lunedì 28 febbraio 2011

Il Premier senza telefonino? E come faranno ora le sue puttanelle a chiamarlo?

Suvvia, non siate berluscones anche voi.

A voi, che siete più pericolosi dei comunisti tante volte paventati, Lui, il Supremo, incolpa una sola cosa:
Siete animali pensanti.

Per questo vi vuole sterminare
Soprattutto in quanto pensanti.


Dite la verità, cattivelli e brutti anatroccoli comunisti o comunistoidi:

Avete pensato subito che ora le puttanelle chiameranno uno/a dei suoi tanti lacché al seguito e conferiranno lo stesso con lui... per sillogismi o perifrasi?

Ma no... cose troppo difficili per loro... al massimo si inventeranno un nuovo modo di chiamarlo... non più papi, ma magari popi?

(da RaiNews24.it)



"Sono tornato al passato", dice Berlusconi che annuncia il primato del Pdl

"Non mi faccio intercettare". Berlusconi rinuncia al cellulare

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Tutti sono ormai convinti che e' una questione di libertà il fatto di non poter parlare liberamente al telefono. Per questo io sono tornato indietro e non uso piu' il telefonino". IL Pdl è al "30,6%".
Berlusconi Berlusconi
Roma, 28-02-2011
Le intercettazioni al telefonino"Dovete sapere che il presidente del consiglio non ha alcun tipo di telefonino, perche' e' esposto a qualsiasi tipo di intercettazione".
Lo ha detto il presidente del consiglio Silvio Berlusconi, parlando ad un incontro del Pdl per la presentazione dello sportello per gli Italiani a Palazzo Reale a Milano.
"Tutti - ha aggiunto Berlusconi - sono ormai convinti che e' una questione di liberta' il fatto di non poter parlare liberamente al telefono. Per questo io sono tornato indietro e non uso piu' il telefonino".

Il partito maximo
"Il popolo della Liberta' da quando e' nato e' il primo partito italiano": Silvio Berlusconi lo ha sottolineato durante una conferenza stampa al Palazzo Reale di Milano. Il presidente del consiglio ha cosi' confutato alcuni sondaggi apparsi sui "giornali di sinistra".
"I nostri ci danno al 30,6%", ha sottolineato ammettendo che "con la diaspora di Fini abbiamo perso qualcosa". Non si tratta pero' tanto di chi e' andato con Fini quanto alla crescita "dell'area degli indecisi". "Come prima forza politica - ha concluso - abbiamo la possibilita' di elevare la percentuale invitando gli indecisi".

Mandiamolo a sQuola

A proposito di scuola!
E' mai possibile che uno che arrivi a una così alta carica dello Stato non sappia esprimersi adeguatamente al punto che tutti i suoi sudditi/governati fraintendono sempre quello che dice?
Ci sarà pure una soluzione per levarcelo dai coglioni?

Niente aggressioni!
Niente statuette o cavalletti, veri o falsi che siano.
Niente violenza!
Nulla che vada contro i principi fondamentali della democrazia!

Ecco la Soluzione Finale:

RIMANDIAMOLO A SqUOLA!!!




(dal Corriere.it)

l'attacco del premier: insegnanti inculcano principi diversi da quelli delle famiglie

Bersani difende la scuola pubblica
Berlusconi: «Travisate le mie parole»

La Gelmini: il premier ha difeso la libertà di scelta.
Ma il leader Pd: «Non permetteremo che la distrugga»

l'attacco del premier: insegnanti inculcano principi diversi da quelli delle famiglie
Bersani difende la scuola pubblica
Berlusconi: «Travisate le mie parole»
La Gelmini: il premier ha difeso la libertà di scelta.
Ma il leader Pd: «Non permetteremo che la distrugga»
Bersani (Ansa)
Bersani (Ansa)
MILANO - «La Gelmini dovrebbe dimettersi». È durissima la risposta di Pier Luigi Bersani al governo dopo l'attacco di Berlusconi contro la scuola pubblica («gli insegnanti inculcano principi diversi da quelli delle famiglie»). Per la cronaca Berlusconi ha detto di essere stato frainteso. «Se la Gelmini fosse un vero ministro, invece che arrampicarsi sui vetri per difendere Berlusconi, dovrebbe prendere atto degli inaccettabili attacchi che ha rivolto agli insegnanti e alla scuola pubblica e dovrebbe dimettersi» scandisce il segretario del Pd. Dal canto suo il capogruppo Pd alla Camera Dario Franceschini ha lanciato su Twitter la proposta di una grande manifestazione: «Tutti di nuovo in piazza, come le donne il 13 febbraio, senza simboli e bandiere, a difendere la scuola pubblica dagli insulti di Berlusconi».
BERLUSCONI: «FRAINTESO DALLA SINISTRA, COME SEMPRE» - «Come al solito, anche le parole che ho pronunciato sulla scuola pubblica sono state travisate e rovesciate da una sinistra alla ricerca, pressoché ogni giorno e su ogni questione possibile, di polemiche infondate, strumentali e pretestuose» ha affermato Silvio Berlusconi in una nota diffusa da Palazzo Chigi: «Desidero perciò chiarire nuovamente, senza possibilità di essere frainteso, la mia posizione sulla scuola». «Il mio governo - aggiunge - ha avviato una profonda e storica riforma della scuola e dell'Università, proprio per restituire valore alla scuola pubblica e dignità a tutti gli insegnanti che svolgono un ruolo fondamentale nell'educazione dei nostri figli in cambio di stipendi ancora oggi assolutamente inadeguati. Questo non significa - sottolinea - non poter ricordare e denunciare l'influenza deleteria che nella scuola pubblica hanno avuto e hanno ancora oggi culture politiche, ideologie e interpretazioni della storia che non rispettano la verità e al tempo stesso espropriano la famiglia dalla funzione naturale di partecipare all'educazione dei figli».
GELMINI - Della questione ha parlato anche la stessa Gelmini: «Il pensiero di chi vuol leggere nelle parole del premier un attacco alla scuola pubblica è figlio dell'erronea contrapposizione tra scuola statale e scuola paritaria. Per noi, e secondo quanto afferma la Costituzione italiana, la scuola può essere sia statale sia paritaria. In entrambi i casi è un'istituzione pubblica, cioè al servizio dei cittadini». Silvio Berlusconi, ha aggiunto il ministro dell'Istruzione, ha solo difeso la libertà di scelta educativa delle famiglie. Ma Bersani insiste: «La scuola pubblica è nel cuore degli italiani. Con richiami di sapore antico, Berlusconi se la prende con comunisti e gay, insultando così l'intelligenza e la coscienza civile del Paese. All'elenco, stavolta ha aggiunto gli insegnanti della scuola pubblica. Uno schiaffo inaccettabile a chi lavora con dedizione in condizioni rese sempre più difficili dal governo. La scuola pubblica è il luogo in cui l'Italia costruirà il suo futuro. Non permetteremo che Berlusconi la distrugga».
BOCCHINO - Anche Futuro e Libertà, per voce del vice presidente Italo Bocchino, prende posizione contro le parole di Berlusconi. «Possono il centrodestra italiano e la destra nazionale immersa culturalmente nell'Italia di Giovanni Gentile screditare così il grande patrimonio educativo, istruttivo e culturale rappresentato dalla nostra scuola? Possono il centrodestra italiano e la destra nazionale mortificare così il popolo di insegnanti sottopagati che ogni giorno forma i nostri figli? Il vero centrodestra, quello di Fini e di Fli, sta dalla parte della scuola pubblica, così come prevede la Costituzione, senza nulla togliere alla scuola privata, che in parte svolge una funzione molto positiva - scrive sul sito di Generazione Italia -. In Italia esistono tre tipi di scuole private: quella cattolica va sostenuta e rispettata per quanto di buono fa, poi c'è la scuola privata che funge da diplomificio a pagamento e che andrebbe chiusa e, infine, la scuola privata per i figli dei ricchi, utile a farli diventare di norma ignoranti, ma poliglotti».
VENDOLA - Per Nichi Vendola il Paese deve investire nella scuola «perché è il cuore della crescita economica». Il leader del Sel si rivolge al premier: «Capisco che lei sente inimicizia verso la scuola pubblica perché è stata la crisi della scuola pubblica nel quindicennio delle sue televisioni a creare un'egemonia culturale che serve a questa classe dirigente ad avere una generazione narcotizzata dal trash e dalla pornografia». Duro infine il commento dell'Italia dei Valori: «Che nel programma di Berlusconi ci fosse lo smantellamento della scuola pubblica e un sistema scolastico strutturato sulle scuole per ricchi era cosa tristemente nota - afferma il capogruppo al Senato Felice Belisario -. Le sue parole, indegne di un capo di governo, offendono le decine di migliaia di insegnanti che ogni giorno, lavorando in condizioni spesso difficilissime, hanno contribuito e contribuiscono a fare dell'Italia un Paese migliore. Smantellare la scuola pubblica significa uccidere il futuro del Paese».

domenica 27 febbraio 2011

Pensieri oltre le righe - by LaraCroft

Amo la libertà. Amo la cultura. Quanto sangue versato per arrivare dove siamo oggi.
Ma dove siamo oggi? Vorrei con voi viaggiare in questa macchina del tempo che sinteticamente mi accingo a costruire.
Con la nascita della Chiesa,a lei collegata, nasce una nuova forma di potere: l'Inquisizione.
Questo potente mezzo impediva la circolazione di quella cultura definita eretica, in quanto andava contro le ideologie ecclesiastiche.
Che pena mi viene al pensare ai libri bruciati, alle persone mandate al rogo perchè andavano "controcorrente".
Pensiamo a Giovanna d'Arco oppure a Giordano Bruno o ancora a Anna Weiler; Potrei continuare con una lista che impiegherei degli anni a scriverla.
Scommetto, inoltre, che pochi di voi sapevano di un libro  intitolato " De tribus impostoribus" .
Con questo vi spingo a riflettere e a porvi una domanda: Quanto è cambiata la situazione?
Il mio parere è che non c'è nessun cambiamento. La cosa che più mi fa rabbia è pensare al sacrificio di tutte quelle persone per arrivare nel mondo delle MEZZE VERITA'. UN MONDO IPOCRITA!
E sapete perchè? Perchè guardiamo la televisione, ascoltiamo la radio o leggiamo libri (nella migliore delle ipotesi), senza alcuno spirito critico, come se ogni verità fosse chiusa dentro queste scatole, tanto piene quanto vuote.
Vogliamo davvero credere alle mezze verità di una radio che si nasconde dietro ad artisti incoerenti?
Vogliamo davvero credere alle mezze verità di una televisione che dice le sue verità per partito preso?
O peggio ancora, vogliamo davvero credere alle mezze verità di un libro scritto, se non raramente, da una persona  senza dignità e senza libertà?
Il mondo non è mai cambiato. La Chiesa continua a esercitare il suo potere coercitivo con le "Sacre Scritture".
Quale libro più falso!
Oppure il nostro Codice Civile. Non dimostra altro che l'esistenza di radici che non sono mai state recise tra una società presunta moderna e un' inquisizione medioevale.
Questa è la libertà che vogliamo?
SVEGLIAMOCI!
Tagliamo i fili che ci legano al teatrino che è diventato il mondo.

Laracroft

sabato 26 febbraio 2011

Per Berlusconi il pericolo comunista e' sempre in agguato.

Io gli suggerirei...: PEGGIO!!!

Esiste un pericolo molto peggiore che proviene dagli esempi degli ultimi eventi nord-africani, che dopo decenni di dominazione adorata di poche "famiglie", invidiate ed osannate dal nostro Premier, improvvisamente vengono spazzate via da una ventata di "egalitarismo" se non proprio sul piano economico almeno sul piano giuridico-umano.

La legge è uguale per tutti, e su questo persino Lui si dichiara (ipocritamente) d'accordo almeno in linea di principio; l'unico problema nasce quando costoro (Lui in testa) credono di essere più uguali degli altri.

E le tasse?

Soprattutto queste NON sono uguali per tutti.

(Da l'Unità.it)



Camusso: «I soldi del premier tassati al 12%
Perché i nostri stipendi al 30%?»

camusso primo piano ammonisce 640
Giustizia fiscale e sociale: l'ha chiesta la leader Cgil Susanna Camusso durante il comizio nel corso del quale ha chiesto le dimissioni di Silvio Berlusconi. «Ieri - ha sottolineato Camusso - il presidente del Consiglio ha ricevuto le cedole delle sue aziende e le ha distribuite alla sua famiglia, questo è legittimo; ma perché quei soldi sono tassati al 12% e le nostre retribuzioni al 30%? Chi è ricco continua ad arricchirsi mentre chi è povero continua a impoverirsi».

Riguardo al decreto 'mille proroghe', Camusso ha detto che «per garantire le quote latte a qualche allevatore leghista si tolgono le risorse per curare chi è malato di tumore». In questo contesto, «i diversamente abili hanno bisogno di venire in piazza per non sentirsi un peso per le loro famiglie», d'altra parte persistono «le consulenze del governo e dei Comuni che costano molto di più e non hanno nessuna efficacia per la collettività».

Intanto, ha continuato la segretaria nazionale della Cgil, «dal Consiglio dei ministri viene la necessità di mettere mano alla giustizia: processo breve, lotta alle intercettazioni, immunità, che hanno a che fare con la condizione personale del presidente del Consiglio». «Ma non c'è solo uno che difende sè stesso - ha rilevato - c'è un governo che dice che si deve abolire la libertà di stampa», mentre «la criminalità organizzata influisce sul governo e sull'economia». «L'idea è mettere il bavaglio al Paese - ha concluso - ma non ci imbavaglieranno, perchè parliamo della vita concreta delle persone».
26 febbraio 2011

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Del resto un fatto è certo: negli ultimi anni tutti gli italiani ci siamo IMPOVERITI, mentre lui, unico esempio di bravura "mistica", si è arricchito alle noste spalle, sulla nostra pelle, sul nostro sangue.

Una ricchezza che non ha eguali in nessuno dei dittatori presenti, passati e persino futuri.

Vi rendete conto di cosa succederebbe se soltanto la gente si rendesse conto che tutte queste ricchezze sono state costruite sul sudore e sul sangue di ciascuno di loro?
Sulla mancanza di futuro dei propri figli?
Sulla povertà degli italiani che appena 10 anni fa era impensabile potesse espandersi e diffondersi in tal guisa?

Beh, caro Berlusconi, più che inventare fantasmi "comunisti" stai attento a coloro che ti stanno accanto e che oggi continuano ad osannarti, almeno finché permangono in questo "sogno ipnotico" nel quale (e puoi andarne davvero fiero) li hai addormentati, o finchè puoi contare su una clacque di gente DIS(onorevole) che potrai continuare a comprare per pochi denari.
Il giorno in cui COSTORO si sveglieranno, saranno cazzi amari per te... altro che "i comunisti coglioni" che tra l'altro sono pure pacifisti (del cazzo... aggiungo io).