Erano mesi che non scrivevo più.
E non perché non avessi nulla da scrivere o per sopraggiunti impegni personali, tutt'altro.
Non ho scritto più perchè le cose che avrei voluto scrivere sarebbero state DI FUOCO e ho preferito tacere piuttosto che andare alla ricerca di lime e di tonsure e di estintori alle parole che sarebbero sgorgate vorticose e fiammeggianti dalle mie dita!!!
E poi diciamocelo chiaramente, l'odore maleodorante di fogna in cui l'Italia intera si trova non sarebbe certo stato il substrato giusto per intrattenere qualcuno.
Oggi riprendo così, tanto per dire anch'io la mia parola sul prossimo 13 febbraio a Milano.
Io ci sarò.
Con Santoro.
A sostegno dei magistrati!!!
(da Repubblica.it)
TELEVISIONE
Santoro: "Il 13 febbraio in piazza a Milano"
Romani e Masi contro "Annozero" dei record
La puntata di ieri sera, aperta dalla telefonata del dg Rai, seguita da sette milioni di spettatori. Il premier si scaglia contro il conduttore nel corso del Cdm e il ministro scrive all'Agcom. Il direttore generale del servizio pubblico: "La misura è colma". Pd e Idv: "Berlusconi vuole piegare le istituzioni ai suoi interessi"
ROMA - Nuovo record di ascolti per la puntata di ieri sera di Annozero, aperta dalla telefonata in diretta del direttore generale Mauro Masi 1. Un successo, quello della trasmissione di Michele Santoro, che continua ad accompagnarsi a roventi polemiche politiche. Gli schieramenti sono sempre gli stessi: la maggioranza parla di faziosità e violazione delle regole del servizio pubblico, mentre l'opposizione si appella alla libertà di espressione. E mentre divampa lo scontro sul suo programma, il giornalista lancia una manifestazione per il 13 febbraio a Milano: riprendendo durante una conferenza stampa "un appello lanciato da Barbara Spinelli e Marco Travaglio", annunciato: "Il 13 febbraio saremo senza bandiere e simboli di partito davanti al tribunale di Milano in difesa dell'indipendenza della magistratura, della libertà d'espressione, e in difesa dei valori della costituzione". In questo clima il dg della Rai rincara: "La misura è colma" e il ministro delle Comunicazioni Paolo Romani scrive all'Agcom segnalando "violazioni".VIDEO La telefonata di Masi 2
Gli ascolti. Annozero ha superato anche l'incontro di Coppa Italia Juventus-Roma: il programma di RaiDue è stato seguito da 7 milioni
e 87 mila telespettatori, con uno share del 25,72%. Su RaiUno oltre sei milioni di ascoltatori per la partita: in particolare, il primo tempo è stato visto da 6 milioni 465 mila telespettatori con il 21,56% di share, il secondo da 6 milioni 187 mila pari al 21,23%.
Il governo. Contro Santoro si scaglia in primo luogo Silvio Berlusconi. "E' la solita trasmissione faziosa", avrebbe detto il premier durante il Consiglio dei ministri di questa mattina, chiedendo l'intervento del ministro delle Comunicazioni Paolo Romani per evitare che programmi di questo genere vadano in onda.
E nel pomeriggio arriva la notizia che Romani ha scritto al presidente dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Corrado Calabrò, per segnalare "recenti accadimenti relativi all'offerta televisiva di programmi di approfondimento dell'informazione della RAI i quali hanno trasmodato in modo evidente i limiti della corretta informazione e, in via mediata, i limiti dell'attività di servizio pubblico demandata alla società in questione". E' a questo punto che il ministro cita le trasmissioni di Annozero del 20 e del 27 gennaio (le stesse su cui hanno chiesto l'intervento i consiglieri dell'Agcom Antonio Martusciello, Stefano Mannoni, Enzo Savarese, Roberto Napoli) in cui si è "dato ampio rilievo ad affermazioni di carattere gratuito, denigratorio e gravemente lesive della dignità e del decoro di eminenti personalità politiche, che sarebbero state proferite da soggetti coinvolti nell'attività di indagine da parte della Magistratura requirente".
Masi. "Voglio premettere sul piano personale - afferma il dg del servizio pubblico in una nota - che per ben due volte e per puro spirito di correttezza aziendale e di rispetto per il mio ruolo ho ritenuto di poter subire nel corso della trasmissione Annozero comportamenti maleducati e inaccettabili". Poi l'affondo: "Ora il limite è stato abbondantemente raggiunto e la misura è colma. Sul piano più rilevante, quello aziendale, ribadisco che è indegna l'attività istruttoria parallela che svolgono taluni sulla televisione del servizio pubblico come se avessero ricevuto chissà quale delega dall'autorità giudiziaria che ancora una volta dovrà verificare l'attendibilità di un teste di accusa che anche ieri sera ha rivelato in diretta televisiva fatti e circostanze oggetto di un procedimento penale ancora in fase di indagine preliminare". Masi ricorda quindi che "Santoro è presente nel Palinsesto Rai non per una libera scelta editoriale ma in forza di due sentenze, come tutti ben sanno molto 'peculiari', dei giudici del lavoro per cui è evidente che una dissociazione a tutela dell'Azienda non può non avvenire nella forma più esplicita". E conclude: "Resto poi convinto che la missione del Servizio Pubblico deve essere ed è tale solo se realmente pluralista e rispettosa di tutte le parti e di tutte le regole. Questa è una battaglia che porterò avanti fino in fondo prendendomi tutte le responsabilità del caso".
L'opposizione. Le prese di posizione governative, suscitano l'immediata reazione del Pd: "Berlusconi vuole piegare ai suoi interessi ogni istituzione di questa nostra Repubblica. Persino il Consiglio dei ministri dove dovrebbero essere prese le decisioni del governo, diventa il pulpito dal quale il premier precipita il Paese nel conflitto permanente lanciando proclami e mettendo la sua persona al centro dell'azione dell'esecutivo", afferma Alessandro Maran, vicepresidente dei deputati del Pd.
Dal leader dell'Idv Antonio Di Pietro arriva una nota dai toni durissimi: "L'Italia dei Valori esprime la propria solidarietà a Michele Santoro e alla redazione di Annozero, vittime ieri di un grave tentativo di intimidazione e censura da parte del direttore generale della Rai. E' fortemente a rischio la democrazia: Berlusconi pretende di imporre ospiti, pubblico e temi, in palese violazione dell'articolo 21 della Costituzione e si serve dei suoi sottoposti per portare avanti questo progetto eversivo".
Presidenza e consiglieri Rai. Paolo Garimberti si sarebbe schierato per il rispetto delle regole ma avrebbe bocciato le valutazioni in diretta tv. "Personalmente - avrebbe detto ai suoi collaboratori - sono convinto che i toni gladiatori non facciano bene alla Rai e che non facciano affatto bene nemmeno alla politica, soprattutto quando parla in televisione e di televisione. Ciò premesso, la libertà editoriale va tutelata in ogni modo ma, ovviamente, deve essere esercitata nel pieno rispetto delle regole. Se e quando giornalisti e conduttori violano queste regole esistono le sedi istituzionali competenti per le valutazioni del caso e tra le sedi istituzionali non rientra certamente la diretta televisiva". "Sono convinto, infine - avrebbe concluso il presidente della Rai - che il supremo interesse dell'azienda Rai sia quello di sottrarla in ogni modo e con ogni mezzo dall'essere oggetto di polemiche e campo di battaglia (prima) e bottino di guerra (poi) della politica".
Dell'opportunità dell'intervento di Masi, dice a Radio Città Futura il consigliere di minoranza nel CdA Rai, Nino Rizzo Nervo, si parlerà nel consiglio di amministrazione fissato per giovedì. A suo avviso, Masi si è comportato da "succedaneo" di Berlusconi: "Siamo abituati alle sortite del presidente del Consiglio, lui le fa e poi i conduttori si regolano come credono. Quando invece è un direttore generale che telefona a una sua trasmissione, o ha il coraggio, ritenendo di essere nel giusto, di prendere delle decisioni, oppure dà l'impressione di averlo fatto per far sapere a qualcuno all'esterno che lui non c'entrava con quello che andava in onda. Così non si fa il direttore generale". Rizzo Nervo si augura pertanto che Masi, "una buona volta, si renda conto della sua imperizia rispetto al ruolo che ricopre e al più presto tolga il disturbo''.
Anche il consigliere di amministrazione Rai Giorgio Van Straten si "dissocia" da Masi: "Di fronte all'imbarazzante telefonata fatta ieri sera da Mauro Masi a Michele Santoro, sento anch'io l'esigenza di dissociarmi, non dalla trasmissione ovviamente, ma da un direttore generale che riesce nello stesso momento a compiere un atto di inaccettabile prevaricazione verso chi fa il proprio mestiere e a mettere in ridicolo se stesso e l'azienda".
(da LaStampa.it)
Politica
28/01/2011 - IL SEXY SCANDALO DELLE FESTE AD ARCORE
Santoro, la sfida al premier è in piazza
"Una manifestazione per i magistrati"
Share da record per il conduttore
che convoca un sit-in a Milano
ROMASandro Ruotolo alla sua destra, Marco Travaglio alla sua sinistra. I collaboratori dispiegati ai primi posti della sala. Dalle retrovie arriva Vauro, anche se un po' in ritardo. Sede della Fnsi, l’esercito di Annozero è schierato e il conduttore-condottiero può lanciare la sua sfida. Giacca verdina, cravatta scura su camicia chiara, capelli un pò arruffati, calmo ma risoluto, Michele Santoro annuncia il piano di battaglia: il 13 febbraio tutti in piazza davanti al Tribunale di Milano in difesa dell’indipendenza dei magistrati e della libertà di informazione.
Stesso giorno e stessa città della manifestazione organizzata dal Pdl per difendere il premier dalla giustizia politicizzata. E, il giorno dopo lo scontro in diretta con Mauro Masi, il bersaglio finale di Santoro appare subito chiaro. Non è il direttore generale, ma direttamente lui: Silvio Berlusconi. «È il presidente del Consiglio che fa invasione di campo chiedendo la chiusura del programma - spiega -. È sempre il premier che attraverso i suoi uomini muove i fili dell’autorithy che dovrebbe sanzionare Annozero. È ancora Berlusconi che aizza la folla contro la trasmissione».
Santoro racchiude tutto in poche parole: «È uno stravolgimento della democrazia». La dimostrazione, per il giornalista, è nel racconto della preparazione delle ultime due puntate, con ospiti prima annunciati dal Pdl e poi ritirati all’ultimo momento e con le proteste per la mancata ammissione delle claque al seguito degli esponenti della maggioranza. «In questo Paese c’è una cabina di comando che decide tutto in funzione degli umori del premier e noi non possiamo dipendere dai suoi umori - attacca Santoro - A questo punto facciano venire Sgarbi, facciano venire 60 ragazzi vestiti di tricolore e facciamo un bunga-bunga pure da noi».
«Vogliamo solo continuare a fare i giornalisti», afferma Santoro lanciando un appello alla Commissione di Vigilanza della Rai «perchè vengano date delle regole ai politici e ai loro interventi nelle trasmissioni televisive». C’è anche il tempo per godersi il successo di ascolti: «Quella di ieri è la nostra quinta performance per ascolti di sempre - ricorda il giornalista -, ma è in realtà la prima se si considera la situazione attuale della televisione. Togliere una trasmissione come Annozero significherebbe fare un grande regalo alla concorrenza».
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