sabato 6 febbraio 2010

Il sangue di San Gennaro: ancora balle.

Non c'è bisogno di scomodare antichi canopi per verificare che il sangue umano, quello che c'è nelle nostre vene è sangue umano.
Sangue umano resta anche dopo anni, ovvero, a meno di deterioramenti irreversibili restano sempre i segni e le molecole caratteristiche del sangue umano.
Basta un piccolo taglietto per poter affermare che quella cosa rossa che fuoriesce dalla nostra pelle e' sangue umano.

Ma scusate, se è sangue umano questa cosa rossa che esce dalle nostre vene quando ci procuriamo un taglietto, ciò vuol dire automaticamente che qualsiasi cosa di colore rosso possa esistere in qualsiasi altro posto al mondo sia necessariamente sangue?

Ora leggetevi attentamente titolo e contenuto di questa NOTIZIA:

E soprattutto la parte finale quando dice che
LA TECA INCRIMINATA,
quella del trucchetto del sangue che si liquefa,
NON E' DISPONIBILE
per essere analizzata
E MAI LO SARA!

Altrimenti il trucchetto degli alcooli colorati verrebbe scoperto facilmente, non vi pare?
Vedere in proposito i nostri precedenti post

http://eretici.blogspot.com/2009/09/la-truffa-del-sangue-di-san-gennaro.html

http://eretici.blogspot.com/2009/09/san-gennaro-e-il-suo-sangue-capitolo-2.html

Altrimenti poi la gente si renderebbe conto che per secoli ha adorato un qualcosa che di sacro non ha assolutamente nulla e che è stata presa in giro da una classe ecclesiastica che aveva un unico obbiettivo:

Tenere docile un popolo e dominarlo con la "paura" dell'inferno.
(dal Corriere.it)

tra mistero, scienza e prodigio

«San Gennaro, nell'ampolla c'è sangue»
Test di un biologo su una seconda reliquia

Il professor Geraci (Federico II) ha effettuato studi su un reperto ritrovato dieci anni fa ai Camaldoli

Il cardinale Sepe e l'ampolla col sangue di San Gennaro
Il cardinale Sepe e l'ampolla col sangue di San Gennaro
NAPOLI - La sostanza contenuta in una delle ampolle di San Gennaro è sangue. Sangue che cambia dallo stato solido al liquido in alcuni momenti dell'anno. Il contenitore è stato aperto e analizzato da un biologo molecolare dell’università Federico II, Giuseppe Geraci. In questa reliquia, come riporta il quotidiano Il Mattino, è stata trovata una sostanza che è passata dallo stato solido a quello liquido, e che si è rivelata essere sangue.
PRESENTAZIONE DEI RISULTATI - L’ampolla di cui parliamo non è quella nota ai napoletani, esposta durante le cerimonie in Duomo e indisponibile ad uno studio approfondito pena il danneggiamento. Oggi, venerdì, alle 16, i risultati dei test effettuati saranno presentati alla Federico II, nei locali di via Mezzocannone 8.
Il sangue tra fede e prodigio


REPERTO BIS - Il professore ha concentrato la sua indagine su una piccola teca ritrovata dieci anni fa nell’eremo dei Camaldoli. I superiori dell’istituto l’affidarono ai responsabili della Cappella del Tesoro di San Gennaro: questi ultimi hanno poi voluto offrirla a Geraci, che da tempo è interessato alla questione San Gennaro. Il biologo ha dunque aperto questa seconda ampolla: il liquido rossastro contenuto all’interno si è solidificato a contatto con l’aria, ed è poi ridiventato liquido sottraendo calcio e scuotendo il campione. Successive analisi hanno confermato che si trattava di sangue umano. Anche se la liquefazione avviene con manifestazioni diverse rispetto a quelle del famoso prodigio. in quel caso la liquefazione del sangue del patrono infatti non si verifica a contatto con l’aria, ed a volte giorni e giorni di scuotimento delle ampolle non sono bastati a provocare la liquefazione.


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