giovedì 28 giugno 2012

Fornero: Art. 1 -L'Italia NON È UNA REPUBBLICA!!!

Ma costei l'ha letta la Costituzione sulla quale HA GIURATO???

MA CACCIATELA VIA A CALCI IN CULOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!


(da agi.it)

Fornero choc, "lavoro non e' diritto"
La riforma e' legge, Cgil furiosa

(AGI) - Roma, 27 giu. - Via libera definitivo della Camera alla riforma del mercato del lavoro, che ora e' legge. I si' sono stati 393, 74 i contrari, 46 gli astenuti. L'Aula ha approvato le quattro fiducie richieste dal governo sul ddl lavoro e ha consegnato a Mario Monti la riforma alla vigilia del Consiglio Ue, come richiesto dallo stesso premier nei giorni scorsi. Il provvedimento esce quindi da Montecitorio senza alcuna modifica rispetto alla versione approvata dal Senato. Ottantasette deputati del Pdl su 209 hanno fatto mancare, a vario titolo, il loro sostegno al governo sulla riforma del lavoro. Contro il provvedimento hanno votato 7 esponenti del Popolo della liberta', 34 si sono astenuti e 46 sono stati gli assenti (di cui 11 in missione). Tra gli altri, hanno votato contro Guido Crosetto e Renato Brunetta. Astenuti il relatore del ddl, Giuliano Cazzola, e l'ex ministro Antonio Martino. Assente, fra gli altri, Silvio Berlusconi. Intanto, infuria la polemica per un'affermazione del ministro del Lavoro, Elsa Fornero.
"Il lavoro non e' un diritto - ha dichiarato al Wall Sreet Journal - va guadagnato, anche con il sacrificio". Successivamente il ministro ha precisato: il diritto al lavoro non puo' essere messo in discussione perche' e' riconosciuto dalla Costituzione. Critiche dal leader dell'Idv, Antonio Di Pietro: "A quanto pare la badessa Fornero ha riscritto la Costituzione". Gianvittore Vaccari della Lega ha aggiunto: "Fornero ha giurato sulla Costituzione o su Topolino?".
  "Continuo a considerare questa riforma una buona riforma", aveva detto in mattinata il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ribadendo che "il governo e' disposto a fare cambiamenti". I partiti, che hanno concesso il via libera all'esecutivo non senza malumori, si aspettano ora che sulla questione degli esodati, sugli ammortizzatori e sulla flessibilita' in entrata, il governo intervenga "al piu' presto". Protestano i sindacati, con la Cgil che organizza a piazza Montecitorio un 'grande presidio' contro un provvedimento che giudica "dannoso".
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http://www.agi.it/in-primo-piano/notizie/201206272024-ipp-rt10324-la_riforma_del_lavoro_e_legge_bufera_su_fornero_non_e_diritto

mercoledì 27 giugno 2012

Merkel: Finché vivo non si dovrà parlare di eurobond.

Ergo:
Accendiamo 1000 ceri e 800 lumini a San Cerberonte affinché la trasporti in quel luogo di beatitudine e di riposo e lasci a noi comuni disgraziati e mortali il compito di pararci il culo e di tentare una via d'uscita da questa immane INCULATA che passa sotto nomi esotici quali SPREAD, MERCATI, INVESTITORI, ecc ecc ecc che poi altro non sono che le sanguisughe dell'economia GLOBALE, che a quanto pare la Merkel rappresenta in toto o quasi:

 LE BANCHE PRIVATE e GLI SPECULATORI.

A proposito... che fine hanno fatto le banche pubbliche nazionali?

Chi si è appropriato delle loro "ricchezze"?
Ecco, cercate coloro che si sono appropriati delle ricchezze nazionali e scoprirete i veri CRIMINALI che stanno mettendo in ginocchio l'intera Umanità.
E non crediate di essere immuni voi, proprio voi che ancora avete qualche spicciolo in tasca da spendere per comprarvi il superfluo oltre che il necessario. Prima o poi questo qualcuno presenterà il conto anche a voi e allora ricordate la massima di Bertold Brecht a proposito del nazismo:

 Vennero a prendere gli zingari e fui contento perché' rubavano. Vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perché' mi erano antipatici. Poi presero gli omosessuali e fui sollevato perché mi davano fastidio. Poi fu la volta dei comunisti e non dissi niente perché non ero comunista. Poi vennero a prendere me ma non c'era rimasto più nessuno a protestare.
 

(da befan.it)

Angela Merkel dichiara: «Mai gli eurobond finché vivo»

Sono state forti le dichiarazioni rilasciate dalla cancelliera tedesca Angela Merkel alla vigilia del summit europeo, circa la possibilità di introdurre varie obbligazioni europee.
27 giugno, 2012 di Alberto Mori 
E’ stata, come il suo solito, diretta e incisiva Angela Merkel nei confronti di un’idea sottoposta dal Presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy, nell’ambito del rapporto sulla crisi debitoria europea e sul futuro dell’Euro. Il testo è risultato molto equilibrato e non prevede grandi riforme e proposte ambiziose e univoche; è un documento che deve tenere presenti le varie realtà che compongono l’Europa e quindi deve proporre soluzioni che siano valide universalmente per garantire una unione monetaria prospera e stabile. Il documento parla anche dell’inserimento di una serie di obbligazioni europee.
Quest’ultimo punto ha fatto scatenare le ire della Merkel che ha stroncato l’idea sul nascere, dichiarando che finché lei sarà in vita, non verrà introdotto nessun Eurobond. Lo avrebbe dichiarato la Cancelliera ad alcuni deputati di Berlino, una volta venuta a conoscenza del testo: secondo alcuni, più che un segnale di chiusura, rappresenterebbe una prima dichiarazione negoziale anche se tuttavia la posizione della Germania sembra chiara e delineata: gli Eurobond non possono essere l’unica soluzione alla crisi dei mercati.
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(continua su
http://www.befan.it/angela-merkel-dichiara-mai-gli-eurobond-finche-vivo/
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mercoledì 13 giugno 2012

La Fornero: un ministro o l'amministratrice di un Lager?

E meno male che il nome del ministero che ricopre si chiama "Welfare", già proprio così, ministero del "benessere" o meglio della "cura" da prestarsi ai cittadini, soprattutto ai più bisognosi.
Insomma un nome "accattivante", esattamente come la scritta di accesso sovrastante i cancelli di un certo posto, molto invitante per chi lo varcava:

"ARBEIT MACHT FREI"

E per chi osa "parlare" nessun problema. Saranno approntate presto certe "docce" dove i funzionari disubbidienti e troppo loquaci, (specialmente quelli dell'INPS) saranno inviati a ripulirsi, col KCN, un "sapone" che ha un delicato profumo di mandorle.

(da L'Unità)

"Esodati", Fornero sapeva:

ecco la prova

fornero storta 640



Di Massimo Franchi
13 giugno 2012

La relazione dell’Inps contestata da Elsa Fornero è stata chiesta dalla stessa ministra all’Ente pensionistico sei mesi fa. Il documento che Fornero accusa di provocare «disagio sociale» è stato sulla sua scrivania fin da gennaio. E non è rimasto in un cassetto. Ma valutato e soppesato, usato come strumento utilissimo per dar vita al decreto interministeriale che dei 390mila esodati calcolati dall’Inps ne ha «salvaguardati» solo 65mila.

Una relazione, dunque, la cui responsabilità ricade completamente sulla ministra. Ed ecco la colpa politica di Elsa Fornero. Per sei mesi ha scientemente sottovalutato il caso “ esodati” sottostimando il numero della platea dei “dannati” che, grazie alla sua riforma, si sono trovati senza lavoro e senza pensione per anni. La relazione è stata chiesta da Fornero nei giorni in cui, con il decreto Milleproroghe, il Parlamento stava cercando di allargare, almeno in parte, le maglie della riforma delle pensioni. Fornero, sotto la pressione della Ragioneria dello Stato, del ministero dell’Economia e della presidenza del Consiglio, ha chiesto all’Inps di stimare il numero dei potenziali “esodati”.


Fornero: «Sostituirei vertici Inps» 
Ma tutti l'attaccano, dal Pd al Pdl


Camusso: «Esodati, Monti e Fornero trovino soldi»


Così il coordinamento statistico dell’Inps ha iniziato a lavorare, spulciando i suoi database e quelli degli altri enti pensionistici esistenti. Il perimetro che quella relazione ha costruito, calcolando tutti coloro che con la riforma rischiavano di rimanere senza coperture, ha misurato 390.200 persone. A quel punto la cronaca parlamentare ci ricorda come l’atteggiamento del governo sia stato molto evasivo, dando parere contrario perfino alla richiesta di allargare almeno agli accordi sindacali sottoscritti dopo il 4 dicembre (data della entrata in vigore del decreto SalvaItalia e quindi della riforma) lasciando fuori pertanto anche gli “esodati” Fiat di Termini Imerese.

Su quella relazione Elsa Fornero ha subito chiesto al direttore generale Mauro Nori (che la firmava in quanto responsabile tecnico), al presidente Antonio Mastrapasqua e a tutti i loro collaboratori di non divulgare alcun dato sulla delicata questione esodati. Il “vincolo” del silenzio è stato rispettato per mesi. L’Inps, davanti all’insistenza dei giornalisti, ha sempre preso tempo, sostenendo che i calcoli erano «difficili», «complessi». L’unica dichiarazione che può essere criticata è quella fatta da Nori in audizione parlamentare ad aprile, quando però parlo di 130mila e non di 390mila. Nel frattempo proprio il Coordinamento statistico dell’Inps lavorava a stretto contatto con i tecnici del ministero di via Veneto. E con Elsa Fornero e il suo staff. Un lavoro lungo e complesso per valutare gli effetti dei “paletti” che il decreto doveva inevitabilmente alzare. E proprio utilizzando quella relazione sono stati costruiti requisiti ad hoc per eliminare dai «salvaguardati» decine di migliaia di esodati già per il 2012, per esempio fra chi si paga i contributi da solo con il via libera dell’Inps (le cosiddette prosecuzioni volontarie) e chi ha perso il lavoro (i “cessati”). Di più. La relazione non è stata resa pubblica, come accusa sempre l a ministra, dall’Inps. Molto verosimilmente viene invece dallo stesso ministero di via Veneto.

A renderla pubblica, a passarla all’Ansa che l’ha pubblicato, sarebbe stato uno dei tanti dirigenti del ministero del Lavoro messi da parte dalla professoressa Elsa Fornero. Che essendo un tecnico ha praticamente reso disoccupate centinaia di persone con altissime competenze, avendone come reazione una legittima acrimonia. La riunione di lunedì sera al ministero è stata molto tesa. Elsa Fornero ha attaccato direttamente Mastrapasqua e Nori cercando (senza successo) di metterli uno contro l’altro. La richiesta di dimissioni non c’è stata. Anche perché non ne esistevano i presupposti, visto che i due non sono di sola nomina ministeriale e un eventuale commissariamento dell’ente dovrebbe essere deciso direttamente da Mario Monti. La diarchia al vertice dell’Inps va dunque avanti. Nonostante le forti frizioni, Mastrapasqua (uomo di Gianni Letta, nominato nel 2008 da Berlusconi ma con amicizie bipartisan) e Nori (uomo vicino alla Cisl) hanno fatto fronte comune, sapendo che la caduta dell’uno produrrebbe la caduta dell’altro.

In più Mastrapasqua ha terminato la “luna di miele” con la ministra Fornero: seguendo i dettami del Pdl (leggasi le parole di Brunetta) ha da settimane iniziato ad attaccare senza sosta la titolare del Lavoro. Ieri, però, molto stranamente, dopo mesi di silenzio è tornata d’attualità la nuova governance degli enti pensionistici. Una coincidenza ha voluto che i sindacati presentassero la loro proposta in Parlamento. Fornero ora potrebbe prendere la palla al balzo per accelerare i tempi e disfarsi di Nori e Mastrapasqua. Ma oramai è senza sponde politiche. E l’impresa sembra quasi impossibile.






domenica 10 giugno 2012

Monti, gli Enti inutili e i nostro politici

Una sfilza enorme di "Enti inutili", o peggio ENTI VORAGINOSI che hanno un solo pregio: quello di garantire poltrone e privilegi ai nostri politici senza alcun beneficio per l'Italia.


 http://espresso.repubblica.it/dettaglio/tutti-gli-enti-statali/2182450