domenica 30 maggio 2010

Come osa un miserabile Presidente della Republica contestare la mia firma?

Come osa una miserabile espressione dei partiti di sinistra opporsi a me che sono stato investito (e incoronato) del Potere direttamente dal popolo?

Sta tutto quì il succo degli appunti della finanziaria inviati come bozza al Presidente Napolitano, perché al massimo, da bravo bambino, ne prenda il tema e lo svolga come un compitino in classe.

Poi saremo Noi (plurale Maestatis di me stesso Mia Maestà Silvio I°) a valutare se il compitino è stato svolto bene con eventuali modifiche last minute dettate dalle circostanze (e dalla Mia Sovrana Maestà) in fase di stesura finale sia prima che anche dopo l'approvazione per Acclamazione (e per Ovazione) in parlamento da parte delle mie veline, dei miei velini, delle mie escorttane e dei miei escorttani.

Viva Sua Maestà, Grandissima, Eccellentissima, ed Incommensurabilmente Divina

Silvio I°

The LAST! The BEST!

UNICO REVERENTISSIMO E ADORABILISSIMO

Nostro Sovrano.

Amen!



(da Repubblica.it)

GOVERNO

Manovra, il giallo della firma
tensione premier-Quirinale

Sfiorato lo scontro diplomatico. Berlusconi: "Il mio ok dopo il Colle", ma poi arriva la retromarcia di Palazzo Chigidi CARMELO LOPAPA


Manovra, il giallo della firma tensione premier-Quirinale
ROMA - Le ultime scintille sulla manovra "lacrime e sangue" si accendono nella notte tra venerdì e sabato. Lo staff di Tremonti da un lato, quello del sottosegretario Letta dall'altro. Il ministero dell'Economia costretto, nelle battute conclusive, a tornare sui propri passi sulle sforbiciate agli stipendi dei magistrati e al finanziamento ai partiti (ridotto al 10 per cento), come sul condono dei presunti 2 milioni di alloggi fantasma. Tutt'altro che dettagli per Palazzo Chigi, il premier Berlusconi vuole spuntarla. E alla fine il suo plenipotenziario Letta sembra farcela. Ma sono ore in cui in cui torna a salire anche la tensione col Quirinale e non solo per una questione di tempi.

Il decreto da 24 miliardi di euro parte alla volta del Colle con un ritardo che ha già creato imbarazzi, dato che il testo, in teoria, il Consiglio dei ministri lo aveva approvato martedì. "La verità? In quella seduta lo abbiamo dato per approvato, "salvo intese" come si dice in gergo, lasciando di fatto carta bianca a Giulio" raccontava ancora ieri un ministro pidiellino. Gli uffici del presidente Napolitano attendono, chiedono lumi sulle misure solo abbozzate, richieste che sono dubbi. Fatto sta che, stretto tra l'intransigenza sui conti di Tremonti e l'attesa del Quirinale, il premier Berlusconi lascia Palazzo Grazioli alla volta di Porto Rotondo poco prima delle 10 abbastanza stanco, stressato. Come se non bastasse, ci sono anche i finiani già al lavoro su alcune "correzioni" da apportare al testo. Saranno emendamenti "aggiuntivi", dei quali Gianfranco Fini - perplesso su alcuni aspetti - ha iniziato a parlare con il "suo" Mario Baldassarri, presidente in commissione Finanze al Senato.

Sta di fatto che il Cavaliere parte salutando i cronisti con una gaffe pacchiana: "La manovra sarà firmata quando il Colle darà la sua valutazione". Un'anomalia, dato che la sua firma su quel provvedimento doveva essere stata apposta (sempre in teoria) in Consiglio dei ministri cinque giorni fa. Gli uffici del Quirinale non mancano di far notare l'irritualità di quanto dichiarato e, su input del solito Letta, poco dopo le 13.30 arriverà la nota di Palazzo Chigi che correggerà il tiro: "Il premier ha già firmato". Qualcuno, come il finiano Briguglio, dà all'accaduto una lettura politica: "Il presidente, per difendere il suo primato da Tremonti, ha dovuto trasformare la sua firma da atto burocratico in una sorta di sigillo reale". Altri, i berlusconiani, lasciano trapelare l'insofferenza ormai palese per la prassi della limatura dei decreti con l'ufficio giuridico del Colle. "Senza polemica, ma stiamo assistendo al progressivo passaggio da una Repubblica parlamentare a una presidenziale" fa notare il vicecapogruppo Pdl Osvaldo Napoli. Al Colle, incuranti delle polemiche, lavorano sulla manovra, riflettori puntati sul condono più o meno mascherato. Consapevoli che questa non è più la fase della moral suasion, ma quella in cui ognuno dovrà assumersi la propria responsabilità. Sarà un esame rapido, domani riaprono i mercati.

Top Kill e' fallita... lo sapevo! Nuovo piano BP? Fallira' anche quello!!!

E non c'è una soluzione alla Marea Nera?
Forse...


E' raro che io parli di cose del mio passato che riguardano la mia persona, ma questa volta devo farlo, sia per dovere di cronaca sia perché con ogni probabilità se solo si prestasse attenzione alle esperienze (negative) occorse in situazioni analoghe o quanto meno similari si potrebbe prendere da subito la decisione apparentemente più lunga nel tempo ma sicuramente la più sicura o quanto meno quella che offre maggiori probabilita' di successo.

Cominciamo dall'inizio!

Quando qualche mese fa Obama lanciò quell'invito a tutti gli operatori del mondo di trovare delle soluzioni tecniche io lì per lì avevo detto a mio figlio:

dai facciamo un bel brain storming e vediamo di trovare noi una soluzione tecnica valida...

(con mio figlio avevamo fatto insieme delle cose notevoli, grazie ai suoi decennali studi di ingegneria e alla mia quarantennale esperienza in campo nelle industrie dei più disparati settori).

Ovviamente l'avevo detto con un filo di autocompiacimento anche perché qualche ideuzza in testa in merito alla Marea Nera mi era frullata, ma con la piena consapevolezza che al lavoro su quel problema ci fossero delle menti sicuramente all'avanguardia in campo internazionale e di conseguenza la cosa rimase lì, con la speranza (o meglio la quasi certezza) che in tempi brevi il problema sarebbe stato risolto.

Ieri mattina i primi annunci del successo della soluzione "Top Kill" strombazzato dai media di tutto il mondo ci avevano fatto ben sperare e fatto tirare un sospiro di sollievo, poi una prima mezza smentita poi infine la dichiarazione del suo fallimento e allora a fine serata... (mio figlio che stava partendo in vacanza in Turchia, ultime sue parole: "...papà scrivi a Obama della tua idea...") mi hanno deciso.

Ieri sera gli ho scritto un messaggio usando i canali Internet e sperando che queste parole cadano sotto la sua attenzione; il messaggio è il seguente:

Dear Mr. Obama
I am an old retired technician that in the past had a big problem in the Electric Central Unit where i was the director, whith a little but important leaking of steam that was about to cause a big problem in the plant.
It was impossible (and it's really impossible) to stop the spilling of a fluid effluing at great pressure from the inside of something. In my case was a little hole in the pipe of steam and when every attempt failed I had the right idea to solve (I really solved that easy problem) by giving a big knok of hammer to the soldering material we tried to put over it in the previos attempts.
The problem of the spilling oil is not the same but I tink that the solution may be to put (with delicacy to avoid to increase the hole) any kind of heavy and solid material over the top of hole until it forms a little mountain over it and then leave the gravity to contrict and to close it.
I know that this is a long time solution but if nothing works in time I think this may be the last one and that has some probability to work.

You may ask the international community to give any ship for transporting the solid materials from the land in the right point where it have to be placed.
Excuse me for my bad english and thanks for your attention.


Seguito dalla mia firma, dai miei dati anagrafici e dal mio indirizzo.


Chiedo scusa se non vi traduco il testo, ma e' talmente semplice e comunque in linea con quel che dirò in seguito che non ne vale la pena.

In pratica per piccola montagnola di materiali pesanti da posare "sopra" la falla intendo materiali tipo piombo o similari (quanto meno nella parte centrale direttamente interessata al fenomeno dell'efflusso ad alta pressione del petrolio).

Ho voluto essere stringato e senza fronzoli proprio per evitare discorsi inutili e l'esempio del "colpo di martello" sul riporto di saldatura dato nel mio caso alla tubazione di vapore ad alta pressione che perdeva (e che ha funzionato e ha risolto il problema) vuol dare l'idea appunto del colpo di grazia finale dopo avervi posto sopra le tonnellate di materiali necessarie e solo qualora la semplice gravita non funzionasse, allora si, una piccola e calibrata esplosione "impressiva" sopra la massa del tappo potrebbe imprimere la giusta pressione per la sua chiusura definitiva.

C'è un tempo per vivere e un tempo per morire...

Cosa succederà se nessuna soluzione dovesse funzionare... e soprattutto se la quantità di petrolio del quale si tratta fosse di proporzioni tali da sconvolgere completamente la vita nelle acque degli oceani prima e sull'intero pianeta dopo?



(da TGCom.it)

Marea nera,Bp: top kill è fallita

Ora pronto un nuovo piano d'azione

L'operazione top kill è fallita, lo ha detto la stessa Bp. L'iniezione di fango nella conduttura danneggiata nel fondo del Golfo del Messico "non ha ridotto la quantità di greggio che si riversa in mare", ha detto Doug Suttles, capo delle operazioni. Ora l'azienda britannica prepara un nuovo piano, LMRP che prevede il taglio del tubo danneggiato su cui verrebbe installato un 'cappuccio' con cui aspirare gas e greggio.

Marea nera,Bp: top kill è fallita

La speranza è di catturare con questo nuovo tubo gran parte del gas e del greggio che fuoriescono dalla perdita. Oltre alla reputazione, però, la catastrofe ambientale è costata finora alla Bp quasi un miliardo di dollari e messo in imbarazzo la Casa Bianca, nonostante Barack Obama faccia di tutto per convincere gli abitanti delle coste che può gestire la crisi.

Iniziata mercoledì scorso, la manovra top kill è fallita dopo che anche l'immissione di 'pattume' nella conduttura (palle da golf, funi annodate e cubi di plastica per otturarla) non ha dato risultato e sarà seguita da un'altra operazione che consiste nel tagliare la conduttura al di sopra di una valvola che non ha funzionato e tapparla.

In Louisiana è polemica perché, secondo le autorità locali smentite da Bp, la multinazionale del petrolio ha organizzato soccorsi da palcoscenico in occasione della visita di Obama su una spiaggia di Grand Isle. Bp avrebbe mobilitato 400 operai per ripulire le rive, ma per la sola giornata di venerdì e fintanto che Obama è rimasto in zona, ha detto John Young, un consigliere comunale della Jefferson Parish. "Nei giorni scorsi non si erano visti - ha detto un altro consigliere, John Roberts - Una vergogna".

Intanto il Dipartimento della Giustizia ha mosso i primi passi verso un'azione penale contro Bp per i comportamenti prima e dopo il disastro. Una squadra di procuratori e di investigatori guidata dagli Assistant Attorney General Ignacia Moreno e Tony West hanno cominciato a raccogliere prove in Louisiana per verificare se Bp abbia violato regole di sicurezza federali e fuorviato le autorità assicurando che era in grado di contenere rapidamente la perdita di greggio. L'indagine del Dipartimento della Giustizia è un passo preliminare prima di decidere l'apertura formale di una inchiesta, ma ad ogni buon conto l'amministrazione ha chiesto al Congresso dieci milioni di dollari per finanziarla.


venerdì 28 maggio 2010

Io non sono intollerante, anzi tutti gli intolleranti li fucilerei!!!

Sembra un paradosso?
E' un paradosso!

Che i "cattivi" abbiano qualche rotella fuori posto, come si dice volgarmente, e' un fatto risaputo da tutti, più che risaputo... constatato da tutti.
Parlo di cattiveria gratuita... ovviamente, non di cattiveria indotta da una sana reazione a qualche violenza che si subisce.

Per dirla in soldoni, nessuno di noi senza motivo si sognerebbe mai di recare offesa a qualcuno, né verbale né tantomeno fisica.

A volte un diverbio può nascere da una incomprensione persino lieve e scatenare reazioni ben più violente; ma senza una vera motivazione nessuna persona normale si sognerebbe di recare "offesa" ad altre persone e meno che mai a delle persone risaputamente o visibilmente deboli: bambini, donne, anziani, portatori di handicap, feriti, mutilati, ecc ecc ecc.

Per dirla in altri termini, una caratteristica della nostra "umanità" e' quella di identificarci con le persone che ci stanno intorno e di viverne (a volte anche amplificate dalla nostra personale sensibilita') le sensazioni e le emozioni.

Che cosa dunque permette a certi individui di "non provare" queste emozioni?

Per i razzisti pare che sia stata scoperta la causa (genetica) del perché non si identificano e quindi non provano le emozioni (in modo particolare il dolore) di chi appartiene ad altri gruppi etnici.
Questo spiegherebbe anche perché questa stessa categoria di persone non provi alcuna emozione nel veder soffrire un animale; infatti fateci caso... la stragrande maggioranza dei cacciatori é anche razzista; portata a considerare gli altri esseri viventi (e le altre razze umane) come esseri inferiori.

Ma che succede invece a chi (come al sottoscritto, e come presumo alla stragrande maggioranza del genere umano) non solo rivivono quelle stesse sensazioni, ma le vivono in maniera amplificata nel proprio io fino al punto da soffrirne peggio e più della stessa vittima?

A questo punto possono subentrare due fenomeni distinti e molto diversi fra loro a cui fanno seguito due reazioni stranamente antitetiche:

1) Prima reazione: malessere generale... seguito da una perdita dei sensi, da un calo spaventoso della pressione e dal crollo fisico, comunemente chiamato svenimento.

2) Seconda reazione: iper-produzione di adrenalina con reazione immediata "a difesa", che data l'identificazione con chi sta subendo la violenza si identifica con l'autodifesa. In alcuni casi... certamente rari ma sicuramente esistenti per averne sperimentati in prima persona gli effetti, questa reazione assume i caratteri violenti e terrificanti alla Hulk.
In questi frangenti, una volta superato il confine tra il bene e il male... si vedranno allora i caratteri della violenza identici a quelli della violenza primaria che li ha generati e che in buona sostanza non fa altro che confermare il detto:

Non c'è cosa peggiore e più terrificante dell'ira del Giusto!


(dal Corriere.it)

la scoperta

Così funziona il cervello razzista
Lo studio dell'Alma Mater

Viene condiviso solo il male per la propria etnia
La ricerca pubblicata su «Current Biology»

Il cervello dei razzisti è insensibile al dolore fisico nelle altre razze. Fatica a identificarsi spontaneamente nella sofferenza fisica di individui di gruppi etnici diversi dal suo. La prova è arrivata mostrando, a persone sottoposte a stimolazione magnetica transcranica, sia bianchi italiani che neri africani residenti in Italia, immagini di aghi conficcati sul dorso di mani dalla pelle di colore diverso. L’inedito risultato, che verrà pubblicato i primi di giugno sulla rivista scientifica Current Biology, è frutto dello studio di un gruppo di ricercatori guidati da Alessio Avenanti, 34 enne psicologo del Centro studi e ricerche in neuroscienze cognitive dell’Alma Mater.

EMPATIA - «Abbiamo osservato — spiega — che la reattività di base del nostro cervello implica empatia, cioè capacità di condividere e comprendere i sentimenti e le emozioni altrui, nei confronti di chi è diverso, anche molto diverso da noi. Il nostro cervello risponde finché non ci sono stereotipi o pregiudizi razziali in gioco, pregiudizi che sono ereditati e trasmessi dall’apprendimento culturale». Insomma, non si nasce razzisti. È un certo apprendimento culturale che determina una ridotta empatia verso il diverso. È dal 2006 che il gruppo di Avenanti ha iniziato lo studio sulle variabili che possono intervenire nella reazione al dolore degli altri.

I TEST - «Un giorno è venuta una ragazza di colore — racconta il ricercatore — e abbiamo notato che non aveva le reazioni che ci aspettavamo di fronte ad immagini di bianchi. Abbiamo capito che dovevamo fare uno studio più mirato». La sperimentazione, che si è conclusa a fine 2009, ha coinvolto una quarantina di studenti universitari, per metà bianchi italiani e per metà neri africani residenti nel nostro Paese. Gli studiosi hanno testato la reazione ad immagini dolorose relative al proprio e all’altro gruppo razziale. Quando un bianco osserva un ago conficcarsi nella mano di un bianco, nel suo cervello si attiva la stessa reazione come se stesse provando dolore sulla sua mano. Analogamente accade per un nero davanti a immagini dolorose di un nero. La reazione è invece pressoché assente quando si osserva l’immagine di dolore di un gruppo etnico differente dal proprio. «Abbiamo provato allora con mani artificialmente colorate di viola — spiega Avenanti —, percepite come molto strane e per nulla familiari da entrambi i gruppi. E qui c’è stata la sorpresa: entrambi manifestavano empatia nei confronti del dolore di quella mano viola. Dunque non è tanto il diverso, anche il molto diverso, a determinare la differente risposta, ma il significato culturale associato ad esso».

PREGIUDIZI INCONSCI- A rafforzare questo risultato i ricercatori sono arrivati con un ulteriore test sui pregiudizi razziali inconsci. Tanto più il soggetto, bianco o nero che fosse, è risultato inconsapevolmente razzista tanto più flebile è apparsa la sua capacità di immedesimazione. La sperimentazione è stata compiuta utilizzando la stimolazione magnetica transcranica, una tecnica per lo studio del cervello che consente di registrare l’attivazione dei circuiti neuronali associati a diversi movimenti del corpo. Allo studio, oltre ad Avenanti, hanno partecipato Salvatore Maria Aglioti, docente dell’università La Sapienza di Roma e dell’Ircss Fondazione Santa Lucia, e Angela Sirigu dell’Istituto di scienze cognitive del Cnrs francese di Lione.

Marina Amaduzzi
28 maggio 2010


lunedì 24 maggio 2010

La scuola? Ma chiudiamole tutte e non riapriamole più.

Quanti di voi da bambini non hanno odiato la squola?
(Proprio sQuola con la q come ci verrebbe naturale scriverla a tutti noi se quegli stronzi dei nostri insegnanti non ci avessero obbligati fin da bambini a scriverla con la c, come se fosse poi tanto importante scriverla come ci hanno costretti a fare loro e non, per esempio, anche con la h finale cosi: squolah).

Ammettiamolo... dai, ha ragione la Gelmini.

Hanno ragione tutti i bambini che l'hanno scritto almeno una volta sui candidi (o ingialliti) muri delle scuole.
Hanno ragione tutti i bambini che l'hanno letta, almeno una volta, e prima che quei cattivi imbianchini la cancellassero dai candidi muri delle scuole.

LA SQUOLAH A ME MI FA SCHIFO!!!!!!!!!!!
(*1)

Oh diamine!

Questo governo, che poi è il governo del fare, il governo vicino alla gggggente, il governo vicino quindi anche ai bambini... li ama a tal punto che vorrebbe che restassero sempre tali... dei bambini innocenti...

Ignoranti, dite voi?

State zitti voi, brutti comunisti... che voi i bambini ve li mangiavate sia crudi che, al massimo, bolliti da quando vi siete civilizzati un po'.

Quindi Viva la Gelmini!!!

Viva la chiusura delle squoleh!!!

E che non si riaprano più...
MAI PIÙ!!!


Peccato... dalle ultime notizie pervenuteci pare che per quest'anno apriranno lo stesso anche se in ritardo.... però ci hanno assicurato che le chiuderanno prima che finisca il 2010... mentre a partire dal prossimo anno tutte le scuole resteranno chiuse per sempre e così le famiglie potranno risparmiare anche sui libri, sui quaderni e sui materiali accessori.
Per il bene delle famiglie italiane, dei bambini e delle bambine.

Viva il Governo Italiano.
Viva la Gelmini.


(*1) Nota 1: Certo che Mary-Stell deve averla letta tante di quelle volte che ha finito con farne il suo slogan personale...
a lei la scuola fa DECISAMENTE schifo!!!

(da Repubblica.it)

IL DIBATTITO

Scuola, apertura dopo il 30 settembre?
Gelmini "molto aperta", Lega contraria

Prime reazioni alla proposta di legge del senatore Costa (Pdfl). Secondo il ministro dell'Istruzione "si aiuterebbe il settore turistico". Ma i leghisti si chiedono come farebbero le famiglie: "Dove mettono i bambini?". No della Cgil, apertura della Uil

ROMA - Il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini si dice "molto aperta" sulla proposta di legge del senatore Pdl Giorgio Rosario Costa di iniziare le lezioni scolastiche dopo il 30 settembre 1. Intervistata da Sky Tg24, Gelmini ha spiegato che di questa idea "si discute da tempo. Io sono molto aperta su questo. Il nostro Paese vive di turismo e a settembre si possono avere migliori opportunità economiche per le vacanze".

VOTA IL SONDAGGIO 2

"Posticipare l'apertura dell'anno scolastico - ribadisce il ministro - potrebbe aiutare molte famiglie e dare anche un aiuto al settore turistico. Vedremo come il Parlamento deciderà in merito".

Opposta la posizione della Lega Nord: "La proposta del Pdl di tornare a scuola il 30 settembre è inattuabile, in quanto la direttiva europea prevede 200 giorni e va rispettata, perché se togliamo i giorni di scuola del mese di settembre si rischia di non rispettare questo minimo. - ricorda la senatrice della Lega Nord, Irene Aderenti - Inoltre, estendere questa proposta a tutto il territorio nazionale significa mettere in difficoltà le famiglie e i lavoratori dipendenti perché questi alla fine di agosto, la maggior parte, iniziano il lavoro. E dove mettono i bambini?".

Sulla proposta del senatore Costa si dividono i sindacati della scuola. Secondo Mimmo Pantaleo (segretario della Flc Cgil) quella di Costa è un'idea "un po' stravagante: non se ne capisce il senso a meno che, come sospettiamo noi dato il il parere favorevole anche della Gelmini, posticipare l'inizio dell'anno serva al ministero per prendere tempo per risolvere le mille incertezze in cui oggi versa il sistema. Il punto vero è che c'è una situazione caotica, soprattutto alle primarie e alle superiori. Le vacanze estive sono una scusa, dietro il progetto di posticipare ci sono le conseguenze delle politiche sbagliate del governo".

Possibilista, invece, Massimo Di Menna (Uil Scuola), per il quale "l'idea non è poi così malvagia, ma il mese di settembre dovrebbe essere dedicato ad attività 'parallele', come attività di integrazione per bambini stranieri, corsi di recupero per gli studenti con lacune, accoglienza e orientamento alle prime classi superiori. La proposta si può approfondire trovando una soluzione, ma ancora una volta registriamo che sulla scuola si fanno tante proposte che creano dibattiti senza poi intervenire seriamente sui problemi strutturali del sistema, come il sostegno alla scuola pubblica e la retribuzione del personale".

(24 maggio 2010)



Truffe internazionali: ci provano spesso

Capita a tutti di ricevere delle e-mails come quella che seguono e che si presentano come quelle della propria banca dove si promettono eccezionali sconti o servizi gratuiti e persino delle allettanti ricariche telefoniche promozionali e gratuite.


Non finiremo mai di ripeterlo che queste e-mails sono e
vanno trattate come

TUTTE FALSE A PRESCINDERE!!!

Anche se fossero vere.

Perché questo?
Perché anche ammesso che fossero vere sarebbe difficile stabilire che lo siano realmente al di là di ogni ragionevole dubbio; di conseguenza cestinatele senza aprirle, perché molte di queste (come quella che mi accingo a presentarvi) contengono del "codice ma
levolo" che si attiva con la semplice apertura della mail.

Come mai, vi chiederete allora, io le apro impunemente e mi permetto pure di guardarci dentro e di riproporle?

Il motivo e' semplice: io uso soltanto Linux da oltre 10 anni e vi assicuro che per quanti sforzi possa fare un programmatore (persino un progr
ammatore assembler che conosce benissimo come funziona il kernel) non riuscira' mai a "costruire" per Linux un codice malevolo che effettui delle operazioni pericolose a insaputa dell'utente.

Veniamo dunque a noi.

La mail ricevuta questa mattina 24 maggio 2010 aperta con Thunderbird di Mozilla, dopo aver autorizzato la visualizzazione delle immagini aveva il seguente aspetto:













Molto accattivante, per la verità, compreso il logo (vero) della MPS, promette un bonus extra di 40 euro per una ricarica effettuata di appena 10 euro.


E naturalmente basta un click per andare nel sito dove esattamente come per il sito reale della MPS si dovrà inserire il proprio codice utente e la propria password per accedere ai servizi necessari.

Cosa succede in realtà?

Quel link al quale si clickerà vi porterà in un sito (in questo caso in USA) che SEMBRA quello della vostra banca, ma in realtà è un "fake" ovvero un falso sito, dove grazie alla vostra dabbenaggine vi sara' carpito il vostro nome utente e la vostra password per essere usata da questi furbacchioni per trasferire il vostro denaro nei loro conti correnti, magari in Svizzera, o in qualcuno dei paradisi finanziari e fiscali dove la parola truffa non e' nemmeno scritta nel loro vocabolario, né sancita dalle loro leggi.

Proviamo infatti a leggere l'header di questa mail (col comando Control U) e vi troviamo delle cose interessanti fra le quali il nome del sito (vero) dove ci porterebbe se clickassimo sull'invitante scritta DIGITA PER ACCEDERE AL SERVIZIO, oltre al codice "malevolo" che non ha alcuna visibilità all'esterno ma che idiotamente ed automaticamente viene eseguito da molti Client di posta elettronica del tipo "User Friendly".

Ci prendiamo la briga di vedere dove si trova registrato questo dominio (mps-homeonline.com) e scopriamo che si trova nello Utah, in una città vicina a Salt Lake City, ma la cosa notevole che scopriamo e' che questo dominio mps-homeonline.com e' stato registrato proprio ieri 23 maggio 2010 e che nella stessa giornata di ieri ha mandato queste e-mails fasulle delle quali una e' arrivata anche a me.


Per chi volesse sbizzarrirsi e divertirsi a studiare cosa fa il codice malevolo che si trovava all'interno della mail, riporto (in formato testo, e quindi non pericoloso) quello che vi ho trovato al suo interno:


P.S.: Chissà se la nuova legge dell'editoria salva privacy dei delinquenti consentirà ancora di pubblicare queste cose o se (trattandosi di delinquenti appartenenti alla stessa specie di quelli nostrani) non vadano ben protetti e coccolati?

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Italia: DITTATURA!!!

A instaurare le dittature sono sempre i delinquenti, i farabutti e i mafiosi... quindi:

La dittatura dei farabutti!!!

La dittatura dei delinquenti!!!

La dittatura della MAFIA!!!

Cosa manca all'Italia perché quello che sto dicendo sia vero al 100%?

Le esecuzioni capitali?

Ci sono anche quelle...

Camuffate da suicidi nelle carceri.


E allora chiamiamo le cose col loro nome:


ITALIA = DITTATURA!!!


E cosi, come per tutte le dittature che si rispettino, anche per l'italia l'informazione e le notizie che la riguardano circolano solo all'estero... in modo particolare in Francia.

Dopo Sabina Guzzanti tocca a Elio Germano (sempre in Francia) dire qualcosa che in Italia e' VIETATO DIRE...

Grazie sorella Francia!!!


(da LaStampa.it)

24/5/2010 (7:22) - COLLOQUIO CON L'ATTORE DI LUCHETTI
"Un premio all'Italia che lavora bene
nonostante i politici"
Xavier Bardem ed Elio Germano


EGLE SANTOLINI
INVIATA A CANNES
Le prime parole che Elio Germano pronuncia sul palco, quando Tim Burton annuncia che ha vinto, sono una battuta un po’ sfrontata, da bravo ragazzo italiano felice: «Ma qui dentro – e indica il certificato del premio legato col nastrino rosso - l’hanno scritto che l’ha preso pure Bardem?». Poi l’affondo politico: «Visto che chi ci governa tiene sempre a dire che gli artisti parlano male del nostro Paese, be’, allora, dato che ho l’occasione di tenere un discorso ufficiale, dichiaro che questo premio lo dedico all’Italia e agli italiani, impegnati a migliorare sempre di più la loro nazione nonostante la classe dirigente che si ritrovano». A cerimonia finita, verso le nove, quando incontra i giornalisti, la polemica è ancora più forte: il Tg 1 ha omesso la frase, Germano, l’ha saputo? «Me l’hanno detto, siamo sicuri che non sia stato un taglio involontario?» Veda lei... «Se non è stato un errore direi che è un segno di paura, la censura indica sempre quello. Anche se questo va a sconfinare in atmosfere un po’ totalitarie».

La notizia aveva cominciato a correre nel pomeriggio, han fatto rientrare Luchetti e il suo attore, odore di premio per Germano, no, forse no, e di Bardem che fanno, visto che anche lui è stato riconvocato? Poi lo scioglimento della suspense: un ex-aequo, scelta inconsueta per un Festival. Commento di Tim Burton: «Volevamo segnalare due interpretazioni di grande livello ma molto diverse l’una dall’altra, in due film basati sulla famiglia, una costante di questa edizione di Cannes». Elio ringrazia la troupe, è orgoglioso per Luchetti, definisce La nostra storia «un prodotto di eccellenze, girato quasi di straforo, con una macchina da presa che ti spiava. Nessuno di noi, sul set, sapeva di minuto in minuto che cosa stesse per succedere». Prima di venire a Cannes aveva dichiarato che, pur di salire sulla montée des marches, quegli scalini li avrebbe fatti anche in mutande. Non è stato necessario, ha un bello smoking di sartoria e i capelli rossi assai ben pettinati.

Certo vincere un premio simile a nemmeno trent’anni (li compie il prossimo 25 settembre, è molisano della provincia di Campobasso, vive a Roma fin da piccolo) può farti perdere la testa, se non altro perché ti mette nella stessa categoria di Mastroianni e di Tognazzi, di Volontè e di Giannini. È anche il coronamento (anche se sembra strano usare questa parola per uno nato nel 1980) di una carriera fino a questo momento esemplare, prova che sia pure in un Paese pieno di difetti chi la dura la vince, partita con una scuola di recitazione frequentata fin dall’età di 12 anni, il Teatro de’ cocci; e poi proseguita con gli inevitabili passaggi televisivi e anche un po’ di Medico in famiglia. Da un certo punto in poi lo vogliono tutti: Crialese e Salvatores, Virzì che lo sceglie per il personaggio del ragazzo che vuole ammazzare Napoleone in N, anche i Vanzina in Il cielo è sempre più blu. E’ nel gioco collettivo di Romanzo criminale di Michele Placido, con la parte piccola ma intensa dello spacciatore Sorcio. Ma è Luchetti, alla fine, a valorizzarlo del tutto, in coppia con Scamarcio, in Mio fratello è figlio unico. Ora lo vorranno ancora di più: toccherà che lasci i 40 metri quadri dove abita al Corviale. Per il momento lo pretendono al Gray d’Albion, per la festa degli impalmati. Bardem lo distrae con una battuta: «Abbracciamoci, dopo il Mondiali non sarà più tanto possibile andare così d’accordo fra italiani e spagnoli» Poi via verso l’albergo, verso la cena.




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(da Repubblica.it)


CANNES

Folla di cronisti per il ciclone Guzzanti
"Dal premier eversione e colpo di Stato"

Sala gremita e applausi alla proiezione stampa di "Draquila-l'Italia che trema". Berlusconi ieri sera aveva commentato: "Non sono un dittatore, basta accendere la tv". E oggi Sabina s'arrabbia: "Ma che sta dicendo...". E per Bondi: "Gli mando lo champagne per la pubblicità"


CANNES - E' un ciclone annunciato, quello di Sabina Guzzanti al Festival di Cannes. Un caso più politico che cinematografico, viste le polemiche e gli attacchi che hanno accompagnato il suo Draquila-l'Italia che trema sulla Croisette. Ma oggi, anche per lei, è il giorno della verità: il film, presentato come evento speciale fuori concorso, viene visto dalla stampa e riscuote consensi. In una Sala Bunuel stracolma: 400 posti tutti occupati, già venti minuti prima dell'inizio. La platea di cronisti e critici sottolinea con applausi o risatine (nei passaggi ironici o sarcastici sul premier) i diversi momenti del documentario. E stasera ci sono red carpet e proiezione ufficiale.

Quanto a Sabina, vestita in abito ciclamino, a margine dell'incontro stampa dice la sua con la grinta che le è propria. Affermando che quello che fa Silvio Berlusconi "è eversione e colpo di Stato". Una replica dura a quanto dichiarato ieri sera, in una cena a Palazzo Grazioli, dal presidente del Consiglio: "Dittatore io? Basta accendere la tv per rendersi conto che la maggior parte delle trasmissioni, molte delle quali della tv pubblica, hanno come unico bersaglio il sottoscritto".

Parole che, ovviamente, alla Guzzanti non sono piaciute. "Ma che sta dicendo - commenta dunque dalla Croisette - lo sanno tutti come funziona la tv in Italia. Non può dire certe cose proprio a me. Per affermare questo ci vogliono i fatti che vanno poi anche argomentati. Se lui vuole la Repubblica presidenziale è senz'altro un suo diritto, ma per averla non continui a inquinare il parlamento con i suoi fisioterapisti e sovvertendo i principi costituzionali". "Altro che - conclude la regista - questa si chiama eversione e colpo di Stato".

Ma la Guzzanti ne ha anche per il ministro della Cultura Sandro Bondi, che ha dato il suo forfait a Cannes perché offeso da Draquila. "Intanto non è che ci fosse un invito per lui" dice in tono scherzoso a inizio conferenza stampa. Poi, più seria: "Ho letto che lui non ha visto neppure il film e se lo è fatto solo raccontare. E questo mi fa provare ancora di più una profondissima vergogna della figura terribile che il nostro Paese fa all'estero grazie a questo nostro governo".

Comunque l'attrice-regista ringrazia il ministro per la pubblicità involontaria fatta al suo film. "Mi sono detta, se sono intelligenti fanno finta di niente. Invece ci hanno fatto pubblicità gratuita. Abbiamo pensato anche di mandare a Bondi una cassa di champagne. Una cosa davvero strana questo loro comportamento perché tutto gli si può dire, ma sono sicuramente competenti in quanto a comunicazione".

Quanto alle reazioni internazionali, dai commenti post-proiezione stampa sembra che il film sia piaciuto soprattutto ai giornalisti europei. In particolare i francesi sono sembrati i più colpiti: "Siamo Paesi vicini, quello che accade oggi da voi può succederci da un momento all'altro", ha commentato un cronista. La Wild Bunch ha le vendite internazionali: troppo presto oggi per sapere se il film, al di là delle grandi polemiche di questi giorni, ha trovato distribuzione all'estero. La Francia comunque pare sicura.



mercoledì 19 maggio 2010

Salviamo i delinquenti.

Grazie alle norme salvaladri in discussione al Senato...

Salviamo i ladri.
Salviamo i farabutti.
Salviamo i corruttori.
Salviamo i corrotti.
Salviamo i mafiosi...

SALVIAMO TUTTI I DELINQUENTI!!!

Una domanda ci sorge spontanea:

Ma non converrebbe anche ai non delinquenti passare dalla parte dei delinquenti ed usare gli stessi strumenti legali SALVA-DELINQUENTI per non farsi travolgere?

E allora:

VIVA I TUTTI DELINQUENTI!!!

Passati, Presenti, e... Futuri!


(da adnkronos.com)

Intercettazioni: Realacci, ddl cosi' com'e' e' regalo a Gomorra

Roma, 18 mag. - (Adnkronos) - "Il ddl sulle intercettazioni e' una vergogna, un vero e proprio regalo a Gomorra. Cosi' com'e' si rischia di frenare le indagini su reati odiosi, come le ecomafie, strettamente connessi alle attivita' della criminalita' organizzata''. Lo afferma Ermete Realacci (Pd) commentando il disegno di legge sulle intercettazioni licenziato dalla Commissione Giustizia del Senato.

martedì 18 maggio 2010

Cancellare l'informazione: ATTO II°

Con la scusa dei "problemi tecnici" (del cazzo) si e' scritta oggi la pagina piu' vergognosa di questo REGIME TOTALITARIO BERLUSCONIANO che cancella una delle poche testate televisive ancora "guardabili" e seguite da milioni di telespettatori:

RaiNews24

Problemi tecnici? Tutte balle e tutte scuse!!!

E' vero che e' ancora visibile da qualche parte facendo dei salti mortali e andandosi a sintonizzare in qualche oscuro antro del proprio decoder... ma la cosa vergognosa e' che tutto e' stato fatto in gran silenzio e senza informare NESSUNO, né i telespettatori né tantomeno i diretti interessati, ovvero gli stessi giornalisti!!!

VERGOGNA ITALIA!!!

QUANDO ALZERAI LA TESTA e schiaccerai sotto il tallone il serpente velenoso che ti sta succhiando la linfa vitale???


(dal sito di RaiNewes24... o di quel che ne resta....)


Dalla sinistra radicale alla Lega Nord, al Pdl si moltiplicano le richieste di chiarezza

Tutti per RaiNews

Vota:

Votata: 4volte,

Indice di gradimento: 5

Si esprimono gli esponenti di tutte le forze del centrosinistra, ma non aver trovato, stamattina, Rainews sul telecomando non è piaciuto neanche a esponenti di Pdl e Lega. Indignate le associazioni dei consumatori.

Rai, molti interrogativi sulla sparizione di Rainews dai suoi canali

Rai, molti interrogativi sulla sparizione di Rainews dai suoi canali

Roma, 18-05-2010

"La Rai afferma che e' stato soltanto un momento di inevitabile confusione tecnologica.", scrive la Fnsi, sindacato dei giornalisti. "Ma e' egualmente inaccettabile che al canale all-news del servizio pubblico venga nella sostanza impedito di mantenere un rapporto con gli spettatori. Cessi l'ostilita' della Rai verso la testata. Il Sindacato condividerà ogni iniziativa che la redazione scegliera' di assumere".

Il centrosinistra
"Dopo RaiNews esce di scena anche Rai Scuola. Se il passaggio al digitale terrestre è un'operazione malthusiana è bene si chiarisca cosa può succedere ancora". Lo
dichiara Vincenzo Vita, senatore Pd e membro della Commissione di Vigilanza.
"Fa amaramente sorridere - prosegue - la replica della Direzione generale della Rai che parla di problemi tecnici. E' bene ricordare ai Dirigenti del servizio pubblico che la Rai è fatta di canali. E dunque i canali non sono un problema tecnico bensì di esistenza. Abbiamo posto tali questioni anche nella riunione della Commissione di Vigilanza di oggi".

Mentre i giornalisti della redazione del canale sono in presidio alla sede Rai di Viale Mazzini, il capogruppo Pd in commissione Telecomunicazioni alla camera Michele Meta esprime l'auspicio che "il Direttore Generale della Rai si assuma le sue responsabilità e accolga i rappresentanti della redazione per dare le dovute spiegazioni e garanzie"

"C'e' da chiedersi - sottolinea il vice Presidente del Senato Vannino Chiti - quale idea di governo della prima azienda culturale del Paese abbiano i vertici della Rai. Il modo in cui e' stata portata avanti la decisione - senza informare i diretti interessati e gli utenti in maniera adeguata - solleva dubbi pesanti sulla qualita' della gestione della Tv pubblica. Voglio manifestare la mia solidarietà a tutti giornalisti di Rainews24, ai lavoratori della testata e alla sua direzione. Si tratta di un canale che, con mezzi e risorse vergognosamente limitate, si batte sul mercato dell'informazione ottenendo ottimi risultati"

"Sono troppele domande che restano aperte al di là della spiegazioni tecniche dell'azienda." ha dichiarato Giorgio Merlo (Pd), vice Presidente della Commissione di Vigilanza Rai: "E cioe', perso il "24" nel nome, debole se non negato il rafforzamento di mezzi e organico, ridotto il budget e, soprattutto, perse le frequenze sul digitale terrestre senza preavviso per gli utenti. La Rai non può permettersi il lusso di indebolire, se non perdere, un'informazione all news che fa concorrenza a Sky. Sarebbe molto grave se il tutto rispondesse ad una strategia aziendale di sostanziale indebolimento della testata

"L'oscuramento di Rainews24 è il segno di una ben precisa volontà politica che mira a chiudere definitivamente la testata", afferma il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro. "Prima hanno pensato a cancellare 'Il Caffe'' di Corradino Mineo, importante spazio d'informazione giornalistica con grande seguito di ascoltatori,
adesso, senza preannuncio, fanno sparire l'intera testata. E' una vergogna - conclude - che fa comprendere l'intento censorio nei confronti di Rainews 24. Sono le solite prove di regime?".

"Vogliamo sapere dal sottosegretario alle Comunicazioni Paolo Romani se si tratta di circostanze tecniche o e' in atto il tentativo di far sparire il canale all news della Rai.", si chiede il capogruppo Idv a Montecitorio. "Se fosse cosi' sarebbe grave ed inaccettabile ed avrebbe tutto il sapore di censura di stampo fascista".

"A questo punto sarebbe utile che il Governo detti direttamente una black list ufficiale di programmi, canali e giornalisti non graditi e che intende `sopprimere` nel prossimo futuro, in modo da chiarire il destino dell`informazione italiana.", ironizza l'eurodeputato Idv Luigi De Magistris: "Se fossero indipendenti, i vertici Rai dovrebbero chiedere scusa ai tanti cittadini che hanno visto in questo canale un riferimento di informazione libera, perche` francamente la spiegazione del guasto tecnico solleva qualche dubbio"

"Masi e Garimberti facciano risolvere immediatamente il cosiddetto problema tecnico che ha oscurato Rainews24, altrimenti c'e' solo una risposta da dare a quanto sta
accadendo alla prestigiosa testata allnews: si vuole eliminare una delle pochissime voci ancora libere della Rai", dice, sempre tra le file dipietriste, il capogruppo in Commissione di Vigilanza Francesco 'Pancho' Pardi.

"Si ha la forte l'impressione che si voglia tappare la bocca a quelle fonti d'informazione che scavano nella notizia e che non si accontentano delle veline dei Ministri o degli Stati Maggiori delle Forze Armate", commenta Alfio Nicotra (Prc).

Alfredo Bonelli dei Verdi annuncia un esposto alla Corte di Giustizia euroepa e dice: "Quello che e' accaduto oggi a Rainews 24 e'gravissimo e non ha precedenti in nessun paese democratico. Siamo di fronte ad una vera e propria guerra non convenzionale dichiarata da questa maggioranza alla democrazia italiana ed al diritto dei cittadini ad essere informati"

Claudio Fava (Sel) esprime "tutta la solidarietà e il sostegno" del Partito ai giornalisti e al personale di Rainews e ricorre all'ironia: "Per trovare Rainews24 sul digitale ormai occorre comprare una bussola o rivolgersi a 'Chi l'ha visto'. E' evidente che Berlusconi e i suoi maggiordomi non riescono proprio a sopportare un giornalismo di qualità."

Il centrodestra
"La soppressione della testata - afferma Fabio Granata, capogruppo Pdl in
commissione cultur ae vice presidente dell'antimafia - sarebbe un vulnus gravissimo per la qualita' della informazione pubblica".

"La Rai è una grande azienda, per questo - commenta Mario Baccini, deputato Pdl - deve immediatamente attivarsi per sostenere questo Rainews24 e tutti i giornalisti che ogni giorno lavorano per fornire un'informazione adeguata, puntuale e completa ai cittadini"

"E' veramente paradossale che nella giornata in cui c'è stato il passaggio al digitale terrestre in Lombardia, le frequenze di RaiNews 24 sono state spostate a chissà quale punto del digitale e nessuno lo sa. Inoltre, con il cambiamento del logo, praticamente il canale non lo si riconosce più. Invito la Rai a porre rimedio anche nel rispetto dei telespettatori che pagano il canone". Sono parole del senatore della Lega Nord Roberto Mura, della commissione comunicazione del Senato, che conclude: "Giusta la protesta dunque del Cdr perché è una protesta di libertà"

I centristi
Viale Mazzini, chiede il capogruppo Udc in Commissione Vigilanza Rai "spieghi alle centinaia di migliaia di telespettatori abituali o saltuari di questo canale il motivo che l'ha indotta di punto in bianco a rendere impossibile la sintonizzazione e a spostare il logo senza concordare col direttore della testata questi cambiamenti".
E prosegue, l'esponente centrista "un secondo canale di sport sara' importante ma l'informazione all news della Rai che fa concorrenza a Sky lo e' ancora di piu".
"Sarebbe grave - conclude Rao - se fosse una scelta di politica aziendale, sarebbe gravissimo se fosse il frutto di insipienza tecnologica e dirigenziale".

Le associazioni
E' fondamentale - ha dichiarato Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente - che si chiariscano le motivazioni dell'interruzione del servizio pubblico e si proceda nel riattivarlo per continuare a garantire un'informazione televisiva completa e puntuale"

Prende posizione anche l'Associazione per la Difesa e l'Orientamento dei Consumatori (Adoc): "Grave l'oscuramento, peraltro effettuato senza un corretto e trasparente preavviso ai consumatori, del canale Rainews 24 - dichiara il presidente Carlo Pileri - uno dei punti di riferimento dell'informazione pubblica per milioni di cittadini da stamattina non e' piu' visibile ne' sulla piattaforma digitale ne' su quella satellitare. I consumatori sono costretti all'ennesima sintonizzazione dei canali, un problema grave soprattutto per quella fascia di popolazione, pensiamo alle persone anziane, che ha difficolta' ad effettuarla e ha bisogno dell'intervento di un tecnico"

Forte indignazione quella espressa in una nota congiunta da Rosario Trefiletti di Federconsumatori e Elio Lannuti di Adusbef: "Ma come si permette la Rai di oscurare un canale così importante per l'informazione nel nostro paese come Rai News 24! E' sconcertante che i cittadini improvvisamente si ritrovino senza questo punto informativo importante di riferimento. Ne chiederemo conto alla direzione della Rai e siamo pronti a mettere in campo ogni iniziativa di carattere non solo politico ma legale, giuridico, contro questo vero e proprio sfregio sia ai diritti dei cittadini"

"Delocalizzare le frequenze e cambiare i loghi - dice Aldo Pecora del movimento antimafia Ammazzateci Tutti - appare piu' che una spinta propulsiva un calcio nel didietro alla redazione ed al pubblico di Rainews24".

"Mentre la Vigilanza discute di contratto di servizio, si decide di oscurare Rainews 24? Un comportamento che abbiamo difficolta' a capire e che rende tale contratto ne' piu' ne' meno che parole scritte sull'acqua", accusa infine Luca Borgomeo, presidente dell'associazione di telespettatori cattolici Aiart.


sabato 8 maggio 2010

Quando il loro padrone viene sbeffeggiato...

Ora si autoidentificano con l'Italia.
Ora dell'immagine dell'Italia, ridotta vergognosamente a una fogna nauseabonda vengono additati i colpevoli:

COLORO CHE FANNO INFORMAZIONE!!!

Prima Saviano!

Ora la Dandini e la Guzzanti.

E presto colpevoli saranno anche tutti coloro che oseranno affermare sotto ogni forma espressiva, che le tette della troietta televisiva di turno sono state rifatte...

Ma guai soprattutto nelle televisioni a parlare di cose reali... nemmeno sotto forma di satira... che diamine, non siamo mica ai tempi di Caligola, dove almeno quella (la satira) sia pure in forma anonima, era consentita...



VAE VICTIS!!!


(dal Corriere.it)


IL CASO

Bondi non va al festival di Cannes
«Draquila offende l'Italia»

Il ministro della Cultura contro il film di Sabina Guzzanti

IL CASO

Bondi non va al festival di Cannes
«Draquila offende l'Italia»

Il ministro della Cultura contro il film di Sabina Guzzanti

Sandro Bondi, ministro della Cultura (Fotogramma)
Sandro Bondi, ministro della Cultura (Fotogramma)
MILANO - Il ministro della Cultura, Sandro Bondi, ha «declinato» l'invito a partecipare al prossimo festival di Cannes, esprimendo attraverso una nota «rincrescimento e sconcerto per la partecipazione di una pellicola di propaganda, Draquila, che offende la verità e l'intero popolo italiano».

LA PELLICOLA - La pellicola di Sabina Guzzanti è un'inchiesta sul campo che va a rintracciare le voci "fuori dal coro" dei terremotati d'Abruzzo. Quella del ministro della Cultura non è l'unica presa di posizione del governo contro il film. Michela Vittoria Brambilla, titolare del dicastero del turismo, ha annunciato venerdì sera, alla trasmissione L'ultima parola, che si riserva di vedere Draquila e di dare mandato all'avvocatura dello Stato per eventuali danni che il film possa arrecare all'immagine dell'Italia. Sempre venerdì, Guido Bertolaso ha spiegato durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi che «ognuno deve tutelare la propria dignità, i propri funzionari» puntando il dito proprio contro l'opera della Guzzanti, che a uso dire screditerebbe la Protezione civile.

Redazione online
08 maggio 2010


(da l'Unita.it)

Crisi? Il premier "parla di lei". "La Dandini ci aggredisce

di Ninni Andriolotutti gli articoli dell'autore

Ridagli con i «pollai televisivi» ossessione del Cavaliere che se li fa raccontare quando non li vede. Stavolta l’ira di Berlusconi prende di mira la Dandini, che irrompe in Consiglio dei ministri oscurando gli aiuti alla Grecia. A mandare il premier su tutte le furie Parla con me di giovedì e il monologo finale di Ascanio Celestini. Una gola profonda governativa, evidentemente autorizzata, ha provveduto a divulgare le parole pronunciate tra gli arazzi della sala di Palazzo Chigi destinata alle riunioni dell’esecutivo. «Come al solito - così avrebbe esclamato Berlusconi - una trasmissione pagata con i soldi pubblici si diletta nell'avere come unico bersaglio il governo. Davvero incredibile che si possa continuare con queste aggressioni». La satira di Celestini - in realtà - alludeva anche alla «quasi opposizione del piccolo paese quasi libero» con «sessanta milioni di quasi cittadini». Questo dettaglio, però, non ha smosso di un centimetro il granitico convincimento del Cavaliere: tutto il mondo della satira - di sinistra per definizione - ce l’ha solo e soltanto con lui. «Parla con me scontenta tutti, anche il Pd - spiega Serena Dandini - Il potere in Italia oggi si identifica con Berlusconi. In passato è toccato a Prodi, D'Alema, Craxi, Veltroni e altri». Figurarsi se il Cavaliere può immaginarsi uguale a Massimo, a Walter o a Romano. L’allergia alla critiche non è malattia che colpisca solo lui, per la verità. Ma con quel mezzo mondo di tv e giornali che possiede Berlusconi pensa sempre di aver trovato cure efficaci. E se qualcosa sfugge, così, raddoppia il dolore.

L’OCCHIO DEL CAVALIERE
I talk show della Rai, ad esempio, sono da sempre nell’occhio del Cavaliere-ciclone. «Dovete aprire il fuoco, non solo su Santoro, apritelo su tutte le trasmissioni di questo tipo. Quello che adesso bisogna concertare è che l'azione vostra consenta alla Rai di dire “chiudiamo tutto”». Con queste frasi intercettate via telefono - che destarono l’attenzione della procura di Trani - Berlusconi si rivolgeva ad Innocenzi, dell’Agicom e a Masi, direttore generale di viale Mazzini. In campagna elettorale, alla fine, tutti i talk show - Rai e non solo - vennero oscurati. Passate le elezioni, però, gli editti bulgari del premier (il primo fu dedicato a Enzo Biagi) tornano a farsi sentire. Per il Pd Vincenzo Vita, l’attacco a Dandini «la dice lunga sulla "fenomenologia" di Berlusconi». A quanto pare, però, il premier trova adepti pronti a dividere anche il Popolo delle Libertà, televisivamente parlando, in buoni e cattivi. Il senatore Pdl, Gaetano Quagliariello, spiega al Tempo che «la voce all'esterno deve essere unica, altrimenti ci sarebbero due partiti». Il diritto al piccolo schermo, in poche parole, dovrebbe essere riservato solo alle posizioni della maggioranza, con buona pace del dissenso finiano. «Nessuno nega che si sia creata una dissidenza all'interno del Pdl - ammette Quagliariello - Era assolutamente normale che stampa e trasmissioni tv mettessero in evidenza il fatto invitando esponenti delle due diverse posizioni». Ma ciò che valeva «per la settimana successiva» alla direzione del partito, «da adesso in avanti» non lo è più. Quasi una barzelletta per i pdl finiani. «Vogliamo mandare un documento del partito alle redazioni perché si uniformino?», commenta Carmelo Briguglio. Lo statuto del liberalissimo partito azzurro sancirà il neocentralismo democratico televisivo? «Editori e conduttori tv tornino a rispettare le regole - avverte Quagliariello - Un esponente per un partito». L’ennesimo editto post bulgaro, a ben vedere.

08 maggio 2010

sabato 1 maggio 2010

Oggi primo maggio a Rosarno: erano in 57!

Peccato, io non c'ero, abito troppo lontano da Rosarno, altrimenti saremmo stati in 58.
Pazienza sarà per la prossima edizione.



(dal Corriere.it)

LA DIRETTA DEL CONCERTONE

Primo Maggio, Impacciatore ironizza:
«Per la Questura, in piazza siete 57»

L'attrice, sul palco con un paio di baffi posticci, scherza
davanti a 500 mila spettatori: ho lavorato con 3 uomini

di Sandra Cesarale

Sul palco Sabrina Impacciatore con i baffi (foto De Luca)
Sul palco Sabrina Impacciatore con i baffi (foto De Luca)
ROMA - Piazza San Giovanni è stracolma già nel primo pomeriggio, quando al diretta su Rai Tre non è ancora partita. Paolo Belli che guida l'Antepima del Concertone, organizzato dai sindacati confederali, parla di 500 mila persone. Invece, usa il sarcasmo Sabrina Impacciatore, prima donna della maratona rock. E quando entra in scena - alle 16 in punto con le telecamere accese - annuncia: «Mi sono già informata con la Questura: siete 57! Sto tranquilla». Nel pomeriggio, gli organizzatori, preciseranno poi che il pubblico stimato è di oltre 700 mila persone.

La folla in piazza San Giovanni (Blowup)
La folla in piazza San Giovanni (Blowup)
BAFFI POSTICCI - L'attrice romana, vestita di bianco, con il fiatone che tradisce l'emozione, spiega i baffi posticci sul volto: «Ho lavorato per 24 ore al giorno con tre uomini, per non essere completamente neutralizzata mi sono fatta crescere i baffi e pure qualcosaltro». Poi il pensiero va al tema di questa edizione 2010, «Il colore delle parole».
«Il rosso è il colore della passione, del conto in banca e dei pomodori di Rosarno - dice Sabrina -; il giallo è dei libri di Agatha Christie e dei tanti misteri irrisolti di questo Paese, ma ci vorrebbe un primo maggio a parte. Il nero: come Barack Obama e il lavoro in nero; il bianco, come la neve, come questo vestito della resa e come voleva diventare il grande artista Michael Jackson... e come le morti bianche che non smettono di avvenire».

Sabrina Impacciatore e Carlotta Natoli (Ansa)
Sabrina Impacciatore e Carlotta Natoli (Ansa)
NO A RAZZISMO E OMOFOBIA - Sabrina prosegue. Il primo grande applauso della folla lo conquista quando dice: «Razzismo, discriminazione, omofobia mi sembrano una stronzata... Noi non siamo altro che una manciata di coriandoli nell'universo, più colori ci sono più possibilità abbiamo che qualcuno in alto si accorga di noi». Forse un po' tesa, ma capace di ammaliare il pubblico con la sua simpatia e semplicità. Sale sul palco con un cane («Così ci sarà sempre qualcuno che è più cagna di me») , canta un brano dei Depeche Mode, legge le lettere dei bambini contro il razzismo e si fa accompagnare nelle sue incursioni dagli amici Rolando Ravello, Carlotta Natoli e Andrea Pesce. Scherza ma non manca di tornare seria come quando lancia un appello ai disoccupati che non devono suicidarsi («Noi donne vi amiamo lo stesso»).

Nina Zilli (Graffiti)
Nina Zilli (Graffiti)
BLUES EXPLOSION E ZILLI - Agli italiani Bud Spencer Blues Explosion l'onore di inaugurare questa 21sima edizione con un tiratissimo set di rock & roll. Poi tocca alla voce sofisticata di Nina Zilli, rivelazione all'ultimo Festival di Sanremo.
Sul palco lungo 24 metri, per dieci ore sfilano venti fra gruppi e artisti. E sui 'pannelli luminosi che lo circondano corrono scritte, disegni, volti di bambini e le immagini di Alberto Sordi per l'omaggio alla capitale degli Aesseroma: il gruppo formato da Elio Germano, Marco Conidi e Pino Marino legge la poesia di Trilussa «L'elezione del presidente» e fa ballare la piazza con «Tanto pe' cantà».

Spettatori con la maglia «Hope» che ritrae Barack Obama (foto Ansa)
Spettatori con la maglia «Hope» che ritrae Barack Obama (foto Ansa)

BELLA CIAO - Tocca a Simone Cristicchi, soltanto una mezzora più tardi, infiammare di nuovo il pubblico intonando con i minatori di Santa Flora «Bella Ciao», che ormai è l'inno della piazza. Per non dimenticare il drammatico G8 del 2001, canta quindi «Genova brucia». Ironico, Cristicchi annuncia di voler fondare un nuovo partito con «veline, letterine e ministre», eppoi attacca il pezzo «Volemo le bambole». Peppe Voltarelli e Alfio Antico parlano invece dello Stretto di Messina, puntano il dito sul ponte che dovrebbe unire la Calabria alla Sicilia, con battute amare.
«Questa canzone è contro il fascismo», urlano in italiano gli inglesi Asian Dub Foundation, prima di un'ipnotica e potente techno-dance. Samuele Bersani ai 700 mila dice di non aver più voglia di cantare «Freak», uno dei suoi pezzi più famosi: «La sento a Studio Aperto o come colonna sonora di programmi con veline - lamenta - non mi rappresenta più». Intorno alle 19, chiude la prima parte del Concertone Edoardo Bennato, con il rock di «In prigione, in prigione»: una favola aspra sul destino della società civile che non imbroglia, non sgarra, non viola la legge e paga le tasse. E sul finale della canzone si fa portar via dal palco da due (finti) carabinieri.

Bennato tra i finti carabinieri (foto Lami)
Bennato tra i finti carabinieri (foto Lami)
ORCHESTRA DI 61 ELEMENTI - Il concertone riprende alle 20, con la Roma Sinfonietta, la grande Orchestra Sinfonica di 61 elementi diretta da Francesco Lanzillotta. Sabrina Impacciatore gioca con gli strumenti raccontando come Kandinsky abbinasse i suoni ai colori.
Sul palco sarà poi la volta di Paolo Nutini, Carmen Consoli, Vinicio Capossela e i Baustelle. Ma nella no stop fino a notte suoneranno anche l'ensemble Beautiful - formato da Gianni Maroccolo, Cristiano Godano, Luca Bergia, Riccardo Tesio e Howie B -, Tre allegri ragazzi morti, Funk off, Beppe Voltarelli e Alfio Antico, Aesseroma Artisti, Asian Dub Fundation, Enrico Capuano, Claudio Lolli e Petra Montecorvino, Roberto Giglio, il violinista Olen Cesari


01 maggio 2010

Oggi primo maggio, che festa e'?

Hanno fatto la festa a Stefano Cucchi!

Ora continueranno a menarsela per mesi e per anni e in attesa che giunga alfin la Giustizia Divina i delinquenti veri, quelli che hanno ammazzato Stefano, continueranno a spassarsela e a godersela alla faccia della Giustizia e alla faccia di quel Dio che è stato inventato apposta affinchè gli animi si pronassero a questa "Suprema volontà" che e' semplicemente la Volonta' dei Delinquenti e dei Sopraffattori.

A scanso di equivoci io non incito alla violenza né tantomeno invito qualcuno di voi a fare quello che sto per dire.

Avevamo già scritto in merito a questa vicenda, quando c'erano ancora dei ragionevoli dubbi su come si erano svolti realmente i fatti, e avevamo ipotizzato diversi scenari.

Ora che questi fatti sono evidenti, cosa si pretenderebbe che la Giustizia Vera facesse in merito?

Intanto, data la gravita' dell'accaduto (si tratta di OMICIDIO, doloso o colposo che sia) dovrebbero essere assicurati IMMEDIATAMENTE alle patrie galere tutti i responsabili, TUTTI, NESSUNO ESCLUSO.
Persino CHI HA ASSISTITO E HA TACIUTO!!!
Persino chi ha saputo successivamente e ha cercato di insabbiare.
Persino che con le sue dichiarazioni del cazzo pretendeva di escludere certe figure che a lui stavano particolarmente a cuore.

Una giustizia più giusta e più equa ripristinerebbe quell'unica cosa valida che ci viene tramandata dalla stessa Bibbia:
LA LEGGE DEL TAGLIONE.

Occhio per occhio, dente per dente... vita per vita.

Invece no...
Il buonismo del cazzo di questi anni ci ha rincoglioniti talmente che la pena di morte l'abbiamo lasciata solo in mano a loro:

IN MANO AI DELINQUENTI, siano essi in divisa che in camice bianco!!!

(da L'Unita'.it)

Ilaria Cucchi, «Stefano ucciso perché picchiato e privato delle cure»

di Tullia Fabiani

Ieri non avevo proprio voglia di parlare, quando ho sentito che il capo d'accusa era cambiato, che non si trattava più di omicidio colposo ho avuto uno choc. Non ci potevo credere. Si parlava di Stefano come di una persona “incapace” e appena ho sentito questa terminologia davvero mi sono sentita male. Poi mi hanno spiegato e allora mi sono ripresa».

Solo allora a Ilaria Cucchi è tornata la forza per rispondere, commentare, ribadire quello che ripete, insieme ai suoi genitori, da mesi: suo fratello Stefano morto il 22 ottobre scorso al “Pertini” è stato «vittima di un pestaggio ed è stato lasciato morire». Secondo le conclusioni della Procura non si tratterebbe però di omicidio preterintenzionale (per gli agenti) e colposo (per i medici), come ipotizzato in un primo momento, ma di lesioni e abbandono di persona incapace aggravato dalla morte.

Ilaria cosa le hanno spiegato circa i nuovi capi di accusa?

«Si profila un quadro più grave in merito alla volontarietà dell’azione. E che parlare di «incapace» nella fattispecie vuol dire incapace di provvedere a se stesso. L'accusa ai medici è di aver volontariamente lasciato morire Stefano. Dovrebbero vergognarsi».

Li ha mai incontrati o è stata mai contattata dal direttore sanitario del Pertini?

«No. Nessuno di loro ha avuto la premura di contattarci, anche solo per dare spiegazioni o chiederci qualcosa. Non solo: dall'inizio hanno costruito un processo parallelo, lanciando accuse verso una persona che non poteva più difendersi. Hanno detto che si è lasciato morire, hanno gettato fango su di lui e anche sui nostri rapporti famigliari. Ma io dico loro: se anche fosse, se anche non fossimo andati tanto d'accordo, e non è così, Stefano non l'abbiamo ucciso noi. Né si è ucciso. Sono loro che devono rispondere della sua morte».

Hanno detto sarebbe bastato dargli un cucchiaio di zucchero per salvarlo

«Non ci posso pensare...»

Gli agenti invece sono accusati di lesioni, un'accusa molto diversa da quella iniziale anche da lei sostenuta.

«Sì. Per loro c'è stato un declassamento pesante dei capi d'accusa, adesso molto alleggeriti, ma io spero che possano essere rivisti in base alle prossime indagini. So che il lavoro della Procura continua e mi auguro che ci possano essere elementi per dimostrare che Stefano non sarebbe mai arrivato al Pertini, e quindi non sarebbe morto se non fosse stato picchiato».

Non si considera soddisfatta delle indagini fatte finora?

«Parlare di soddisfazione è sbagliato. Non possiamo essere soddisfatti di una vicenda che, alla luce dell'inchiesta, mostra sempre risvolti peggiori. Di certo non ci accontentiamo della mistificazione della realtà. Stefano è stato isolato, direi sequestrato e lasciato morire dopo essere stato, ripeto, picchiato brutalmente. Inoltre le domande restano tante».

Quali sono?

«Perché è accaduto tutto questo, perché tanta brutalità. Perché è stato trasferito al Pertini. Perché i medici non hanno denunciato dopo aver visto le ecchimosi e le lesioni di mio fratello».

Si è data delle risposte?

«Ieri ho saputo che Stefano è stato picchiato perché si lamentava e chiedeva dei farmaci. E poi ho capito che probabilmente è stato mandato al Pertini perché in quelle condizioni non doveva essere visto da nessuno. Doveva essere nascosto. Ed è stato isolato, sequestrato».

Tv e giornali l'hanno cercata tutto il giorno per sapere. Alla fine lei, staccato il telefono e chiusa la porta di casa, cosa ha provato?

«È stata un'altra giornata di quelle così...lunga e molto difficile. Dolore e rabbia si mescolano, non capisco quale prevalga. Rivivere ogni volta, rielaborare, ricordare. A volte penso che si dovrebbe vivere il proprio dolore in solitudine. Ma è stata una nostra scelta fare di questa vicenda una vicenda pubblica».

01 maggio 2010