mercoledì 26 marzo 2008

Anno Domine 1782

27 Marzo 1782



Palermo: Abolizione del Sant'Uffizio il 27 Marzo 1782.


Il Tribunale della Santa Inquisizione continuera' ad operare in altre regioni d'Italia e in altre Nazioni. Sara' la ventata Napoleonica che nei decenni successivi spazzera' via dall'Europa questa Vergogna.



Alessi, Consultore e Qualificatore del Tribunale della S. Offizio, scrivea:

"L'abolizione si eseguì solennemente in Palermo a 27 marzo 1782, mattina del mercoledì santo nella maniera che segue: Venne in pompa il marchese Domenico Caracciolo vicere' al Palazzo del S. Officio, entro'
nella sala del Segreto in cui trovavasi l'Arcivescovo di Palermo, il Giudice della Monarchia, tutto il Sagro Consiglio, il Pretore, il Capitano della citta'. ivi, seduti tutti, dal Segretario di Stato si lesse la lunga carta di tale abolizione (Il decreto del Re Ferdinando IV), e dopo tale lettura il Vicere' entro' nell'Archivio Segreto (gia' sigillato dal Simonetti sotto li 12 del mese stesso), e indi entro' nelle carceri segrete con tutte le persone di sopra accennate ed altre persone di riguardo. E con quella funzione fu abolito il Tribunale e sciolto affatto il segreto".



Il Marchese Caracciolo, nonche' vicere' di Sicilia così scrivera' al suo amico D'Alembert in Francia dove era stato precedentemente Ambasciatore e aveva contratto amicizia con gli illuministi D'Alembert, Diderot e Voltaire:



"Palerme, 11 Avril 1782


Je me réserve à la fin, pour le bonne bouche, de vous dire, avec un peu de vanité de ma part, l'abolition de l'Inquisition: le jour 27 du mois de mars, mercredi saint jour mémorable à jamais dans ce pays puor le roi Ferdinando IV on a abattu ce terrible monstre J'y ai été avec grande cérémonie et formalité, accompagné de l'archeve^que, de notre prèlat grand juge de la monarchie, du commandant des armes, du Sénat de la ville, et de tous les chefs des tribunaux et magistrats. Devant moi tout s'est assemblé, et beaucoup d'autres gens choisis que le gardes ont fait entrer. En présence des officiers et familiers du Saint-Office, le secrétaire du royaume a lu le grand décret de l'abolition du roi Ferdinando IV. A vous dire vrai, mon cher ami, je me suis attendri, et j'ai pleuré; c'est le seule et unique fois que je suis arrivé jusq'à remercier le ciel de m'avoir fait sortir de Paris pour m'avoit fait servir d'instrument à ce grand ouvrage. Après la cérémonie. j'ai fait tout de suite affacer toutes les armoiries du tribunal, et principalement la main avec l'épée qui étoit sur la porte avec ce mots: Deus judica causam tuam. J'ai fait depuis ouvrir les portes des prisons pour remettre les prisonniers aux éve^ques respectifs; j'y ai trouvé trois vielles femmes, le rebut de l'humanité, accusées de sortilége: je les ai renvoyées chez elles. Toute cette grande opération, dont on craignoit beaucoup puor l'événement de l'execution, est arrivée avec toute la tranquillité possible, et me^me avec l'applaudissement des plus sensée. La frateria ed il pretume en sont aussi bien aises, à l'exception de ceux qui étoient intéressés, comme fauteurs de la coeur de Rome à jouir de l'autorité et de la considération au moyen de la tyrannie de ce tribunal."

Traduciamo per chi non conosce il francese (e ci scusiamo se dovesse sfuggirci qualche strafalcione):

"Mi riservo infine, come una buona novella, di confermarvi con un po' di vanita' da parte mia l'abolizione dell'Inquisizione: giorno ventisette dello scorso mese di marzo, mercoledi santo, giorno memorabile per sempre in questo paese per re Ferdinando IV si e' abbattuto questo Terribile Mostro.

Ci sono stato con grande pompa e formalita' accompagnato dall'Arcivescovo, dal nostro prelato il Grande Giudice della Monarchia, dal Comandante delle Armi, dal Senato della Citta' e da molte altre persone illustri che le guardie hanno lasciato entrare.
In presenza degli ufficiali e dei Familiari del Sant'Uffizio, il Segretario del Regno ha letto il grande decreto dell'abolizione del Re Ferdinando IV.
A dirvi la verita', mio caro amico, mi sono emozionato e ho pianto ed e' stata la sola e unica volta in cui sono arrivato a ringraziare il cielo di essere partito da Parigi e di avermi fatto strumento per questa Grande Opera.

Dopo la cerimonia ho subito fatto cancellare gli stemmi del Tribunale e in modo particolare la mano armata di spada che era sulla porta con questa scritta:

Deus judica causam tuam

Successivamente ho fatto aprire le porte delle prigioni per consegnare i prigionieri alle relative Diocesi. Vi ho trovato 3 vecchie donne, dei relitti umani, accusate di sortilegio: le ho rimandate a casa loro.

Tutta questa grande operazione della cui esecuzione si temeva molto all'inizio, e' avvenuta con tutta la tranquillita' possibile e anche con il plauso dei piu' ragionevoli. I monaci e il pretume erano a loro agio, tranne quelli che erano interessati come fautori della Corte di Roma a gioire dell'autorita' e della considerazione grazie alla tirannia di questo Tribunale."
(Xvlmo)

Nota per i piu' affezionati:
Avrete notato la scomparsa di tutti i post precedenti riguardanti l'Inquisizione, cio' si e' reso necessario per un motivo semplicissimo:
siamo in possesso di una mole immane di materiale la cui pubblicazione richiedera' diverso tempo, ma soprattutto abbiamo deciso che così come stavamo procedendo se poteva sembrare interessante da un punto di vista immediato, non lo sarebbe stato piu' qualora si fosse voluto effettuare una ricerca accurata.
In parole povere abbiamo deciso di ritirare momentaneamente quanto pubblicato e di inserire via via tutto il materiale in un file unico organico in un sito preparato ad hoc e che conterra' alla fine tutto il materiale organizzato per data, secondo una sequenza cronologica anno per anno e ove possibile persino giorno per giorno.
L'accesso alla voce relativa si ottiene facilmente da questo blog cliccando sulla data in alto a sfondo giallo che e' appunto un link all'URL dove via via si accumuleranno cronologicamente tutte le malefatte della Santa Inquisizione.
Trattandosi di un file "In Progress" ci scusiamo fin da ora per l'eventuale momentanea presenza di errori che spariranno via via che procederemo alla sua revisione.

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