a fare comunque la tanto minacciata Marcia su Roma e vedere quanti dei suoi aderiranno e quanti altri (come me) organizzeranno una Contro-Marcia e litigheranno (come me) per stare in Prima Linea (come me) perché nonostante vecchio e rincoglionito come sono (l'ha detto lui, visto che sono vecchio e non l'ho votato), lui è 1000 volte più rincoglionito di me se pensa che io (per quanto sia più vecchio di lui) mi caghi sotto e non vada a rompergli le corna anche a costo di farmi massacrare dai suoi eventuali cani mastini fedelissimi a due zampe.
(Mi perdonino i cani a 4 zampe che amo e continuo ad amare).
La seconda, meno violenta (e più idiota), sarebbe quella di verificare nel suo blog invitando tutti i suoi scagnozzi certificati a dichiarare il loro voto e se, a dichiararlo saranno più del 21% dei dichiaranti, grideranno e strilleranno al Broglio e al Golpe.

La terza, un po' meno idiota, sarebbe quella di VERIFICARE (a posteriori), sezione per sezione, il numero dei voti ottenuti da tutte le liste e rifare il conteggio che ha fatto il Viminale.

Ce ne sarebbe una quarta, ma è troppo intelligente per la loro IDIOZIA CRONICA e che proviene dall'esperienza dei vecchi militanti dei vecchi partiti politici e che era adottata dai "rappresentanti di lista" che, sezione per sezione, a fine scrutinio, comunicavano alle segreterie, locali e provinciali, i risultati che poi convogliavano alle segreterie regionali e nazionale e confrontavano tutti i dati con quelli comunicati dal Viminale. Nei 30 anni circa che io sono stato rappresentante di lista, questi stranamente corrispondevano sempre, anche quando prendevamo (fin troppo spesso, ed io vecchio P.C.I. ne so qualcosa) delle sonore batoste!

Ma questa soluzione sarebbe TROPPO intelligente per questi NAZI-MENTECATTI che PRETENDONO di governarci.

sabato 31 maggio 2014

Avviata una petizione per allontanare Grillo dal M5S

Su change.org è stata avviata una petizione (da un aderente al M5S) che personalmente ho firmato e commentato nel seguente modo:

La stragrande maggioranza di chi vota M5S non condivide Grillo ma non può fare ASSOLUTAMENTE NULLA per dare un indirizzo SERIO al Movimento. Se Grillo se ne va e M5S attuerà finalmente la tanto strombazzata e calpestata democrazia interna, finalmente supererà il 51% potete scommetterci. 

(da http://www.change.org/it/petizioni/beppe-grillo-e-gianroberto-casaleggio-vogliamo-ridiscutere-il-ruolo-di-beppe-grillo-all-interno-del-movimento-5-stelle-3 )

Vogliamo ridiscutere il ruolo di Beppe Grillo all'interno del Movimento 5 Stelle

    1. Michele Iannone
    2.  
    3. Lanciata da
      Bari, Italy

Il risultato delle elezioni europee del 25 Maggio ha decretato un'indiscutibile sconfitta del Movimento nei confronti di Matteo Renzi. Le favole raccontate in poche slides, complice il sistema mediatico italiano, hanno offuscato la competenza, l'onestà, la credibilità e le proposte di un Movimento di milioni di persone, che in un anno ha evidentemente ed innegabilmente perso consenso.
Una delle frasi più ricorrenti sentite in questa campagna elettorale è stata "il Movimento mi piace, ma Grillo mi fa paura", oppure "ma Grillo non propone nulla", o ancora "Grillo è stato vago nelle risposte, ha gridato un'ora e non ha detto niente".
Io stimo Beppe Grillo, infinitamente. E' innegabile che la sua figura e la sua voce abbiano dato e continuino a dar forza ad un movimento di persone comuni che fino a pochi anni fa aveva meno voti della Lega. È innegabile che la sua creatura abbia già ora rivoluzionato il sistema socio-politico italiano, costringendo tutti ad inseguire milioni di italiani su temi come onestà e coerenza. Posso dire di volergli bene anche non conoscendolo, grazie a lui è iniziato tutto.
Voglio più bene al movimento però, e a quello che rappresenta; per questo dico che Grillo dovrebbe, alla luce di questi risultati, alla luce delle sue dichiarazioni di qualche mese fa e quindi in virtù della coerenza che da sempre contraddistingue il M5S, fare un passo quantomeno di lato. Grillo è diventato un boomerang per il Movimento. Chi apprezza i Cinque Stelle li apprezza a prescindere da Grillo, chi odia o non apprezza Grillo lo fa a prescindere dai Cinque Stelle. La sua risonanza mediatica ha toccato evidentemente il massimo della sua efficacia, e ora è diventata stagnante. Si è trasformata in un repellente di consenso che non permette alla gente di avvicinarsi al M5S per approfondirne la vera natura.
Caro Beppe, se ami davvero questo movimento, se tieni al futuro di questa Nazione, rimetti ai cittadini la decisione sul ruolo che da oggi dovrai ricoprire. Permetti agli iscritti, nel pieno rispetto della democrazia che contraddistingue il M5S, di decidere come proseguire questo magnifico percorso insieme. Stabiliamo un nuovo modo di comunicare le nostre idee, magari con la scelta democratica di un parlamentare che possa dare un volto mediatico stabile al Movimento, e che magari debba essere rieletto ad ogni tornata elettorale, sempre nel rispetto dei due mandati complessivi.
Credo sia sotto gli occhi di tutti che la popolarità e la credibilità dei vari Di Maio, Di Battista, Sarti, Taverna, Ruocco, Morra, Di Stefano, Castelli abbiano ormai quasi eguagliato popolarità e credibilità di Grillo, e bisogna sfruttare questa possibilità ripensando al contributo che Beppe dovrà auspicabilmente continuare a dare al Movimento.
Gli italiani sono così: votano Renzi ma non guardano nel PD, non guardano nel Movimento perchè non apprezzano Grillo.
Bisogna prenderne atto, e fare qualcosa. 
A riveder le stelle!

Firma anche tu:
QUI



mercoledì 28 maggio 2014

Arbeit macht frei - Nessun uomo che pretenda di essere tale può MAI scherzare su quell'immane tragedia.

Eppure Grillo lo ha fatto!
È bastato quella sua "metafora" per rendercelo ODIOSO! Odioso come i nazisti che in quella scritta SADICA si beavano delle atrocità che commettevano.

(tratto da:
http://bibliotecadisraele.wordpress.com/2011/10/13/liberta-e-dignita-alfabetica-quella-b-capovolta-di-arbeit-macht-frei/ )

Libertà e dignità alfabetica: quella B capovolta di ARBEIT MACHT FREI

13 OTTOBRE 2011
Libertà e dignità alfabetica: quella B capovolta di ARBEIT MACHT FREI
È rarissimo che accada, ma può accadere.
Una semplice, povera, trascurata, indifesa lettera alfabetica può, con la sua sola presenza oggettiva e tangibile, rappresentare il miracolo assoluto: l’anelito alla libertà e restituire dignità all’uomo, quando tutto intorno è precipitato nella notte della follia e nell’abisso della morte.
Quando tutto sembra perduto e intorno c’è soltanto l’esiziale ghigno del potere e della forza bestiale, proprio allora da una semplice lettera alfabetica può scaturire la rivolta, la forza estrema della propria coscienza di Uomo.
Questo è accaduto nel 1940, nel campo di sterminio polacco di Auschwitz (Oswiecim in polacco), ad opera di un umile artigiano, un fabbro polacco, prigioniero come altri milioni in quell’inferno assoluto e totalizzante.
Un capo tedesco del campo, Kurt Müller, chiede che venga immediatamente eseguito l’ordine imposto dal comandante Rudolf Höss, che venga cioè realizzata, e innalzata all’ingresso del campo di sterminio, la targa in ferro battuto progettata dallo stesso Müller, con la scritta Arbeit macht frei, il lavoro rende liberi, che i nazisti avevano ripreso, modificandola, da un passo del Vangelo di San Giovanni, Wahrheit macht frei, la verità rende liberi, e che a Höss ricorda i suoi anni di carcere durante il governo di Weimar. Ma Arbeit macht frei è anche il titolo di un romanzo del 1872 dell’etnologo e linguista Lorenz Diefenbach, che mai avrebbe immaginato il terribile uso che altri avrebbero fatto di quel titolo.
Una scritta illusoria e beffarda per coloro che mai avrebbero visto la libertà, morendo a milioni in quei luoghi (“le tre parole della derisione […] sulla porta della schiavitù”, così scrisse Primo Levi ne La Tregua). Della realizzazione viene incaricato un prigioniero, il dissidente politico polacco Jan Liwacz, non ebreo, numero di matricola 1010 tatuato sull’avambraccio, che in un’altra vita faceva il fabbro, entrato nel campo di sterminio il 20 giugno 1940. È lui a dirigere la “Schlosserei”, l’officina interna al campo che fabbricava lampioni, inferriate, sbarre, cancelli. Ebbene al momento di saldare le lettere per comporre la parola Arbeit Liwacz ribalta la B in modo che l’occhiello piccolo risulti in basso rispetto al grande, anziché in alto come la
grafica impone. È questo un gesto più piccolo di un granello di sabbia del deserto, ma che in quel contesto terribile e inumano assume all’improvviso la forza e la grandezza dell’urlo di Munch e insieme quello di milioni di vittime innocenti che si ribellano, unite nel gesto umile e semplice di un fabbro. Un grido di libertà con le armi benevoli della grafica, dell’alfabeto, delle lettere.
Nella loro insulsa e bestiale brutalità razzista i nazisti non si accorsero mai che quella semplice B capovolta rappresentava la libertà, la dignità di una moltitudine di perseguitati, e insieme la rivolta simbolica contro la barbarie. Liwacz sopravvisse alla morte e reclamò, giustamente, a liberazione avvenuta la propria opera di ferro, ritornando al proprio villaggio Bystrzyca
Klodzka, e dove morirà ottantaduenne.
Alla liberazione del campo il 27 gennaio 1945 ad opera dell’armata rossa, però, la scritta verrà caricata dai sovietici su un treno destinato all’Est. Ma un ex prigioniero del campo, Eugeniusz Nosal, intuendo l’alto valore simbolico della scritta, la scambiò con un soldato sovietico in cambio di una bottiglia di vodka. Sarà nascosta per anni nel municipio di Auschwitz e donata in seguito al Museo fondato sui resti del campo di sterminio.
(da n° 13 di ”Cantieri’ della casa editrice Biblohaus, scaricabile in PDF al seguente link
http://www.biblohaus.it/cantieri.php)

martedì 27 maggio 2014

mercoledì 21 maggio 2014

Eccoli qui i Grillini Duri e Puri!

Volete scommettere che in un eventuale futuro Governo Grillo a questo stronzettto lo faranno Ministro Delle Risorse?

(Da ilfattoquotidiano.it)

Pomezia, doppio menù per materne ed elementari: il dolce solo a chi paga di più

Nel comune laziale alle porte di Roma guidato dal 5 stelle Fabio Fucci, le famiglie dovranno scegliere tra un pasto a 4 euro e uno a 4,40. Pd: "Scelta inaccettabile e discriminatoria". La replica: "Chiesto dai genitori". Sel: "Differenziazione odiosa, il sindaco ci ripensi"

Pomezia, doppio menù per materne ed elementari: il dolce solo a chi paga di più
Dal prossimo anno scolastico nelle mense delle scuole materne ed elementari di Pomezia, comune laziale alle porte di Roma guidato dal sindaco del Movimento 5 Stelle Fabio Fucci, comparirannodue menù: uno meno costoso (4 euro) e uno più costoso (4,40 euro), uno senza e l’altro con la merenda, ossia un dolce. La vicepresidente del Senato, Valeria Fedeli, e il collega senatore del Pd, Raffaele Ranucci, parlano di “scelta inaccettabile”. Il sindaco risponde: “La scorsa estate, alcuni rappresentanti dei genitori ci hanno chiesto un menu più corposo e uno più leggero, volevano spendere di meno. A me – spiega Fucci – è sembrata una grande discriminazione: vogliamo che tutti abbiano gli stessi piatti”. Così è nata l’idea del pasto con o senza dessert: “A pranzo tutti i i bambini mangiano la stessa cosa”. È a merenda che qualcuno riceverà il dolce. “Ma gli altri – sostiene il sindaco – avranno già la merenda da casa, dove è la discriminazione?”
La vicepresidente del Senato, Valeria Fedeli, e il collega senatore del Pd, Raffaele Ranucci, parlano di “scelta inaccettabile”. “Una cultura discriminatoria quella portata avanti dal Movimento 5 stelle che, nascondendosi dietro al cosiddetto ‘governo partecipato’, arriva al punto di far subire a dei bambini nell’età più delicata l’esperienza più terribile – affermano in una nota congiunta – ladiseguaglianza sociale. Una decisione incredibile per un partito che in questi giorni si candida a rappresentare i cittadini in Europa e che rivela la sua vera indole, quella di un movimento che vuole minare alle fondamenta la convivenza civile e democratica del Paese”. Contrario anche il coordinatore cittadino di Sel, Walter Bianco che a nome del partito chiede al sindaco unaretromarcia: “Mai ci saremmo immaginati che si potesse anche solo ipotizzare una differenziazione di trattamento così odiosa, dinanzi alla quale crolla qualsiasi giustificazione – finanche quella di averne discusso preventivamente con alcuni genitori, come ha riferito in alcune interviste alla stampa locale la vicesindaco – Nella scuola pubblica non si possono e non si devono creare differenze tra i bambini sulla base delle capacità economiche delle loro famiglie. Farlo vuol dire creare, sin dall’età infantile, una discriminazione intollerabile“.

martedì 20 maggio 2014

Grillo = Hitler?

Riporto qui il contenuto di un sito (prima che lo rimuovano) in modo da lasciarne più copie e più tracce.

Questo e molto altro ancora potete trovarlo su questo sito:
http://www.federazionecittadinisovrani.it/adolf-hitler-discorso-per-le-elezioni-1932/


Queste frasi sono state tradotte e riprese da un discorso che Adolf Hitler ha tenuto nel 1932:
“…i contadini, gli operai, i commercianti, la classe media, tutti sono testimoni… invece loro preferiscono non parlare di questi 13 anni passati, ma solo degli ultimi sei mesi… chi è il responsabile? Loro! I partiti! Per 13 anni hanno dimostrato cosa sono stati capaci di fare. Abbiamo una nazione economicamente distrutta, gli agricoltori rovinati, la classe media in ginocchio, le finanze agli sgoccioli, milioni di disoccupati.. sono loro i responsabili! Io vengo confuso.. oggi sono socialista, domani comunista, poi sindacalista, loro ci confondono, pensano che siamo come loro. Noi non siamo come loro! Loro sono morti, e vogliamo vederli tutti nella tomba! Mi hanno proposto un’alleanza. Così ragionano! Ancora non hanno capito di avere a che fare con un movimento completamente differente da un partito politico…noi resisteremo a qualsiasi pressione che ci venga fatta. E’ un movimento che non può essere fermato… non capiscono che questo movimento è tenuto insieme da una forza inarrestabile che non può essere distrutta..noi non siamo un partito, rappresentiamo l’intero popolo, un popolo nuovo…”
Le similitudini sono quanto meno sconcertanti…
Sarà un caso, ma se fosse cosi sarebbe leggermente agghiacciante.
Molto probabilmente è più facile che qualcuno abbia studiato i discorsi di Adolf Hitler alfine di capire quale fosse il meccanismo che lo rendeva cosi comunicativo ed efficace! Questa persona avrà pensato di replicare gli stessi meccanismi psicologici che sono in grado di condizionare e stimolare determinati processi mentali che affascinano le masse, in chiave moderna.
Comunque sia, ha funzionato in pieno allora come oggi.
Facciamo sì che il seguito non prenda la stessa piega…
Un uomo nella posizione di Beppe Grillo, nel contesto attuale, ha lo stesso potere mediatico e politico di Adolf Hitler.
Non voglio in nessuna maniera paragonare Adolf Hitler a Beppe Grillo, ma la situazione e il parallelismo appare leggermente preoccupante…
Per fortuna possiamo arriva allo stesso risultato, anzi mi correggo, possiamo spingere la democrazia diretta fino alla sua massima espressione che è la democrazia diretta non rappresentativa – DDnr – senza fermarsi alla democrazia diretta partecipativa, come vuole invece fare Beppe Grillo.
In virtu’ di quello che abbiamo appena considerato e visto, mi sembra una saggia decisione spingere il tutto fino alla DDnr, per evitare sul nascere una deriva di quel tipo!
Sta a noi vigilare e scegliere la soluzione migliore per tutti noi.
Comunque per allontanare ogni possibile sospetto di una deriva pericolosa, basterebbe che Grillo abbandonasse la posizione che lui stesso ha assunto all’indomani delle votazioni siciliane di capo politico e assumesse una posizione più defilata, quale potrebbe essere quella di un vero garante o un saggio senza funzioni politiche, continuando a sponsorizzare il suo M5S ma demandando le decisioni, le scelte e le strategie al M5S e non più in prima persona.
Comunque grazie per tutto quello che Grillo ha fatto fino ad oggi e farà da oggi in poi, ma adesso serve aiutarlo a non sbagliare…
Beppe Grillo e il suo movimento M5S deve essere visto come una tappa o un momento di passaggio verso l’obiettivo finale che è l’unica soluzione percorribile per rendere realmente sovrani i cittadini che è la DDnr in chiave federale…

P.S: con le sue ultime dichiarazioni Beppe Grillo ha detto che una volta raggiunta la quota del 100% dei votanti (ma quando mai?) scioglierà il M5S, introducendo di fatto la democrazia diretta non rappresentativa, anche se lui non la nomina mai.

Video discorso…


mercoledì 14 maggio 2014

Gli eventi del 2011 secondo Silvio.


(Da ilMessaggero.it)

Rivelazioni Geithner, Berlusconi: «Renzi e Napolitano tacciono?». Il Colle: «Il presidente non partecipò alle riunioni»



Ed ecco tradotto in parole povere cosa significa questo interrogativo di Silvio sul "silenzio" di Napolitano e di Renzi.

1) Passi Napolitano che  fu "informato" dagli U.S.A. che Silvio era andato fuori di testa perché continuava a ripetere che la crisi non esisteva e che era solo invenzione dei comunisti e che i ristoranti erano pieni e gli alberghi stracolmi di turisti mentre i miliardi di euri scorrevano a palate e a fiumi nelle tasche degli italiani. Soprattutto perché al buon Napolitano, data la sua veneranda età, è possibile che potevano essere sfuggite queste allucinanti dichiarazione del MENTECATTO di Arcore e quindi è possibile gli U.S.A. si siano presi la briga di informarlo che il tizio che rappresentava l'Italia e il suo Governo era sotto effetto massivo di quella droga che in altre parti del mondo chiamano vitamina F (F come Figa) o se preferite di altre droghe di colore blu magari meno massive ma molto più micidiali della vitamina F purificata come era solito prendere lui, visto che la preferiva allo stato ancora verginale o semi-verginale o meglio pedo-similare.

2) Per quanto riguarda Renzi, sicuramente gli U.S.A. sono in contatto con "grandi esponenti" dell'Al_Di_Là che li tiene informati sugli sviluppi futuri della storia e della cronaca. E infatti l'Alto Funzionario dell'Al_Di_Là (o forse anche qualche visitatore extragalattico che viaggiando a una velocità superiore della velocità della luce avesse fatto un viaggio nel futuro e avesse scoperto con tre anni di anticipo che Renzi sarebbe diventato Presidente Del Consiglio dei Ministri), che raccomandandosi a San Pio da Pietralcina (o a San Wojtila) lo hanno tenuto informato della stessa cosa che per altri versi avevano comunicato al Presidente Napolitano.
Ah, naturalmente, dati i rapporti privilegiati e risaputi che gli Americani hanno con i Santi in generale e col Capo Supremo dell'AlDiLà in particolare gli hanno chiesto di "offuscare" le menti dei Parlamentari Italiani e di conseguenza, anzi meglio dire, a preveggenza, la stessa mente di Silvio Presidente del Consiglio del momento, che ha dato le  dimissioni senza sapere né come, né perché. Di tutto questo naturalmente avevano ben informato il futuro (molto futuro) Presidente del Consiglio Renzi che sarebbe assurto a quella carica ben tre anni dopo.

Pfuiiii

Perdonate la prolissità del mio discorso, ma ce n'è voluta di fatica per riuscire a interpretare quel che cazzo VUOLE DIRE QUEL CAZZO DI SILVIO!!!

Sostanzialmente, e perdonate eventuali errori e/o omissioni, il sunto è proprio questo!

E sfido chiunque a dimostrare una diversa interpretazione!

Eccheccazzo!!!



Berlusconi... grandissimo P.D.M. dovresti essere tu a dirci le vere ragioni delle TUE DIMISSIONI nel 2011


Che cosa significhi P.D.M. lo lascio alla vostra libera interpretazione, anticipandovi soltanto che non intendevo dire Perseguitato Dalla Magistratura (o sì?).


Ora, anziché fare la vittima per cercare di recuperare qualche zero virgola di consensi fra i tuoi (ex) poveri mentecatti sostenitori, cerca di dirci seriamente quali furono i contatti che TU (massima espressione dello Stato in quel momento) hai avuto e CHE COSA realmente ti ha fatto tremare il culo al punto di dimetterti senza nemmeno passare per un voto di sfiducia alle Camere?

Ecco!
So per certo che non lo farai mai e quindi resterai per sempre un P. D. M.


Heiiii calma... P.D.M. può avere una infinità di significati e non certo quello che (quasi) tutti gli italiani medio-cerebrodotati stanno pensando Pezzo ecc. ecc.


(da LaStampa.it)

Berlusconi e le rivelazioni di Geithner:
“Gravissimo silenzio delle alte cariche”



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sabato 10 maggio 2014

Secondo Berlusconi un Partito di Vittime della giustizia prenderebbe tra il 18 e il 21%

Che strano!
Anche un Partito Dei Delinquenti Conclamati prenderebbe tra il 18 e il 21% .

Scommettiamo?

Quanto ci vuoi scommettere Silviuccio?


Berlusconi: "Un partito per le vittime della giustizia prenderebbe il 18-21%"


continua su:

http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Berlusconi-LItalia-e-ingovernabile-perche-gli-italiani-non-hanno-mai-imparato-a-votare-b9111998-53f8-4d82-85d8-b6ff31a96c67.html


martedì 6 maggio 2014

Renzo Rosso, ovvero l'imprenditoria seria in Italia.

Un solo rammarico: è gente così che dovrebbe "scendere" in politica a rappresentarci nelle istituzioni!


Rosso: io tra i 10 super ricchi italiani? Perché pago le tasse


«Gli imprenditori creano lavoro: senza di loro, probabilmente non ci sarebbero nemmeno i 500 mila operai del Rapporto del Censis»


di Giuliana Ferraino


Renzo Rosso, patron di Diesel




























Renzo Rosso, 59, imprenditore veneto della moda con il suo gruppo OTB (Only the Brave), che include i marchi Diesel, Martin Margiela, Marni e Viktor & Rolf, è uno dei 10 super ricchi italiani che hanno un patrimonio (immobili esclusi) di 75 miliardi complessivi, quanto quello che si spartiscono 500 mila famiglie di operai, segnala il Censis.
Come reagisce a questi numeri?
«Prima di tutto io sono l’ultimo in classifica, e vicino a me ce ne sono tanti altri. Ma la verità è un’altra: prima di me ci sono almeno altre cento persone, ben più ricche, che però non dichiarano il loro patrimonio al fisco, perché nascondono le loro attività in paradisi fiscali o perché trovano altri modi per evadere le tasse, e quindi restano invisibili. Queste classifiche andrebbero fatte in modo diverso».
Ad esempio? 
«Perché non facciamo la classifica di chi paga più tasse in Italia? Io nasco culturalmente e professionalmente in America, lì chi paga più imposte è più importante, in Italia invece è considerato un pirla. E poi...».
Che cosa?
«Ci sono tante imprese in Italia dove i manager guadagnano il doppio o il triplo di quanto percepiscono i nostri manager, e aziende (pubbliche e semipubbliche) dove i manager ricevono premi da capogiro, anche se i conti vanno male. Ma esistono anche imprese private che non pagano le tasse, perché sono in perdita, però poi pagano bonus milionari ai manager».
Faccia i nomi. 
«I nomi? Per carità, sono personaggi rispettabili che portiamo in palmo di mano, invece dovrebbero andare in galera. Guardi, se non ci fosse quella lista dei 10 super ricchi, imprenditori che creano ricchezza e danno lavoro, probabilmente non ci sarebbero nemmeno i 500 mila operai. Semmai la lista dovrebbe essere molto più lunga, se ci fossero tante persone come me, forse questo Paese funzionerebbe meglio».
Che cosa fa Renzo Rosso per far funzionare meglio il Paese?
«Penso di rappresentare un bellissimo modello di imprenditoria, perché lavoriamo con margini giusti e diamo molto alle persone che lavorano con noi. Nel nostro quartier generale, dove impieghiamo oltre un migliaio di dipendenti, ci sono l’asilo, il campo da calcio, la palestra, il bar, il ristorante, il centro estetico, il car sharing. Inoltre abbiamo creato il «progetto cash»: ai piccoli artigiani (ricamatori confezionisti, stirerie, lavanderie) che lavorano per noi e non vengono nemmeno presi in considerazione quando chiedono un prestito in banca oppure viene chiesto loro un tasso di interesse insostenibile, offriamo la possibilità di finanziarsi a un tasso agevolato del 2%, in collaborazione con Bnl. Certo: devono ricevere un nostro “rating” interno, che riflette la qualità del loro lavoro, almeno 7. Oggi 170 micro imprese artigianali hanno accesso a questo credito agevolato, e grazie a questo sistema abbiamo una rete fantastica di collaboratori. E poi c’è l’impegno sociale: oltre al sostegno alle opere pubbliche, come i Ponte di Rialto, grazie a noi a Bassano del Grappa c’è il wi-fi gratis per tutti. Inoltre abbiamo finanziato 28 posti di lavoro socialmente utili in città. Ancora: personalmente, non con la mia azienda, ho messo a disposizione 5 milioni per sostenere un progetto di microcredito per aiutare le popolazione emiliane colpite dal terremoto. Ecco: penso di rappresentare un vero modello, dove si lavora in un certo modo, si produce ricchezza, ci sono i benefit e anche l’impegno sociale».
E qual è il modello di Renzo Rosso?
«Papa Francesco, un Papa rivoluzionario, perché parla con il cuore alla gente: il suo ritorno ai valori veri sta rivoluzionando la Chiesa, e e cambierà il mondo».

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