domenica 31 ottobre 2010

Gravissimo pensare che Berlusconi commette reati...

Lo ha minacciato Ghedini e tutti coloro che lo penserete, a partire da oggi in avanti dovrete vedervela con lui e con tutto lo stuolo di legali, lacché, servi, schiavi, escort, picchiatori e frustatori autorizzati.

Però in compenso se siete suoi "amici" o fratelli delle sue amiche e amichette... diventerete figli di Putin...

La vignetta di Gianni Carino

La vignetta di Gianni Carino


(da Rainews24.it)


Ghedini: "Gravissimo pensare a un reato del premier"


Niccolò Ghedini
Niccolò Ghedini

Roma, 31-10-2010

"Continua una incredibile strumentalizzazione di una banale telefonata quando i fatti sono ormai ampiamente chiariti", dice in una nota Niccolò Ghedini. "Di una vicenda assolutamente priva di ogni connotazione negativa - prosegue il deputato Pdl e legale di Silvio Berlusconi - si sta tentando di creare un caso mediatico e per alcuni addirittura giudiziario".

"Sarebbe davvero gravissimo, anche se contro il presidente Berlusconi ormai si è assistito nel corso degli anni alle più assurde fantasie, che qualcuno potesse costruire artificiosamente ipotesi di reato così come suggerito da certa stampa, su un comportamento che - sottolinea il legale - non può che essere valutato come caratterizzato da contenuti assolutamente positivi".

"Quando saranno resi noti gli atti documentali e testimoniali - osserva ancora - sarà agevole comprendere la risibilità degli attuali assunti giornalistici. A meno che non si tratti ancora una volta dell'ennesima montatura mediatico-giudiziaria tesa all'unico fine di screditare il presidente del Consiglio, è evidente - conclude - che presto sara' tutto da ritenersi insussistente e privo di ogni base fattuale"


Bunga Bunga: ancora balle, sempre balle, fortissimamente balle.

Del resto cosa ci sarebbe da aspettarsi da chi è pagato da colui che ha fatto delle balle il suo unico credo?

Stamattina leggevamo su uno di questi giornaletti per deficienti, pagati dal nostro Supremo, una ricostruzione al Valium della vicenda di Ruby quella notte in questura, a beneficio dei lettori mentecatti e cerebrolesi e (ovviamente) tutti costoro, ove avessero avuto qualche dubbio sulla Correttezza Suprema del loro Idolo Premier, sono stati tranquillizzati e non chiederanno più altre informazioni, essendo stati soprattutto convinti che si è trattato dei soliti attacchi della sinistra per cercare di infangare quella persona buonissima di cuore quale è il nostro Super-Eroe.

Anche lo stesso MINISTRO MARONI aveva dichiarato le stesse cose

Maroni: "La Questura di Milano
su Ruby ha rispettato le regole"

(Tiè un ministro in persona eh... Ma si è informato prima su come sono andate realmente le cose? Stando a ciò che va emergendo sembrerebbe proprio di no... )

Insomma per dirla alla Belpietro: era sempre la solita sinistra che cercava di rovistare sotto le lenzuola del Premier.

Ma c'e' un ma: in un passaggio veniva detto esplicitamente che il magistrato di turno, AUTORIZZÒ l'affidamento alla Minetti... ora scopriamo che ANCHE QUELLA E' UNA COLOSSALE MENZOGNA!!!

BALLE SEMPRE PIÙ BALLE FORTISSIMAMENTE BALLE!!!


(dal Sole24Ore.it)

Il magistrato di turno: non ho mai autorizzato il rilascio di Ruby

Storia dell'articolo


Non solo la pm di turno non diede l'autorizzazione ad affidare Ruby alla consigliere regionale Pdl Nicole Minetti, ma nessuno gliela chiese. Dalle fonti giudiziarie emergono oggi nuovi particolari, che rendono ancora più intricata la ricostruzione della notte nella questura milanese vissuta dalla minorenne marocchina tra il 27 e il 28 maggio scorso.

Le versioni finora emerse concordavano sul fatto che la giovane, priva di documenti, avrebbe dovuto essere portata in una comunità di accoglienza. A cambiare le carte intervenne la telefonata del premier da Parigi (seguita, come si è appreso oggi, da una successiva chiamata "di controllo" da parte del caposcorta), che sostenne la parentela di Ruby con il presidente egiziano Hosni Mubarak e chiese di consegnarla alla Minetti.

Il pm di Turno, Annamaria Fiorillo, aggiunge però particolari alla relazione della Questura, e sostiene di non aver mai dato l'autorizzazione al rilascio di Ruby. In effetti, a quanto è emerso, venne dapprima cercata per la giovane marocchina una sistemazione presso una comunità di accoglienza della zona, ma quella sera non fu possibile trovare un posto disponibile. In questi casi, le procedure prevedono che il fermato sia trattenuto presso la Questura. Le istruzioni date quella sera dalla Fiorillo si fermano lì anche perché sembra che nessuno chiese al magistrato l'autorizzazione al rilascio della ragazza. Autorizzazione che non sarebbe potuta scattare nemmeno se nel frattempo fossero giunti in Questura i documenti, cosa che non è avvenuta.

Se la versione del magistrato fosse confermata, resterebbe allora da comprendere chi, e in virtù di quale potere, abbia lasciato andare la ragazza assieme alla consigliere regionale Nicole Minetti. Tanto più che, come è stato confermato, la Minetti non ha condotto Ruby a casa con sé, ma l'ha lasciata nelle mani di una brasiliana con cui la ragazza pochi giorni dopo ha avuto un violento alterco, che ha richiesto un nuovo intervento della polizia.

I contatti di Ruby con le forze di sicurezza, del resto, non si fermano qui. A settembre è la volta della polizia di Genova, che identifica Ruby in piazza Caricamento in compagnia di un uomo di 44 anni, residente in Valbisagno. L'uomo ha giustificato la situazione dicendo di aver conosciuto la ragazza, credendola maggiorenne, in una discoteca di Nervi (l'Albikokka, per la precisione), e di averla anche accompagnata negli studi di Milano 2 dove la giovane avrebbe ricevuto 5mila euro in contanti dal segretario di Lele Mora. Busta che in effetti era nella borsa della ragazzina.


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(da Repubblica.it)

ABUSO DI POTERE / 3

Ecco i falsi della Questura
dopo le pressioni del premier

Il funzionario non volle firmare verbali. Nella relazione di servizio dell'assistente di polizia si capisce che le normali procedure sono state impedite. Nascosta al magistrato del tribunale dei minori l'identità della ragazza per la quale chiedeva un ricovero sicuro

di PIERO COLAPRICO e GIUSEPPE D'AVANZO

L'abuso di potere di Berlusconi raggiunge il suo scopo nella notte tra il 27 e il 28 maggio. Con una menzogna (quella minorenne è nipote di Hosni Mubarak) e un avvertimento (potrebbe venirne fuori una crisi internazionale), il presidente del consiglio pretende che la sua giovanissima amica Karima El Mahroug, alias Karima Heyek, alias Ruby Rubacuori, 17 anni, accusata di furto, priva di documenti, in fuga dalla famiglia e scappata da una comunità, sia subito lasciata libera. E affidata a una persona di sua fiducia, Nicole Minetti, che si presenta come "consigliere regionale della Regione Lombardia con incarico presso la presidenza del consiglio dei ministri".
Il Cavaliere teme - di quella cubista che ha ospitato ad Arcore in più occasioni - i ricordi, la lingua lunga, la volubilità: potrebbero questa volta metterlo davvero nei pasticci. Spaventati e intimiditi dalla pressione, i funzionari di polizia si fanno complici dell'interferenza illegale del capo del governo. Aggiustano le carte. Non applicano, come dovrebbero, le disposizioni del magistrato, che vuole la minorenne affidata a una comunità protetta. Trafficano tra Milano e Messina per consegnare Ruby a Nicole Minetti. Come appunto ha chiesto il presidente del Consiglio alle 23 del 27 maggio, con una telefonata al capo di gabinetto della questura di Milano, Pietro Ostuni.
Poi, i funzionari di via Fatebenefratelli "nascondono" al sostituto procuratore Annamaria Fiorillo il fascicolo e - solo per un caso - il magistrato dei minori riesce a leggerlo parecchi giorni dopo, quando Ruby viene di nuovo fermata.
L'abuso di potere di Silvio Berlusconi oggi si può raccontare proponendo anche gli stralci di due documenti e la ricostruzione delle disposizioni impartite quella notte alla polizia dalla magistratura.

* * *
Il primo documento è la relazione di servizio firmata dall'assistente di polizia Landolfi e dall'agente Ferrazzano della "Volante Monforte bis del 4° turno" al dirigente del commissariato Monforte-Vittoria il 28 luglio, cioè due mesi dopo un primo rapporto. In questura e in questo commissariato le voci di quanto è accaduto quella notte si sono rincorse, provocando un deluso disagio. Un vicequestore ha voluto sapere come sono andate le cose. Lo raccontano due testimoni diretti. Leggiamo:
Gli agenti ricordano "di aver preso in carico El Mahroug Karima, nata in Marocco il 01.11.1992" per "procedere al fotosegnalamento della minore e provvedere alla collocazione della ragazza presso una struttura di accoglienza per minori". Durante le fasi di quest'operazione, "l'assistente Landolfi veniva raggiunto di gran corsa, presso gli uffici della terza sezione, dal commissario capo dott. ssa Giorgia Iafrate, la quale riferiva di aver ricevuto una comunicazione telefonica da parte del capo di gabinetto della questura, dott. Ostuni, dove si doveva lasciar andare la minore e che non andava foto segnalata".

Dunque, c'è un'operazione di pura routine, quella notte uguale a tante altre. Una minore senza documenti, va identificata e le si deve cercare un ricovero sicuro. Arriva una telefonata. Di Berlusconi. Il meccanismo si ferma. La minore deve essere liberata. E non deve restare traccia negli archivi del suo passaggio. Lo stravagante capovolgimento della prassi incuriosisce. Leggiamo:
"L'assistente Landolfi chiedeva spiegazioni alla dott. ssa Iafrate. Il commissario riferiva che, detta telefonata, le era pervenuta da parte del capo di gabinetto che, a sua volta, era stato contattato telefonicamente da parte della presidenza presso il consiglio di ministri, dove era stato specificato che la ragazza fermata era la nipote del Presidente Moubarach (sic) e quindi doveva essere lasciata andare. La dott. ssa Iafrate continuava a ricevere numerose telefonate da parte del capo di gabinetto che sollecitava il rilascio della giovane donna, poiché egli aveva dato comunicazione alla presidenza del consiglio dei ministri dell'avvenuto rilascio della ragazza".
Berlusconi non si limita ad abusare del suo potere per chiedere che subito sia liberata Ruby. Mente sapendo di mentire, quando dice che la ragazza è la nipote di un capo di Stato. L'inganno gli serve per dare pressione al funzionario della questura. Suona come una minaccia all'interesse nazionale. Se non la libera subito, quel funzionario potrebbe diventare il responsabile di un incidente diplomatico. Berlusconi deliberatamente lo lascia frollare in quel timore quando ripete lentamente "lei capisce, vero?, non le dovrebbero sfuggire le possibili conseguenze". Il capo del governo, alimentata la tensione, offre la strada per liberare il campo da ogni preoccupazione. Arriverà da voi presto un consigliere regionale, affidatele la minorenne. Il piano ha una sua sincronia. Leggiamo:
"... giungeva tramite il centralino del corpo di guardia della questura comunicazione che all'ingresso erano giunte due amiche della minore, e cioè la signora Nicole Minetti, consigliere regionale della Regione Lombardia, con incarico presso la presidenza del consiglio dei ministri e la inquilina della minore, tale Coincecao Santos Oliveira Michele, nata il Brasile il 03.05.1978, residente a Milano in via V., che chiedevano un colloquio con gli operanti per conto della minore. (...) La signora Minetti si offriva di prendere in affidamento la minore e di provvedere per ogni necessità a carico della stessa".

Si vedrà soltanto sei ore dopo quanto fosse concreta la disponibilità di Nicole ad occuparsi della ragazzina. Una volta "esfiltrata" dalla questura, Nicole l'abbonderà al suo destino di randagia.
Come se avvertissero dietro quell'arrivo improvviso un oscuro pericolo, i poliziotti ci vanno cauti. Leggiamo:
"Gli operanti chiedevano alla dott. ssa Iafrate se il pm di turno dei minori era stato informato della nuova situazione. E cioè del fatto che la ragazza era la nipote del presidente Moubarach (sic) e che la signora Minetti si era resa disponibile a prendere in affidamento la ragazza. La dott. ssa Iafrate chiedeva ai sottoscritti di contattare il pm. Il pm disponeva comunque l'affido della minore a una comunità o la temporanea custodia della minore presso gli uffici della questura".

Ingannati da Berlusconi, i funzionari trasmettono quell'inganno al magistrato. Le dicono: è la nipote di un capo di stato, la frenesia che è stata iniettata dal primo piano della questura, dal capo di gabinetto, viene rovesciata sulle spalle del sostituto procuratore, immaginando che quello accetti la rapida soluzione di liberarsi della ragazza, affidandola al consigliere regionale annunciato dal capo del governo. Ma il sostituto procuratore non cede di un passo e pretende - capo di Stato o no - che sia cercato per Ruby un ricovero sicuro o, in alternativa, una notte in questura. Le insistenze riprendono. Leggiamo:
"L'assistente Landolfi comunicava alla dott. ssa Iafrate quanto disposto dal pm e la dott. ssa Iafrate contattava telefonicamente il pm e raggiungeva il seguente accordo, e cioè bisognava avere la copia di un documento d'identità della minore per poi poterla affidare alla Minetti e lasciarla andare". Ma qual è l'identità del minore? È la nipote di Mubarak, come dice Berlusconi, o una randagia, nata in Marocco, da una famiglia poverissima, come in questura a Milano sanno? Infatti, stando alle carte, l'ispettore superiore Colletti contatta il commissariato di Letojanni, Messina, dove abitano i genitori di Ruby, e poi una volante arriva persino a casa loro, nel cuore della notte. Né il padre né la madre hanno alcun documento della ragazza. Inutile dire che una ricerca di questo genere è del tutto fuori dell'ordinario. In nessuna questura c'è un tale spiegamento di forze per trovare una carta d'identità. Un po' avventurosamente, il questore di Milano Vincenzo Indolfi ha sostenuto l'ordinarietà del caso, proprio appellandosi alle lunghe ore del soggiorno di Ruby in questura. In realtà, il tempo passa per darsi da fare, al di là di ogni routine, per ottemperare ai requisiti imposti dal magistrato.

Ritorniamo in questura. Ora l'assistente Landolfi contatta telefonicamente una casa famiglia, sempre a Messina, che aveva ospitato Ruby e chiede se conservano copia di un suo documento. La responsabile della struttura non è in ufficio. Risponde che il giorno dopo lo avrebbe inviato per fax. A questo punto, viene data per acquisita l'identificazione della ragazza, grazie alla copia di un documento che fisicamente non c'è e che forse arriverà. Ma, leggiamo, sembra sufficiente alla Iafrate, "come da accordi intercorsi con il capo di gabinetto e il pm di turno, per affidare la minore a Nicole Minetti".
L'imbroglio potrebbe essere alla sua conclusione. Berlusconi ha ottenuto quello che voleva. Abusando del suo potere, ha ottenuto Ruby. Quell'imbroglio è un sapore amaro nella bocca di chi è consapevole di aver aggirato le leggi, e soprattutto violato le regole di una leale collaborazione istituzionale. Non tutti sono disposti a buttar giù quel boccone. Leggiamo:
"Si precisa che gli operanti una volta stilato il verbale di affidamento della minore alla Nicole Minetti, lo sottoponevano per la firma alla dott. ssa Iafrate, ma questa non lo firmava".

Il trucco è nudo. Vediamo. Il pubblico ministero dei minori indica tre strade. La prima, una comunità protetta. La seconda, il soggiorno notturno in questura in attesa di un posto libero in una comunità. Terza possibilità, identificare Ruby con certezza e affidarla alla consigliera regionale, in considerazione del fatto - fasullissimo - che è "affine" di un capo di stato straniero. È questa menzogna, s'indignano ancora oggi al tribunale dei minori, che viene offerta al sostituto Annamaria Fiorillo. Un inganno lucido, dicono, perché in questura sanno che Ruby è marocchina e non egiziana; figlia di un modestissimo ambulante, sempre in fuga dalle comunità di accoglienza e dall'accusa di essere una ladra abituale. A nessuno è venuta la voglia di riferire al magistrato le condizioni di quella famiglia, decisamente contraddittorie rispetto allo status e ai privilegi del presidente egiziano. Bisogna dunque dar conto delle ragioni - anzi dello sconcerto - della magistratura dei minori di Milano.

Il pubblico ministero minorile viene molto spesso chiamato a intervenire in una situazione d'emergenza. L'intervento è obbligatorio sia se un minore commette un reato, come per esempio è il caso di Ruby, accusata di un furto di tremila euro. Sia se si tratta di un "minore non accompagnato e senza documenti", ed è sempre il caso di Ruby. Sia per minori con un pregiudizio familiare, che vanno "segnalati obbligatoriamente", e anche questo è il caso di Ruby. Che può fare il pm di turno minori, Annamaria Fiorillo, chiamata a dare le prime disposizioni - sono circa le 19 - e a stabilire che cosa fare di questa ragazza, se non ordinare di definire se "sia la persona che dice di essere"? La casa di Milano, dove potrebbe essere il suo passaporto, è chiusa e Ruby non ha le chiavi. Non resta che passare allo Sdi, il cervello elettronico che dalle impronte digitali riesce a "leggere" anche le vite giudiziarie delle persone. E così Ruby ritorna a essere "Karima El Mahroug", con la sua vita difficile. Quindi, non ci sono dubbi: deve andare in una comunità "protetta", dove sia "reperibile". "È una disposizione normale, ribadita a più riprese, ma non viene ottemperata quella notte", dicono alla procura dei minori.

Annamaria Fiorillo finisce il turno il giorno dopo e non riceve nulla dalla questura, ovviamente pensa che sia tutto a posto. Ma tutto a posto non è. Karima è uscita con Nicole Minetti, se n'è andata via insieme con l'amica Michele Coincecao. Poco tempo dopo, un furibondo litigio tra le due fa intervenire di nuovo una volante di polizia e Ruby incappa di nuovo nella rete dei controlli. Nuova identificazione, nuovo verbale, che si aggiunge ai primi, quelli del 27 maggio, e tutto quanto arriva sul tavolo di un altro pm della procura minori. Che legge le carte e sobbalza sulla sedia. Chiama la collega. Avvisano il procuratore capo dei minori, che a sua volta avvisa il procuratore della repubblica a palazzo di giustizia. "Ma io non ho mai saputo come avevano descritto il mio intervento", si lamenta con i colleghi il sostituto Fiorillo. La sua amarezza è palese e anche in questi giorni tutti i magistrati - le carte sono chiarissime - confermano una dinamica distorta: "È incredibile che un pm dia disposizioni su un minore e sembra che non importi a chi le deve eseguire, noi siamo abituati ad avere a che fare con cittadini che violano la legge. Ma se a violare la legge è la polizia, si spezza la fiducia, il principio di legalità viene violato all'interno stesso del sistema".

È un altro esito di questa vicenda che va afferrato. L'intervento illegittimo di Berlusconi deforma i comportamenti della polizia, che rifiuta di rispettare i primi ordini della magistratura. È il mondo che il capo del governo immagina. Lui è lassù. Decide. L'intera sua vita privata diventa pubblica. I suoi interessi sono pubblici e pubblica diventa anche la personalissima urgenza di contenere le pericolose esuberanze di una giovanissima amica. Manipola accortamente i fatti per rendere il suo comando meno indigesto. Le burocrazie dello Stato ubbidiscono. Anche a costo di entrare in conflitto con istituzioni di controllo come la magistratura. E non solo con quella, e per rendersene conto bisogna leggere un secondo documento.
È la relazione che la questura di Milano invia al Viminale in questi giorni, a scandalo scoppiato: sarebbe diventato la bozza dell'intervento del ministro dell'Interno. Leggiamo:
"... essendo stata identificata la minore e che la stessa aveva dato il consenso conoscendo la Minetti, si procedeva ad affidare la minore d'intesa con l'Autorità Giudiziaria".
Una sola frase, due frottole. Uno. Identificata la minore? Come? Con l'identità stabilita al telefono dal presidente del Consiglio? O con quella, indiscutibile, assicurata dal cervello elettronico del Viminale? Egiziana o marocchina? Due. Di quale "intesa con l'autorità giudiziaria" si discute? Il pubblico ministero ha indicato, come suo dovere, la via maestra: una comunità protetta, capace di alleggerire il disagio del minore. Dove finisce Ruby? In mezzo a una strada. E chi ce l'ha cacciata? Lo stesso tipo che dice oggi di essersi comportato "come un buon padre di famiglia". In questa storia, tra gli inganni organizzati da Silvio Berlusconi, 74 anni, quest'ultimo è il più deprimente.
(ha collaborato Massimo Pisa)




Non è vero che il paese è alla paralisi.

Un alto coro di ululati s'è sollevato non appena la Marcegaglia ha timidamente enunciato la sua impressione (che poi è l'impressione di una intera nazione) ovvero che il Paese e l'esecutivo sono alla paralisi.

Non è vero urlano.
Non è vero ululano.

(Del resto son pagati per questo).

Bravi bravissimi.

E poi, diciamocelo con franchezza, per certi versi hanno ragione loro.

L'esecutivo non è alla paralisi, anzi!!!
Il regale augello di sua Maestà Silvio è SEMPRE ben attivo,
IPER-ATTIVO, SEMPRE!
Altro che paralisi.




(da Quotidiano.net)

E Sacconi sbotta: «L’esecutivo non è alla paralisi»

— ROMA —
DA PALAZZO CHIGI nemmeno una parola. Ma a commentare le parole del presidente di Confindustria sono uno stuolo di ministri del governo Berlusconi, i capigruppo Pdl di Camera e Senato, i portavoce del partito. Nessuno accetta l’idea che il Paese sia stato abbandonato a se stesso. Immediata la ...— ROMA —


DA PALAZZO CHIGI nemmeno una parola. Ma a commentare le parole del presidente di Confindustria sono uno stuolo di ministri del governo Berlusconi, i capigruppo Pdl di Camera e Senato, i portavoce del partito. Nessuno accetta l’idea che il Paese sia stato abbandonato a se stesso. Immediata la replica del titolare del Lavoro Maurizio Sacconi: «Tutto si può dire, tranne che il governo sia paralizzato. Le borghesie furbette non si illudano. La parola torna sempre al popolo che sa riconoscere le élite egoiste in ricorrente combutta con i conservatori ideologgizzati».

ALTERO MATTEOLI si dice «sorpreso» per le «inspiegabili critiche della Marcegaglia giunte dopo le ripetute lodi al governo. D’altronde per due anni e mezzo l’esecutivo ha difeso aziende e lavoratori dalla crisi mondiale». Con il ministro delle Infrastrutture concorda Fabrizio Cicchitto: «Al netto delle polemiche passate, alcune della quali francamente sopra le righe — dice il presidente dei deputati — non possiamo fare a meno di ricordare che il governo è intervenuto più volte a favore delle imprese». «La Marcegaglia è ingenerosa e smemorata», sottolinea la portavoce vicaria del Pdl, Anna Maria Bernini. «Ha fatto un discorso ambiguo», puntualiza Daniele Capezzone. Peggio, sostiene il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, «quello che ha detto non corrisponde a verità: Berlusconi si è presentato in Parlamento con un’agenda di riforme e stiamo lavorando a tappe forzate». Decisamente più concilianti il titolare degli affari regionali Raffaele Fitto, convinto che «l’attacco della Marcegaglia non è al governo, ma al sistema che si occupa del gossip», e il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri: «Ha fatto un appello anti ribaltoni». Il finiano Italo Bocchino si dice invece «d’accordo con l’allarme lanciato dal presidente di Confindustria: il nostro movimento politico è pronto a collaborare con tutte le forze sane per favorire il cambiamento di passo auspicato dalla Marcegaglia». E lo stesso viceministro allo Sviluppo, Adolfo Urso, anche lui finiano, segue il ragionamento della leader di viale dell’Astronomia: «Marcegaglia ha pienamente ragione, così non si può andare avanti».

IRONICO il commento di Filippo Penati, capo della segreteria politica del Pd: «A quanti hanno il coraggio di rivendicare i fatti del governo Berlusconi, vorrei far presente che il Paese risulta a tutti immobile, Confindustria compresa». La Marcegaglia viene invece rimbrottata dal dipietrista Maurizio Zipponi: «Viaggia a corrente alternata. Un giorno dice che il governo deve continuare, il giorno dopo che non fa nulla». Marcegaglia, sottolinea invece il centrista Gianluca Galletti, «ha ragione a lamentarsi dell’incapacità del governo di affrontare la crisi economica. Condividiamo anche le preoccupazioni per le ipotesi di elezioni anticipate».
Olivia Posani

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sabato 30 ottobre 2010

Prove Generali di assolutismo monarchico.

Suvvia, cosa volete che sia...

Io sono una persona di buon cuore, e in fondo in fondo quel che ho fatto l'ho fatto a fin di bene.

Un magistrato aveva disposto diversamente?

Ma chi sono questi magistrati comunisti che si permettono di ostacolare l'operato del Governo, voluto dal popolo, votato dal popolo e quindi AL DI SOPRA DI TUTTI?.
TSE!!!

Magistratura comunista!!!

Ecco perché è necessario un Lodo Alfano bis e anche ter se necessario per salvaguardarci da questa magistratura che ostacola l'operato del Governo, il nostro operato, noi che operiamo bene benissimo per il bene del Paese.

Quando mai un magistrato si è permesso di andare contro i miei voleri Supremi?

Ma guardi che il magistrato la sua disposizione l'aveva emanata PRIMA che Sua Supremazia intervenisse!!!

Tutte balle!
Una magistratura efficiente si sarebbe prima informata se poteva emanare quella disposizione e avrebbe chiesto lumi preventivi a noi!!!
TSE!!!

Ora cosa vuole questa magistrato comunista?
(A propostito, è gnokka ameno? Come? No? Assomiglia alla Bindi? Orc.... mandatela viaaaaa E' UN ORDINE!!! Trasferimento immediato in qualche isola a sud della Sicilia...)


(dal Corriere.it)


pochi giorni dopo è stata trovata a Milano in «atteggiamenti non adeguati»

Ruby doveva andare in una comunità

Ecco quanto disposto dal pm di turno dopo il fermo della ragazza, il 27 maggio. Nicole Minetti: «A me non risulta»




MILANO - Il 27 maggio Ruby doveva entrare in una comunità protetta. Questo era stato disposto dal pm dei minori di Milano Annamaria Fiorillo, di turno quando la ragazza è stata fermata e portata in Questura, in attesa dell'intervento del Tribunale per i minorenni. Quella sera il pm, contattato più volte dalla Questura, dispose di compiere accertamenti sulla ragazza, sprovvista di documenti di identità. Documenti mai trovati, nonostante le ricerche nell'appartamento che la giovane aveva detto di aver condiviso con l'amica che l'ha poi denunciata. Furono prese le impronte di Ruby e si riuscì a risalire ai suoi dati anagrafici e a scoprire che il responsabile di una comunità in provincia di Messina aveva denunciato la sua scomparsa. Vista la situazione il pm decise che la ragazza dovesse essere protetta. Invece è andata in tutt'altro modo: il magistrato più tardi è stato avvisato che era arrivata una telefonata con cui si avvertiva che la ragazza era la nipote di Mubarak e che sarebbe arrivato a prenderla un «consigliere ministeriale presso la presidenza del Consiglio dei ministri», come si legge negli atti.

Ruby Ruby Ruby Ruby Ruby Ruby Ruby Ruby

MINETTI - Laconico il commento di Nicole Minetti, consigliere regionale del Pdl: «A me non risulta. Onestamente non voglio commentare né dire più nulla su questa vicenda». Proprio alla Minetti il 27 maggio si è rivolto il premier Berlusconi per andare a prelevare la minorenne marocchina dalla Questura. Dopo averla portata via, la Minetti non si è però occupata di Ruby: la giovane pochi giorni dopo è stata trovata in giro per Milano in «atteggiamenti non adeguati», quindi di nuovo identificata e collocata in via d'urgenza in una comunità da cui poi è scappata più volte per esservi poi riportata. L'episodio della notte del 27 maggio è al centro di una serie di approfondimenti da parte degli inquirenti milanesi in quanto bisogna appurare se l'aver consegnato la ragazza alla Minetti non abbia disatteso le disposizioni date dal pm dei minori. Pm che era stato contattato almeno due volte dalla Questura per avere indicazioni su dove collocare Ruby in quanto «minorenne non accompagnata», senza documenti, identificata dopo molte difficoltà e con una denuncia per scomparsa da una delle tante comunità dove era stata messa dal Tribunale dei minori di Messina.

L'INDAGINE - Intanto si apprende che l'indagine della Procura di Milano per favoreggiamento della prostituzione è nata da due diversi spunti investigativi. Nell'inchiesta sono confluite le segnalazioni del Tribunale dei minorenni al procuratore aggiunto Piero Forno sui trascorsi della giovane e le indagini del pm Antonio Sangermano nate dopo il fermo di Ruby per il presunto furto di 3.000 euro e alcuni orologi. Per la vicenda sono state sentite alcune amiche della ragazza che hanno riferito le confidenze che aveva fatto loro sul giro di personaggi importanti da lei frequentato e sulle serate a villa San Martino ad Arcore. A tutto ciò si è aggiunta la relazione della polizia sulle indicazioni ricevute la notte del fermo di Ruby e che hanno portato ad affidare la ragazza a Nicole Minetti.

Lodo di escrementi. A gara di servilismo.

In oltre 60 anni di repubblica mai nessuno aveva sentito il bisogno di avere una protezione, o meglio, soltanto uno ne avrebbe sentito impellente bisogno:

Quel delinquente di Bettino Craxi.

Oggi, il suo più caro amico... ne sente TERRIBILE e URGENTE il bisogno.

E tutti, proprio tutti, coloro che sentono "bisogno di riformare la giustizia" avessero le palle almeno di ammettere che la loro e' UNA GARA A CHI PIÙ SERVILMENTE sa pronarsi a salvaguardare il culo a questo amico intimo di un delinquente per consentirgli così di essere PIU' DELINQUENTE DI QUELL'ALTRO fuggito in Tunisia.

VERGOGNATEVI!!!


(da RaiNews24.it)

Lodo Alfano

Il Pdl plaude a Napolitano, l'Idv: il lodo va gettato al macero

De Magistris: "Il lodo Alfano e' un provvedimento inaccettabile perche' non compatibile con la Costituzione e col senso etico dei cittadini. Cicchitto: "Napolitano costruttivo"



Luigi De Magistris

Luigi De Magistris

Roma,

Italia dei Valori invita il Pdl a "non strumentalizzare" il gradimento espresso dal Capo dello Stato pr la tempestiva riformulazione del testo all'esame del Senato sullo scudo costituzionale per i processi alle alte cariche. "Il Pdl -dice il capogrupo Idv alla Camera Massimo Donadi- non strumentalizzi le parole di Napolitano.

De Magistris: il lodo Alfano va gettato al macero
"Il lodo Alfano e' un provvedimento inaccettabile perche' non compatibile con la Costituzione e col senso etico dei cittadini. Ancor di piu' oggi che monta il caso della giovane Ruby, una vicenda capace di proiettare un cono d'ombra sulle gia' opache frequentazioni del presidente del consiglio. Il lodo Alfano va quindi gettato al macero senza se e senza ma, soprattutto adesso. Perche' agli occhi degli italiani -gia' smarriti di fronte alle abitudini del premier, al limite della legge e in taluni casi contro la legge stessa- apparirebbe per quello che e': uno scudo per rendere il potere impunito, ennesimo mezzo per giustificare la casta a compiere qualsiasi atto senza doverne rendere conto dinanzi alla giustizia". Lo afferma Luigi de Magistris, eurodeputato IdV e responsabile giustizia del partito.


Cicchitto: positive le parole di Napolitano
"Che le alte cariche dello Stato debbano avere uno scudo che consenta loro di governare senza essere sottoposte a pressioni e attacchi esterni e' un dato oggettivo certo, peraltro riconosciuto anche in altri Paesi europei. Auspichiamo pertanto che si vada nella giusta direzione accogliendo il favore di coloro che sostengono questa maggioranza. A tal proposito e' positivo e costruttivo quanto affermato dal Presidente Napolitano". Lo afferma il Presidente dei deputati Pdl, Fabrizio Cicchitto.
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Sicilia, terra di schiavi.

L'ultimo tentativo di liberazione dalla schiavitù risale (per quanto mi ricordi io, e non costringetemi a dover controllare e verificare sempre tutto, fatelo voi per questa volta) risale, dicevamo all'epoca della dominazione romana con Spartacus e gli altri schiavi che tentarono di liberarsi dalla schiavitù di Roma.

Quella rivolta finì nel sangue, fiumi di sangue, e in una repressione successiva senza precedenti che fece chinare DEFINITIVAMENTE la testa ai pochi sopravvissuti (e soprattutto lasciarono in vita soltanto i più remissivi, coloro che erano SCHIAVI NEL DNA!!!(*))
Fossero stati tempi moderni la cosa l'avrebbero fatta in maniera più scientifica: avrebbero individuato quale sequenza era la marcatrice della schiavitù nel DNA e avrebbero lasciato in vita solo coloro che quella sequenza da schiavi avevano.

Ma nonostante la rozzezza di quel periodo non è che hanno sbagliato molto nel sopprimere (impalare e bruciare vivi usandoli come "lampioni" per illuminare le strade) tutti coloro che avevano anche un semplice abbozzo di "aspirazione alla libertà" nelle loro sequenze basiche, che come tutti sapete, in fondo in fondo sono solo 4.

Ora qualcuno di voi dirà... ma come? E i Vespri siciliani?

E datevi una svegliata suvvia.
I Vespri siciliani furono messi in atto SOLO per cambiare padrone.

Cacciare via i francesi Angioini che erano "antipatici" per farsi dominare da e servire gli spagnoli Aragonesi che erano più simpatici e che organizzavano certe feste e certi autodafè con relativi roghi di eretici che erano un bello spettacolo a vedersi.

Che cosa è cambiato durante tutti questi secoli?

Praticamente nulla.

Oggi nasce il partito del Sud, per passare lo scettro e il potere assoluto a Sua Maestà Silvio, e gli schiavi di oggi si sono dati un nuovo nome esotico:

Forza Sud-PdL Sicilia

che in fondo in fondo ha continuato a giurare

OBBEDIENZA CIECA A SUA MAESTA' SILVIO.

GOMANDI BADRONE...

DUDDI NOI ZIAMO AI ZUOI BIEDI!!!

(da Repubblica.it)

Miccichè battezza "Forza del Sud"
"Ora il premier cambi stile di vita"

Al teatro Politeama il sottosegretario apre la convention della nuova forza politica che nasce da una costola del Pdl siciliano. "Saremo leali al governo ma siamo pronti ad andare contro se non sarà rispettato il Sud"

DI EMANUELE LAURIA

Cappellini, magliette e tanti altri gadget tutti rigorosamente con la scritta 'Forza del Sud' e perfino la banda musicale che, davanti al Teatro Politeama di Palermo, dà il benvenuto ai delegati. Apertura in grande stile per l'assemblea costituente del partito 'Forza del Sud' di Gianfranco Miccichè.

Due gazebo allestiti all'esterno del teatro Politeama accolgono i simpatizzanti del nuovo partito del sottosegretario all'Ecomomia. Insieme ai gadget viene distribuito anche un giornale che si chiama 'Newsud' e il titolo d'apertura non può che essere: 'Il Sud e' partito, oggi nasce il partito Forza del Sud'.

Tra gli ospiti il ministro Stefania Prestigiacomo, parlamentari nazionali tra cui una ventina di deputati e senatori siciliani, centinaia di amministratori locali provenienti da tutta la Sicilia e dal resto del sud, che hanno sposato il nuovo progetto di Miccichè. Tra i non siciliani l'ex sottosegretario alla Difesa Salvatore Cicu e deputati campani e calabresi.

"Finalmente - ha detto Miccichè aprendo la kermesse - quel partito del Sud vede il suo momento costituente. Siamo anche più di quelli che potevamo immaginare. Non tutti ci credevano che saremmo riusciti a trovare la tenacia e la forza di arrivare fino in fondo forse non ci conoscevano bene. A conclusione di un percorso di maturazione politica che che ha visti lavorare tutti insieme con tanti di voi giorno dopo giorno, nonostante attacchi di ogni genere, incomprensioni tra di noi e malumori, ma sempre uniti dall'amicizia abbiamo costruito mattone dopo mattone, abbiamo costruito un'avventura politica emozionante e affascinante". "Noi - speigato Micciche - vogliamo stare con Berlusconi se ci sono le condizioni, ma siamo pronti ad andare contro se non venisse riconosciuta al Sud la giusta attenzione. Il premier deve cambiare anche stile di vita".

(30 ottobre 2010)



(*) Chi cazzo sono io che pure vanto almeno ben 6 secoli di antenati siciliani?
Non lo so... ma MI VERGOGNO DI ESSERE SICILIANO se essere siciliani significa continuare ad essere SCHIAVI!!!


Che belloooo!!! Tutto il mondo parla di noi e del Bunga Bunga


Dite la verità, siete tutti orgogliosi di essere italiani da quando c'è LUI che ha portato l'Italia alla ribalta delle cronache internazionali.
C'era un tempo in cui l'Italia non era nemmeno conosciuta, specialmente in certe regioni del sud est asiatico e dobbiamo tutto a Lui, al nostro supremo Lìdér se oggi l'Italia può vantare una notorietà internazionale che nemmeno Mao Tse Tung aveva raggiunto. Ma che dico? Nemmeno Nixon e neanche Reagan. L'unico che gli si era avvicinato un po' era stato Clinton, ma anche lui e la Lewinski sono NULLA in confronto al nostro Bunga Bunga.

Italia - Africa.

Due continenti in uno.

Italia paese di CUL - TURA (a proposito pare che Bunga Bunga sia proprio una TURAta di CUL stando a quello che ci ha scritto un anonimo lettore in uno dei post precedenti).

Ma ecco come ci osannano gli altri Paesi e come ci invidiano (soprattutto) il nostro miglior presidente del consiglio degli ultimi 150 miliardi di anni, presenti, passati e futuri!

Che belloooo essere governati da uno così!!!!





(tratti da LaStampa.it)








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Siamo tutti al posto sbagliato.


Anni '80, circolava questo tormentone nelle aziende americane e multinazionali, riferito al posto (e al livello) di responsabilità che si occupava all'interno dell'organizzazione (piramidale) dell'azienda ove si lavorava.

Sembrava un paradosso, ma fior di psicologi ci dimostrarono che era sostanzialmente vero e ce ne spiegarono le ragioni.
Il ragionamento e' semplice.

Posta una scala di livelli da 1 a 10 ci si chiedeva:

1) Immaginiamo che tu sei al livello 5 e che svolgi bene il tuo lavoro; quindi potresti svolgere altrettanto bene quello di livello 6?
Ebbene se permani nel livello 5 l'azienda ti sotto-utilizza in quanto potresti dare molto di più ovviamente e rendere, altrettanto ovviamente, molto di più.

2) Ma poniamo che tu venga promosso al successivo livello 6, a questo punto si ripone la stessa domanda di prima: potresti svolgere altrettanto bene il lavoro del livello 7?
Le risposte, ovviamente non sono così semplici, perché l'unico modo per appurarlo, (e vale anche per il caso precedente) è quello di effettuare una prova; bene, facciamola... portiamolo al livello 7.

3) Stesso discorso fino all'8° livello... e al nono?
Al nono succede il patatrac. La nostra "risorsa umana" crolla e implode su se stessa. Il gravame delle nuove responsabilità non è sopportato dalla sua "costituzione" psico-fisica e questi, che fino al livello precedente aveva dimostrato grandi qualità e fornito delle ottime prestazioni, in questo nuovo livello, cercherà di arrabbattarsi alla meno peggio, ma prima o poi i danni verranno allo scoperto e con grave nocumento per l'azienda più che per lo stesso funzionario.

Ma c'è un modo di sapere "a priori" quale è il nostro livello ottimale?
La risposta, laconicamente triste è NO!!!

Fu così che un "bravo" (si fa per dire) imprenditore di una azienda privata, fu promosso a governare un Paese e che improvvisamente si scoprì essere al posto sbagliato.

Nelle aziende però si ci mette pochissimo a rimuovere quel funzionario capitato nel posto sbagliato e non gli si consente di fare troppi danni.

Nel nostro caso, dopo quasi un ventennio, ancora ce lo teniamo fra le palle!!!

Noi, consiglieri d'amministrazione dell'azienda Italia (noi elettori) siamo decisamente degli imbecilli!!!

(da Apcom.net)



Vertice su rifiuti,Berlusconi rispolvera barzelletta bunga bunga

07:03 - POLITICA- 30 OTT 2010

Vertice su rifiuti,Berlusconi rispolvera barzelletta bunga bunga

Con protagonisti Bondi-Cicchitto
Napoli, 30 ott. (Apcom) - Oltre tre ore di riunione in Prefettura, problemi di difficile soluzione e fino a un certo punto della sera opinioni diverse tra Silvio Berlusconi e Guido Bertolaso su cosa inserire nel documento che, ieri, ha sancito l'accordo tra il governo e i sindaci del comune del vesuviano. Ma a stemperare il clima ci ha pensato in più di un'occasione il Cavaliere. Come hanno riferito alcuni degli amministratori locali presenti, Berlusconi avrebbe ripetutamente 'giocato' sulla passione per il gentil sesso. E, immancabile, non avrebbe risparmiato neanche un richiamo all'ormai celebre barzelletta del 'bunga bunga', agli onori della cronaca per le note vicende degli ultimi giorni. La versione che vede (loro malgrado) Sandro Bondi e Fabrizio Cicchitto sfortunati protagonisti del rito del bunga bunga sarebbe stata quella prescelta dal presidente del Consiglio, anche se la storiella è anche nota nella versione che racconta le disavventure di due ministri del governo Prodi. Da parte dei presenti, riferiscono, convinte e copiose risate.

venerdì 29 ottobre 2010

Proposta semiseria: diamogli l'Impunità, a patto che si levi dai coglioni.

Forse la soluzione c'è davvero.
Ed è sotto gli occhi di tutti.
Possibile che a nessuno sia ancora venuta in mente?

Qual'è il vero problema dell'Italia?

Dai siamo seri; non è Silvio Berlusconi in sé.

Sono i suoi guai giudiziari, che se non fosse sceso in campo in prima persona e in prima linea, lo avrebbero condotto dritto dritto in galera(?).

Ma vogliamo smetterla di prenderci per il culo?

Lui e' davvero un bonaccione.
Ne è convintissimo lui stesso.
Ed ha convinto (stavolta sì, queste sono cifre serie) il 75% degli italiani, e forse anche l'80% o il 90%.

Il problema poi e' chi gli affiderebbe il Governo?

Finora solo una sparuta minoranza di italiani, ma gli basterà sempre e comunque a farla diventare maggioranza relativa e di conseguenza se non si trova una via d'uscita non è escluso che ce lo si debba sopportare fra lodi, immunità e tentate impunità per i prossimi tre o quattro lustri o addirittura due o tre decenni.


E allora una domanda nasce spontanea:
Ma perché non gli suggeriscono un "patto fra gentiluomini" (gentiluomini per dire eh) con la seguente soluzione:
lui si leva dalle palle della vita pubblica e si ritira a vita privata a godersi i suoi soldi e le sue gnokkettine - meteorine fra feste e festini e il Parlamento gli garantisce L'IMPUNITÀ sine die ma sempre a patto e condizione che si levi DEFINITIVAMENTE DALLE PALLE e dalla vita pubblica???

Dai siamo seri... in fondo in fondo potrebbe essere una soluzione trasversale che potrebbe soddisfare tutti, opposizioni e maggioranze e noi, comuni mortali potremmo goderci le creazioni artistico-musicali di Elio che avrebbe così tempo di preparare un intero album sul Bunga Bunga.




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Ok ok, abbiamo scherzato, è vero, lo abbiamo fatto per inserire qui in questa banda centrale la canzone di Elio, così la potete vedere ad una risoluzione migliore.

Povero Giorgio Vecchiato, e povera Famiglia Cristiana, mo' so cazzi vostri!!!

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Noi non siamo mai stati teneri con la Chiesa, con Le Chiese in generale, ma solo sul piano filosofico-morale, storico e soprattutto razionale.

Mai ci sogneremmo di "inventarci" balle per denigrarne l'operato o la funzione sociale che comunque, nel bene e nel male, opera e per certi versi positivamente.
Certo noi auspicheremmo che nelle scuole (PUBBLICHE) si insegnasse RAZIOCINIO anziché Religione, o meglio Storia delle Religioni (Tutte le Religioni) insieme al Raziocinio.

Ma lasciamo stare le nostre questioni ideologico-filosofiche personali e guardiamo invece al nuovo "caso Boffo" che (scommettiamo?) già da domani i giornalini e i tromboni mediatici, comprese le tv, tutti i telegiornali sia più che meno striscianti, come vermi, opinionisti, pagati (ma quanto li paga? Li paga così tanto da far calpestare la loro dignità di uomini?) da sua maestà Silvio, scateneranno una bufera contro Giorgio Vecchiato, fino a domattina illustre sconosciuto, e che da domani in avanti assurgerà (potete scommetterci qualsiasi cifra) agli onori della gloria merdatica peggio ancora di Boffo e dello stesso Fini, o di chiunque altro si sia messo in passato di traverso a Sua Maestà Silvio I°.

I suoi schiavi sudditi domani scenderanno in guerra, per lui, in suo nome, portandosi seco come armi, secchiate, camionate, vagonate e interi treni di merda mediatica che scaricheranno sul povero Vecchiato, che ha avuto il solo difetto di dire quello che un'Italia intera (e un mondo intero) ormai pensa da anni, e che tutti, anche i suoi sostenitori sussurrano già da tempo sottovoce:
Silvio Berlusconi è malato: malato di NARCISISMO CRONICO e di mania di strapotere assolutistico.



(da LaStampa.it)

29/10/2010 (16:23) - FESTE AD ARCORE- BUFERA SUL PREMIER
Berlusconi, Famiglia Cristiana attacca
"E' malato e non ha più autocontrollo"
Il settimanale dei paolini:
«Incoraggiato da soldi e potere
ora nessuno parli di complotto»
ROMA
È «incredibile» che il premier Silvio Berlusconi «non disponga del necessario autocontrollo», secondo “Famiglia cristiana” che, in un editoriale sul proprio sito internet, evoca, rievocando l’ex moglie Veronica Lario, «uno stato di malattia, qualcosa di incontrollabile anche perchè consentito, anzi incoraggiato, dal potere e da enormi disponibilità di denaro».

Le rivelazioni del caso Ruby, scrive Giorgio Vecchiato sul settimanale dei paolini, creano un problema «politico», innanzitutto: «La credibilità, meglio ancora la dignità, dell`uomo che governa il Paese; i riflessi sulla vita nazionale e sui rapporti con l`estero; l`esempio che dall`alto viene trasmesso ai normali cittadini. I quali non si sognano né trasgressioni né festini, ma da oggi dovranno abituarsi alle variazioni pecorecce sul "bunga bunga"».

«L`altro problema, da valutare come se Berlusconi fosse un tizio qualunque, è la condizione che già la moglie, Veronica Lario, aveva pubblicamente segnalato», prosegue il settimanale dei paolini. «Uno stato di malattia, qualcosa di incontrollabile anche perchè consentito, anzi incoraggiato, dal potere e da enormi disponibilità di denaro».

«E` vero - scrive “Famiglia cristiana” - che in passato abbiamo avuto personaggi di primo piano che, oggi, non l`avrebbero passata liscia. Altri tempi, però. Altro comportamento di giornali e tv. Altre cautele. O forse allora si taceva o si sminuiva un po` per prudenza, un po` per tristezza e un po`, nessuno sghignazzi, per pietà».

Per “Famiglia cristiana” «non assistiamo soltanto a una tegola sulla testa del Berlusconi politico, primo ministro in carica e aspirante al Quirinale. Né stavolta si può parlare di complotto giudiziario, o tanto meno poliziesco. Semmai, fino a ieri, prevaleva la circospezione. Il fatto è che esistono testimonianze, alcune opinabili ma altre, ahimè, documentate, che creano un duplice ordine di problemi».

Il settimanale cattolico riferisce così delle «ondate di reazioni» alla vicenda della minorenne marocchina: «C`è chi, con linguaggio sprezzante, lo esorta a dimettersi. Chi già apertamente lo insulta nelle rubriche tv, con termini da trivio. Chi vede solo l`aspetto etico e chi tenta analisi politiche a freddo, interrogandosi sulle conseguenze. Chi tende a ingigantire e chi tenta di arginare: però nel secondo caso, vedi stampa di destra, con titoloni su tutta la prima pagina. Per una vicenda che si voleva sopire, strana tecnica. E siamo solo all`inizio. Come sa chi ha un minimo di esperienza sul gossip e le sue diramazioni - scrive “Famiglia cristiana” - aspettiamoci il peggio».

Bunga Bunga, spiegazione semi seria su come funziona.

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A noi a volte piace scherzare, è vero.

Però ieri mattina quando ho letto per la prima volta il termine Bunga Bunga mi è IMPROVVISAMENTE affiorata alla memoria una danza di iniziazione africana vista in uno dei film della serie "Mondo di notte n. ..." degli anni '70.
La pornografia non era ancora stata liberalizzata e vedere al cinema delle "simulazioni" era estremamente eccitante per il maschio-italiota-medio a cui avevano chiuso da poco le case chiuse.
(Ma se erano già case chiuse perché le hanno richiuse a doppia mandata?)

In effetti ieri avevo pensato di andare a rintracciare quella "danza" che era davvero molto caratteristica, per inserirla magari su youtube e farvela vedere con un semplice click.

Ma poi... quanti sono stati i "Mondi di notte" girati?
Quanti giorni o settimane avrei dovuto impiegare per ritrovare quella danza?

Viste queste difficoltà ho deciso di farvene per il momento una descrizione, il più possibile aderente alla realtà e speriamo che riesca ad evocare soprattutto lo spirito di quella danza.
Mi riservo ovviamente, qualora la trovo, di ridurla a dimensioni adeguate alla nostra bisogna e di metterla on-line.

Ma intanto eccovi la descrizione:

Presso alcune tribù africane (e non dimentichiamo che la Tunisia e il Marocco, paese d'origine di Ruby sta in Africa), le ragazzine debuttanti venivano "iniziate" facendo fare loro una danza particolarissima che, credo e presumo, fosse proprio chiamata la danza del bunga bunga.
Non me ne abbiate troppo se dovessi commettere una imprecisione sulla definizione, ma tant'è, la danza che mi sto accingendo a descrivervi dettagliatamente c'è da scommetterci che sia identica alla danza che il nostro monarca fa eseguire alle sue ragazzine con una sola piccolissima variante, che vedrete successivamente da voi stessi.

Allora, torniamo alla nostra danza e vediamo di descriverla:


Al centro di un grande spiazzo si accende un gran fuoco.
Tutti gli abitanti della tribù vi si collocano intorno ma a debita distanza, per lasciare posto alla "scena" che è composta dai neo guerrieri, ragazzini che hanno superato da poco la prova del coraggio, e queste ragazzine che sotto l'effetto di sostanze inebrianti cominciano prima a ruotare intorno al fuoco in una danza il cui ritmo va aumentando sempre di più.
A un tratto i ragazzi si sdraiano per terra ad una breve distanza l'uno d'all'altro coi piedi rivolti verso il centro del fuoco e la testa verso il "pubblico" composto da tutti gli altri abitanti del villaggio.

I ragazzi col ben ritto pen rivolto verso l'alto lo sostengono alla base appena con le dita, per fargli assumere l'esatta posizione verticale.

Le ragazze, senza nulla sotto, (ovviamente), continuano la loro danza fino a che questa assume un ritmo forsennato, e fatta soprattutto di salti in alto con le gambe aperte e le ginocchia e le anche piegate volando in alto come se stessero in posizione seduta e una volta toccata terra coi piedi, via con un altro gran balzo che le fa volare sempre più in alto; al successivo salto vengono giù in perfetta verticale e continuano a saltellare a destra e a manca per poi riassumere la posizione "seduta" e volare in alto, alto alto, per ricadere, rimanendo sempre in quella posizione coi piedi che toccano per primi la terra e col corpo che li segue fino a che le chiappe non la sfiorano appena (la terra) prima di effettuare di nuovo un gran balzo, come delle cavallette leggere che scattano e volano su in alto alto alto.
I ragazzi che stanno poco distanti da questa "scena", qualora ne avessero bisogno, restano ammaliati ed affascinati, e quindi l'eccitazione loro cresce proporzionalmente al loro desiderio che quelle cavallette planino sui loro piatti ventri da cui emerge turgido e imperioso il loro maschile desiderio.

Dopo parecchi minuti di quella "danza di riscaldamento" le ragazze, che prima si mantenevano a ridosso del fuoco e lontano dai ragazzi sdraiati per terra, finalmente, vuoi per effetto del fuoco che le scalda un po' troppo, vuoi per effetto di quelle "droghe" che avevano bevuto prima di iniziare la danza, vuoi per il desiderio che sale comunque spontaneo nell'attesa del Grande Zac (detto anche Grande Bunga o Bunga Bunga), si portano verso la periferia della scena a ridosso dei ragazzi stesi per terra coi loro pali ritti rivolti verso l'alto in esatta perpendicolare, e dopo diversi Ta - Ta - Splash a vuoto, con planate leggermente distanti dal pericoloso palo, finalmente qualcuna, che proprio non resiste più, decide di planare lì, proprio lì, nel punto esatto e allora la danza diventa Ta - Ta - Zac.
Ovviamente la forza discendente viene graduata in modo che l'introduzione sia più lenta possibile e solo dopo il sesto o settimo Ta - Ta - Zac finalmente si lasciano andare al definitivo

Ta - Ta - Zaccccccccccccccc! Bunga Bunga!

Quello che avviene fra l'erba alta non posso dirlo per intero, ma lo spettacolo diventa avvincente e di suspence non ce n'è davvero.(*)

Questo è il Bunga Bunga originale.
Certo, nell'attraversare lo stretto di Sicilia e portarsi ad Arcore, ha subito diverse varianti, ma quella che non ci riesce difficile immaginare, conoscendo la megalomania e il grande narcisismo del nostro monarca, possiamo ipotizzarla nel seguente modo:

Lui DA SOLO con ben ritto pen, assiso sul suo trono d'oro (ché non è regale e non sta bene per un Re sdraiarsi per terra), attende che alle ragazzine facciano effetto le diverse droghe che lui ha somministrato loro (non droghe naturali intendiamoci, ma droghe psicotrope fatte di ninnoli, regalini, farfalline, apparizioni televisive, soldi, tandi soldi, e soprattutto L'ODORE DEL POTERE, che è la più inebriante di tutte le droghe), e dulcis in fundo ultima variante, (a meno che non le scelga fra le artiste dei circhi equestri, capaci quindi di volare con gran balzo su su su per planargli poi mentre lui se ne resta immobile in alto sul suo trono dorato, cosa della quale dubitiamo fortemente), ebbene, l'ultima variante potrebbe essere che le fanciulline-meteorine-farfalline si posino sopra il suo coso (o cosin che sia) con le loro bocche supere anziché con quelle infere.



(da Repubblica.it)


IL RACCONTO

Riti, miti e barzellette da dopocena sexy
nel "bunga bunga" l'arroganza del potere

di FILIPPO CECCARELLI

E allora: bunga bunga a tutta l'Italia! L'osceno augurio, e dovutamente allucinato, aleggia sulle macerie della politica e i relitti del buonsenso. Bunga bunga, senza trattino, rimbomba nelle chiacchiere e negli sms, intasa la rete, sovverte il quadro politico, sprofonda il potere nell'abisso dei propri arcaismi rivestendoli di una risata carnevalesca che oltraggia la razionalità e rivendica il monopolio della trasgressione.

Non la si farà troppo lunga, né troppo complicata. L'altra settimana ha raccontato l'Espresso che nella reggia di Arcore, con gli opportuni consigli di Lele Mora, sono stati montati pali da lap-dance e un trono dorato. Chi abbia speso qualche tempo a studiare le seratine berluscononiane si accorge presto che lì va in scena un'autentica liturgia: invocazione del nome ("Papi"), paramenti (tubino nero), accorgimenti di purificazione (trucco leggero, no calze, no smalto); e poi visioni dei successi politici e delle ricchezze divine, quindi "spettacolini" a base di canti, danze, le donne che fanno la "ola" al ritmo di "Meno male che Silvio c'è" in un esorbitante sfolgorio di farfalline, pure donate dal padrone di casa come segno di possesso e riconoscimento, crisma dell'avvenuta iniziazione.

Ecco: da adesso si sa pure che, varcata una certa soglia, al rituale del dopocena era assegnata la denominazione invero esotica di bunga bunga. Assimilabile, quanto a strizzatine d'occhio, ma più potente, a consimili espressioni quali gnacca gnacca, tuca tuca e bingo bongo, quest'ultima nell'accezione non necessariamente leghista, ma sadico-anale chissà se ancora in voga nella scuola dell'obbligo.
Cosa accadesse di preciso in tali sessioni post-prandiali non è dato sapere - né sono pratiche che si certificano dal notaio. Ma non di rado le fantasie e gli scherzi che bollono nel calderone dell'immaginario insieme a simboli sacri e a impulsi animaleschi, anticipano la realtà o per lo meno si sforzano si adattarla all'ormai patologica fuoriuscita di storie intime e narrazioni orgiastiche di cui si alimenta il potere nell'Italia del 2010.

Quasi superfluo è segnalare a questo punto che da remote vestigie colonialiste il bunga bunga nasce quale scherzo da caserma britannica; e che nel corso del tempo l'espressione ha imbarcato una certa dose di cruda violenza sessuale - come tale si rinviene in vignette, canzoni e film - fino ad approdare nel novero basso materiale delle barzellette. Ed è da tale magmatico stagno che l'ha certamente ripescata il Cavaliere rilanciandola negli incontri politici per rianimarli dalla loro noia mortale - "Sapete, un giorno Bondi e Cicchitto... " - e poi anche nelle sue festicciole come invito ammiccante e burlesco rivolto alle femmine, per quanto inconfessabilmente collegato con la brutalità più profonda e selvaggia che risiede nell'inconscio collettivo.

Che c'entri Gheddafi o qualche altro dittatore pare abbastanza secondario. Già ieri un navigatore bolognese aveva registrato il dominio: www. bungabunga. it. In qualche modo è la prova che Berlusconi riesce a entrare in sintonia con i meandri più oscuri del pubblico, "la parte maledetta" della società; e che con la leva del buffonesco, del comico, del grottesco, dell'osceno, addirittura del sadico per certi versi, stabilisce inedite connessioni e identificazioni con quel "popolo" che gli sta tanto a cuore, con le sue libertà.
Ehi, dice, quante storie per una storiella! Ma la storiella cui fa riferimento lo statista con i suoi subordinati e poi adesso anche con le sue amiche tra una sessione di lap-dance ed un eventuale soggiorno sull'affollato lettone post-sovietico, verte pur sempre su di un rito di punizione e di dolore, anzi per l'esattezza su uno stupro eseguito da un'intera tribù ai danni di qualche malcapitato/a che pur di scampare al supplizio del bunga bunga preferisce la morte.

Senza addentrarsi in quest'ultima direzione, vale forse notare l'aspetto tribale che certo scopre e rispecchia alcuni altarini dell'odierno sistema di potere; così come, fra intercettazioni, veline, minorenni, escort, farfalline, cerbiatte, igieniste orali e altre rispettabili disponibilità professionali, a parte il lenocinio e lo spaccio di droga, ecco, magari si può verificare sul campo come nel berlusconismo ormai allo stremo l'ordinario richiamo alla Cultura del Fare, ai Sani Valori e ai programmi rose & fiori dell'Amore, del Sogno e della Felicità ceda al mercato dei corpi nel quadro di una diffusa Pornocultura ammantata di euforia e incantesimi pubblicitari.

Di tutto questo permanente carnevale, trasmesso e percepito in mostruose sembianze, è testimone il bunga bunga. C'è un libro appena uscito, difficile ma molto molto bello, che spiega prima ancora che venisse fuori l'ultima storiaccia come questo rito faccia paura e al tempo stesso faccia ridere. S'intitola Gioia tragica (Lupetti), l'ha scritto un giovane sociologo che ovviamente lavora in Francia, Vincenzo Susca, e che letto in filigrana, con uno sgomento rischiarato dal nitore delle prospettive evocate, dimostra e descrive la metamorfosi di un potere che inesorabilmente si va trasformando in un orrendo, crudele e doloroso cinepanettone. Bunga bunga è il nome che si merita, e buonanotte a tutti.

(29 ottobre 2010)


(*) Anche questi versi sono presi a prestito e liberamente riadattati da una canzone di De Andrè, il Gorilla.

giovedì 28 ottobre 2010

Bunga Bunga, ovvero il ballo delle wakke wakke

Ecco svelato il mistero e il significato della parola bunga bunga.
Ovviamente, questo è solo l'inizio, perché lo stesso Emilio Fede ci ha messo un pulcino (più che una grossa pulce, ovvio) nell'orecchio affermando che dopo questo non succedeva nulla di compromettente o di "saporito", né di trasgressivo, quindi, siccome conosciamo il tipo, come uno di poche o mezze parole o dai silenzi assordanti, riusciamo a immaginare il seguito.

Comunque noi, con i nostri potenti mezzi siamo riusciti ad ottenere (come al solito) in assoluta anteprima mondiale la prima immagine che è l'inizio del bunga bunga - wakka wakka (con due kappa; non confondetelo col waka waka per carità).






















(Ecco l'avvio del bunga bunga.
Grazie alla globalizzazione,
importato in Tunisia e in Marocco, quindi in Sicilia
e da qui approdato ad Arcore).



(da La Stampa.it)

Il Bunga bunga tormentone Web
L'esterno di Villa San Martino ad Arcore


Balletto sexy, barzelletta o rito erotico? E su Internet partono
gli sfottò: «Meglio del waka waka»
Bunga bunga? In Rete tutti si chiedono esattamente che cosa sia. E, tra sfottò e commenti indignati, c'è un'unica certezza: sul web c'è già un nuovo tormentone. Le due paroline dal suono esotico sono diventate famose dopo che la bella Ruby ha raccontato ai pm di Milano di feste nella villa di Arcore, dove tutti gli ospiti conoscevano alla perfezione le regole di questo misterioso "gioco hard". «Silvio mi disse che quella formula l'aveva copiata da Gheddafi: è un rito del suo harem africano»: così nei verbali la diciassettenne marocchina definisce i dopo cena con il premier. Ma per molti il "Bunga bunga" non sarebbe altro che un riferimento ad una barzelletta. In un'intervista rilasciata al Corriere del Mezzogiorno nell'aprile del 2009 Noemi Letizia raccontò di una barzelletta che le raccontava "papi" ( nome con cui la ragazza era solita chiamare Berlusconi). La divertente "storiella" è tornata oggi alla ribalta delle cronache: «Vi sono due ministri del governo Prodi che vanno in Africa, su un’isola deserta, e vengono catturati da una tribù di indigeni - rispondeva la biondina di Portici - Il capo tribù interpella il primo ostaggio e gli propone: ‘‘Vuoi morire o Bunga-bunga?’’. Il ministro sceglie: ‘‘Bunga-bunga’’. E viene violentato. Il secondo prigioniero, anche lui messo dinanzi alla scelta, non indugia e risponde: ‘‘Voglio morire!’’. Ma il capo tribù: ‘‘Prima Bunga-bunga e poi morire». Ma barzelette a parte, cercando online, sull'Urban Dictionary si trova una definizione decisamente erotica del Bunga Bunga.

Ma secondo Emilio Fede, habitué delle serate ad Arcore, si tratta semplicemente di un salotto. «Di queste cose non so nulla, il salotto lo chiamavano così. C’è un salotto a Villa San Martino con un bar, dove ci si sedeva, si beveva qualcosa, qualche volta c’era la musica». Ma «bunga bunga non so cosa sia». Il direttore del Tg4 smentisce la versione erotico-trasgressiva sulla festa raccontata dalla marocchina presente con lui, Lele Mora e l’ex igienista dentale del Premier Nicole Minetti. «Questa Ruby - dice Fede a Radio Città Futura- l’ho forse vista un paio di volte, non so chi sia, non ho mai avuto rapporti di alcun genere con lei, non l’ho presentata a Lele Mora, non l’ho presentata a Berlusconi. Le serate a cui ho partecipato erano nella piena e totale normalità, con questa Ruby non sono mai andato da nessuna parte, non me lo ricordo affatto di essere andato con lei in limousine. Certo, ci sono state delle cene dove ero invitato, ma nessuna festa con ragazze nude, mai vista una persona nuda da Berlusconi. A Villa San Martino c’erano ragazze che venivano a cena, ma erano semplici cene, mai con un risvolto di trasgressione».

Su blog e social network il Bunga bunga è già diventato il nuovo "waka waka". «Io ce lo vedo Berlusconi vestito da rapper che duetta con Shakira nella nuova hit dell'inverno», recita il post di un ragazzo su Twitter. E tra chi pensa di organizzare un "Bunga bunga" e chi cerca di far tacere il collega che dalle 8 di stamattina canticchia parole incomprensibili, c'è anche chi ringrazia il Cavaliere per "aver importato il meglio del mondo. Ovvero gli harem di Gheddafi". Basta digitare su Google "Bunga bunga" per leggere una montagna di commenti. E c'è da scommetere che presto anche su Youtube compariranno i video di questa nuova "danza sexy", sostituta moderna del tuca tuca.

Che bello essere Re!


Chi di voi non ha visto la Pazza Storia del Mondo di Mel Brooks?

Che bello essere Re!

Ripeteva così il nostro simpaticissimo regista-attore nei panni di Luigi XIV tra un palpeggiamento di tette e una simulazione di "pecora" ai danni (o a beneficio) di una graziosa dama di corte china a raccogliere dei fiori.

Che bello essere Re!

E anche essere amiche del Re è bello.

L'innocente fanciulla che gli concede le sue deliziose grazie ottiene la liberazione del povero padre rinchiuso nella Bastiglia destinato a una morte certa, fra stenti e luridume; no no! non a morire a forza di botte(*) come Stefano Cucchi, no, sicuramente no; a quei tempi ancora gli aguzzini e gli sbirri non erano arrivati a tanta raffinatezza.

Ora, sarebbe bastato che la sorella di Cucchi fosse stata anche una sola volta nelle regali Alcove di Arcore o del Pala-Grazioli che sarebbe sicuramente intervenuta una telefonata atta a salvarle il fratello.

Ma pazienza...

L'importante è poter sempre dire:

Che bello essere RE!!!



(da Repubblica.it)

L'INCHIESTA

Ruby, le feste e il Cavaliere
"La mia verità sulle notti ad Arcore"

La minorenne marocchina fu fermata per un furto, mentre era in Questura intervenne Palazzo Chigi: "Rilasciatela è la nipote di Mubarak". La ragazza racconta il rituale del "bunga bunga", esclude di aver fatto sesso con il premier. Indagati Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti

di PIERO COLAPRICO e GIUSEPPE D'AVANZO

MILANO - Alla questura di Milano, nello stanzone del "Fotosegnalamento", c'è solo Ruby R., marocchina. Dire "solo" è un errore, perché Ruby è molto bella e non si può non guardarla. Se ne sta sulla soglia, accanto alla porta, e attende che i due agenti in camice bianco eseguano il loro lavoro, ma è come se occupasse l'intera stanza. E' il 27 maggio di quest'anno, è passata la mezzanotte e i poliziotti hanno già fatto una prova: la luce bianca, accecante, funziona alla perfezione. La procedura è rigorosa, nei casi in cui un minorenne straniero viene trovato senza documenti: finiti gli accertamenti sull'identità, se non ha una casa o una famiglia, sarà inviato, dopo aver informato la procura dei minori, in una comunità. È quel che gli agenti si preparano a fare, perché Ruby ha diciassette anni e sei mesi (è nata l'11 novembre del 1992) e all'indirizzo che ha dato, in via V., non ha risposto nessuno. Era anche prevedibile: ci abita un'amica che, dice Ruby, è una escort e se ne sta spesso in giro. All'improvviso, il silenzio dello stanzone si rompe. Una voce si alza nel corridoio. E, alquanto trafelata, appare una funzionaria. Chiudete tutto e mandatela via!, è il suo ordine categorico. Gli agenti sono stupiti. L'altra, la funzionaria, è costretta a ripetere: basta così, la lasciamo andare, fuori c'è chi l'aspetta!

Non è che le cose vanno sempre in questo modo, in una questura. La ragazza non ha i documenti. Per di più, il computer ha sputato la sua sentenza: l'anno prima Ruby si è allontanata - era il maggio del 2009 - da una casa famiglia a Messina, dove vivono i suoi. Anche il motivo per cui è finita in questura non è una bazzecola: è accusata di un furto che vale i due stipendi mensili dei poliziotti.

........................

continua su:

http://www.repubblica.it/politica/2010/10/28/news/davanzo_ruby-8503315/


(*) Citazione tratta dall'antologia di Spoon River di Fabrizio de André:
"Non mi uccise la morte ma due guardie bigotte, mi cercarono l'anima a forza di botte".

mercoledì 27 ottobre 2010

Pugno a Capezzone: chi sono gli squadristi?


Ovviamente, quell'anonimo deficiente solitario che ha mollato il cazzotto a Capezzone!

Ne sono pienamente convinti tutti costoro, che citiamo in ordine di apparizione:

Daniele Capezzone

Denis Verdini
Gregorio Fontana
Daniela Santanché

e a seguire i sostenitori e le grancasse:

Fabrizio Cicchitto
Augusto Minzolini
Angelino Alfano
Paolo Bonaiuti
La Brambilla ministra
Renato Brunetta
Francesco Giro
Sandro Bondi

Non citiamo gli altri per una questione di decenza, e anche perché..., ok ok abbiamo scherzato sulla decenza, ...anche perché non sono citati nel sottostante articolo tratto da LaGazzettaDelloSport.it, ma vedrete che chiamati in causa non mancheranno di fare quadrato intorno al povero Daniele, e soprattutto mon mancheranno di fare SQUADRA!!! Parliamo ovviamente dei vari La Russa, Gasparri, Rotondi ecc. ecc. ecc.

Diciamocelo chiaramente tutti costoro sono davvero una bella squadra!!!

E quel povero deficiente che ha mollato TUTTO DA SOLO il cazzotto a Capezzone?

Che c'entra???

LUI E' UNO SQUADRISTA!!!

I Nostri, quelli della "Nostra Squadra Pidiellina" sono degli EROI...
Proprio così, a modo loro... anche loro sono degli eroi... un po' come lo sono Mangano e Riina.


(da LaGazzettaDelloSport.it)

ALESSANDRO TROCINO PER IL CORRIERE DELLA SERA -

Il portavoce del Pdl Daniele Capezzone esce dal pronto soccorso del Santo Spirito alle 19.45, accompagnato da Denis Verdini, dal deputato Gregorio Fontana e dal sottosegretario Daniela Santanché. Cammina da solo, circondato da agenti e volontari della Croce rossa, e non ha tracce evidenti di ecchimosi. Lo sguardo sofferente e l’atmosfera grave sono il segno più visibile dell’aggressione subita poco prima sotto la sede del partito. Succede tutto in pochi secondi: uno sconosciuto gli sferra un pugno in faccia, poi si volta e scappa. Segue la corsa al pronto soccorso, mentre sulle agenzie cominciano ad arrivare gli attestati di solidarietà, da destra a sinistra, ma anche le accuse del Pdl contro «lo squadrismo di sinistra» (Fabrizio Cicchitto).

Sono passate da poco le 19. Un uomo solo si avvicina a Capezzone in via dell’Umiltà, nella parte più buia, vicino a via del Corso. Il portavoce del Pdl ha appena finito di battere per le agenzie l’ultimo comunicato in difesa di Augusto Minzolini ed è sceso dall’ufficio. L’uomo gli si avvicina e gli sferra un pugno in pieno volto, senza dire nulla. «Ho visto un uomo scappare. Era alto circa 1 metro e 70, aveva una giacca grigia e un giornale in mano, ma era di spalle» dice il cameriere di un ristorante a due passi da lì. Capezzone viene soccorso da agenti della Digos e ufficiali dei Carabinieri. Dell’aggressore non c’è traccia, ma le telecamere in zona sono molte e potrebbero aiutare a identificarlo.

Al rientro a casa, Capezzone non ha molta voglia di parlare: «Sono dispiaciuto e addolorato, fisicamente e moralmente. Sono abituato a usare i mezzi pubblici, a prendere il bus. Non mi era mai successa una cosa del genere, non me l’aspettavo». Fontana, che accorre subito dopo l’aggressione, dice: «Una violenza inaccettabile, che colpisce un uomo mite, generoso. L’ho visto scosso». La memoria va subito all’aggressore di Silvio Berlusconi, Massimo Tartaglia. Ma non solo. Verdini ricorda: «Per un pugno pochi giorni fa, a Roma, è morta una signora». Maricica Hahaianu, infermiera romena.

La solidarietà per Capezzone è bipartisan, senza distinguo, da Alfano a Bersani, da Ronchi a Vendola fino a Donadi. Il centrodestra attacca. Paolo Bonaiuti, portavoce del premier: «È un’aggressione ignobile, frutto di un clima di violenza insopportabile nella politica italiana». Il ministro Brambilla: «C’è chi fa propaganda d’odio». Renato Brunetta: «Ci sono tanti seminatori d’odio». Angelino Alfano: «È la degenerazione del dissenso». Francesco Giro: «È barbarie politica». Sandro Bondi: «C’è un odio alimentato da una parte della sinistra e dell’informazione ideologizzata». Fabrizio Cicchitto è il più netto: «C’è uno squadrismo di sinistra sempre più arrogante. Il noto network dell’odio produce effetti sempre più nefasti».

L’opposizione solidarizza ma non ci sta a passare per il «mandante morale» dell’aggressione. Dario Franceschini: «Inviterei chi parla di squadrismo di sinistra a riflettere prima di parlare». Donadi (Idv): «Condanniamo la violenza senza se e senza ma. Nessuno strumentalizzi l’aggressione, sarebbe un atto di irresponsabilità»


martedì 26 ottobre 2010

Piano di Rinascita dell'Italia e di Liberazione dalla B2.

Niente violenza, per carità.
Maroni invoca il morto, (e non è escluso che glielo facciano scappare apposta, magari mandandoci qualche gruppetto di deficienti catechizzati con camice verdi o blu ai quali è stato promesso un posto al sole nel futuro SISDE, (e mi raccomando, ammazzate QUELL'AGENTE rompicoglioni, e solo quello, che e' un bravo ragazzo -leggasi uno stronzo comunista-, e così ce lo vendiamo come un delitto EFFERATO contro l'inerme polizia).
Sapete perché lo invocano?

Perché così suscitano lo sdegno, di tutti noi italiani, e soprattutto di quelle aree sprovvedute (se non deficienti) delle opposizioni che si stringeranno intorno al Governo che potrà così emanare in tutta tranquillità TUTTE LE LEGGI-MERDA SPECIALI CHE VUOLE.

Insomma un nuova strage di Stato, ma stavolta avente come obbiettivo quei ragazzi della polizia.
Attenti ragazzi!!!

Guardatevi soprattutto ai fianchi e alle spalle!!!

E voi manifestanti... se vedete qualche stronzo (specialmente se a voi sconosciuto) che "va oltre" certi metodi "civili e urbani", immobilizzatelo e consegnatelo voi alla polizia.

E' l'Italia che ha bisogno di svegliarsi e di rinascere.
L'Italia IN TOTO.

E Berlusconi?
Cosa ha fatto in tutti questi anni?

- Festini e feste varie a base di puttane, puttanelle, veline e velinelle...
- Guardarsi dai magistrati che gli stavano alle calcagna da anni per le sue "malefatte" e cercare di circondarsi di avvocati scelti e di gente fedelissima che lo difendano.
- Collocare i suoi "sudditi fedelissimi" nei posti chiave e nei gangli dello Stato e dell'Informazione soprattutto.
- In riferimento al punto precedente pensate a quante "interviste" e quanti incontri ha dovuto sostenere Lui, proprio lui in prima persona, perché mica si poteva fidare delle "raccomandazioni" di questo o quello?
Per sua stessa ammissione, tutti coloro che lo circondano o che hanno una qualche responsabilità è tutta gente scelta da lui personalmente.
- Visite di cortesia a questo o quel "dittatorello" di questo e quello staterello, col quale instaurare rapporti d'ogni genere.
- 64, badate bene 64 società Off-Shore di sua proprieta', alle quali ha dedicato anima e corpo, senza contare la miriade di società micro e macro-scopiche Inside-Shore, tipo Mediaset ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. ecc.

- E poi, tutti i sostegni a questo o quel candidato nelle varie regioni e nelle varie città, senza contare le "visite private" a questa o a quella famigliola per le feste di compleanno per le loro figlie minorenni... (non dimenticate che di queste ne è stata scoperta, per caso, solo una, ma... quante sono state in realtà...)
- E poi...
- E poi...
...
- E poi...

Una domanda nasce spontanea:
Ma quanto cazzo lavora questo qui per le robe sue?

Certo che poi e' sempre incazzato...
Lavora decisamente troppo!!!

E per l'Italia?
Quale Italia scusi?

Ah si... una cosa per l'Italia la farà!
Scriverà l'ennesimo proclama e visto che la gente ormai cambia canale quando lui appare in televisione... stavolta ce la manderà da leggere fino a casa, così sarete costretti a leggerlo pure voi, comunisti del cazzo, che non accendete nemmeno le SUE televisioni:


Notizia pervenutami per e-mail da un politico locale.

== ==


«Il pacco del mercoledì 13 ottobre 2010»

di Paolo Farinella, prete

Genova 20-24 ottobre 2010

RISPEDIAMO PREVENTIVAMENTE A BERLUSCONI IL SUO LIBERCOLO

Berlusconi vuole nascondere il fallimento del suo padronato governativo inviando 10 milioni di copie di un libercolo con tutti i fallimenti del governo contrabbandati per «successi». Considerando che le spese saranno a carico nostro, chiedo a tutti di collegarsi al sito del governo e di spedire una e-mail preventiva di diffida, come previsto dalla legge. DI SEGUITO LE INDICAZIONI PER DISDIRE:

1. Collegarsi al sito del governo: http://www.governo.it/scrivia/scrivi_a_trasparenza.asp

2. Compilare i riquadri con i propri dati esatti: Nome, cognome, indirizzo, e-mail, città, oggetto.

3. All’oggetto si può scrivere: Diffida a spedirmi il libro “Due anni di governo”.

4. Nella casella “Testo”, copiare e incollare il seguente testo o altro a piacere:

Con riferimento all’annuncio del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, di inviare ad ogni famiglia italiana il libro “Due anni di governo”, mi preme comunicare che non desidero riceverlo, essendo un mio diritto in base alla legge per la tutela della privacy n. 675/1996 ed il relativo D.P.R. n. 501/1998, nella fattispecie articolo 13 comma “e”. Chiedo inoltre che la spesa relativa che si risparmierà venga messa a disposizione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e/o della Scuola pubblica. Mi auguro che in un tempo in cui gli Italiani e le Italiane fanno sacrifici enormi e la disoccupazione interessa oltre 10 milioni di persone, il governo receda da questa insana e immorale iniziativa, spendendo denaro pubblico per pubblicità governativa. Saluti.

5. Inviare. Si riceverà una e-mail di “Ricevuta” alla quale non bisogna rispondere.

MI AUGURO CHE QUESTE E-MAIL SIANO MILIONI E CHE INTASINO IL GOVERNO FINCHE’ NON SCOPPIA COME UNA FOGNA MALEODORANTE.

in subordine

se qualcuno dovesse riceverlo lo stesso perché costoro se ne fanno un baffo delle leggi perché delinquenti dentro, fuori, accanto, sopra e sotto, RESISTIAMO ANCORA E SEMPRE RISPEDENDOLO AL MITTENTE A SPESE SUE (che poi sono sempre nostre).







(*) B2 non è un errore. B2 è molto più pericolosa della P2, almeno 1.000.000 di volte più pericolosa, perché la P2 aveva solo dei propositi di dominio, questa ha già conquistato il dominio assoluto.