mercoledì 9 marzo 2011

Cassandra 2011 - una nuova strategia. Parte I^

Mi è capitato recentemente di vedere un film di Sherlock Holmes e di (ri)sentire una battuta che dovrebbe far riflettere chiunque:
la paura (e la rabbia) sono elementi pericolosissimi quando ne sono pervase delle masse informi e facilmente eccitabili.


Io francamente preciserei così:
Paura e rabbia sono elementi pericolosissimi quando ad esserne pervase sono persone a dir poco irrazionali o più semplicemente "facilmente eccitabili", e siccome il 90% e oltre della "gente comune" è fatta così, si può trasferire questo concetto alla più globale "massa informe" di persone che formano "il popolo" o la plebaglia, nel senso più spregiativo del termine.


Oh sì, già vi vedo... a levar scudi contro questi termini offensivi e poco consoni alla nostra "mentalità di uomini moderni" che pretenderebbe che tutti gli esseri umani siano trattati alla stessa maniera.
Precisiamo subito questo concetto, prima di proseguire, e magari riservandoci di ritornare ad occuparcene successivamente.


L'errore più grave del comunismo fu quello di pretendere che tutti gli uomini fossero uguali, e non solo giuridicamente (cosa sacrosanta e giusta) ma anche per quanto riguarda le loro facoltà fisiche e mentali e soprattutto le loro capacità intellettive, razionali ed anche emotive.
Nulla di più sbagliato!!!
NON ESISTONO (e fortunatamente dico io) due esseri umani assolutamente identici fra di loro, e non solo sul piano fisico esteriore, ma, e soprattutto sul piano intellettivo-emotivo.
Pretendere quindi di individuare delle "regole assolute" e coercitive che soddisfino ESATTAMENTE le esigenze di un popolo è soltanto pura follia!!!
E questo vale sia per sistemi sociali fondati su basi razionali quale è il comunismo, che (ancor peggio) per i sistemi basati su basi etiche quale è il fascismo.


Ma allora?
Dove va a finire l'anima sociale dell'uomo?


Che ne sarebbe della società?


Gli antichi romani che queste cose le avevano capite, le avevano sintetizzate in una sola frase di quattro parole:


In medio stat virtus.


E così un sistema sociale (qualunque sistema sociale) fondato su (auspicabili) basi razionali non può negare all'UOMO la sua parte etico-irrazionale e i suoi sogni.


Nè (e sarebbe ancora peggio) una società fondata su basi etiche potrebbe a furia di roghi e di forche negare la realtà o stravolgere le leggi fisico-matematiche dell'universo solo perché queste vanno contro i suoi "sacri princìpi".


In medio stat virtus, è vero, terribilmente vero, profondamente vero, ma... c'e' un ma...
Nel momento in cui si stabilisce questo principio, se ne introduce inevitabilmente un altro altrettanto pericoloso, il principio della "tolleranza" che però DOVREBBE essere in ogni caso ben delineata e definita.


E quì casca l'asino.


Fin dove una società può permettersi il lusso di "tollerare" deviazioni dal suo standard?


Chiunque deve essere in condizioni di migliorare il suo benessere economico, ma fino a quale limite?


All'altro estremo invece:
Chiunque deve essere libero di condurre una vita di assoluta povertà e/o da barbone, ma fino a quale limite?


Ecco i due casi estremi.


Eppure non c'è bisogno di inventare nulla di nuovo che non sia stato già sperimentato nel passato.


Nel primo caso la risposta semplice semplice ci viene dall'ostracismo che fu già inventato dai greci oltre duemila e cinquecento anni fa, ovvero l'allontanamento (con totale o parziale confisca dei beni) del soggetto che si fosse reso pericolosamente troppo potente all'interno di una società. All'altro estremo la risposta ci viene dal cristianesimo che ci induce alla carità verso i bisognosi e i miserevoli.


E non c'è bisogno di essere cristiani o comunisti o fascisti per ritenere giuste queste soluzioni.


La suddivisione, la categorizzazione, ecco lo strumento col quale e' stato introdotto il principio del
Divide et Impera.


Oggi, che si sono fatti più furbi, parlano di "destra" e di "sinistra".


Ed è patetico osservare come persino un "cervello fine" come quello di Fini ancora caschi in questa immane idiozia.
L'idiozia di definirsi "appartenente a destra".
All'altro estremo le cose non è che vadano molto meglio.
Anche lì viene consolidata e strombazzata l'altra idiozia, quella di definirsi "appartenente alla sinistra!!!"


Mi volete spiegare per cortesia CHE CAZZO SONO queste due emerite stronzate???


Io non porgo l'altra guancia... se qualcuno mi aggredisce (specialmente senza motivo) reagisco in modo violento e rendo moltiplicato per MILLE il tentativo di danno che mi si voleva fare.
Sono dunque forse un violento? Un fascista?


Eppure... tendo la mano a chi cade, cedo il posto a sedere a chi ne ha più bisogno di me, offro un pasto a chi è affamato, e mi intenerisco per un uccellino caduto dal nido. E soprattutto, mai e poi mai andrei a caccia per il solo gusto di uccidere degli animaletti indifesi.
Sono dunque forse un debole?


A me piacciono le comodità, piace guadagnare molto, tanto, tantissimo, per potermi permettere tutte quelle cose che non sono permesse ai più...
Sono forse di destra?


A me piacerebbe che tutti gli uomini potessero permettersi tutti i lussi di questo mondo, e (perché no?) che stessero tutti bene economicamente quanto me e soprattutto che non avessero a patire la fame...
Sono forse di sinistra?


A me dispiacerebbe se qualcuno si introducesse nottetempo nel mio giardino e tentasse anche soltanto di rovinarmi la piccola aiuola delle erbe aromatiche che vi ho piantato, e per difenderle sarei capace persino di stenderlo con un colpo di revolver se al mio alt si ostinasse nel suo intento o mi si avventasse contro minacciosamente. 
E dico proprio grazie alla Bossi-Fini se con un buon avvocato e i miei precedenti pulitissimi non finirei nemmeno in galera.
Sono forse di destra?


A me non dispiacerebbe se qualcuno affamato e infreddolito (ivi compresi zingari, negri, gialli, rossi, verdi ecc. ecc.) suonasse il citofono e mi chiedesse di aiutarlo.
Non solo gli darei da mangiare, ma lo alloggerei e dividerei con con loro tutto quello che ho.
Sono forse di sinistra?
Sono forse un Cristiano?


Bene!


MI AVETE ROTTO I COGLIONI con le vostre definizioni.


Personalmente mi definisco ateo semplicemente per scaricare e tenere alla larga i testimoni di Geova, ma a pensarci bene... (e qui apriremmo un altro filone senza fine e senza concludere nulla) in merito all'ateismo dico semplicemente una cosa:
La nostra apparizione su questa terra è un mistero, è vero, ma state pur certi che CHIUNQUE vi dica di aver in mano la VERITA', costui è un IMPOSTORE.


E dunque?
Vi ostinate ancora a cercare di definirmi?


Non fatelo, perché la cosa mi fa incazzare e se lo faceste a voce alta e in mia presenza giuro che vi mollerei (metaforicamente) un cazzotto... come minimo!


Per concludere queste considerazioni off topic vi consiglio una lettura che, (per ora in latino, con le sole prime pagine già tradotte da altri) una delle autrici di questo blog sta traducendo integralmente ed ex novo in italiano e presto ve ne renderemo disponibile (gratuitamente) una copia in formato pdf.


De tribus impostoribus - I Tre Impostori - (Mosè, Gesù, Maometto)


... (Continua) ...



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