giovedì 20 marzo 2008

La Pasqua di Morte e Riflessione

Pasqua di morte.
Violenta, come l'uccisione di un uomo innocente che (esistente realmente o frutto della fantasia) viene inchiodato su una croce e qui lasciato morire per soffocamento (e' proprio questa la morte lenta a cui e' stato condannato).

Stranamente a condannarlo erano dei Sacerdoti.

Sacerdoti!

Una razza, sempre simile a se stessa!!!
Cambiano l'oggetto del loro culto, ma continueranno ad ammazzare altra gente innocente nei secoli a venire in nome di quello stesso Uomo che altri sacerdoti appartenenti alla loro stessa casta avevano fatto ammazzare.


Casta di assassini che sono passati impuniti attraverso i secoli e continueranno a farlo chissa' per quanti secoli ancora.

Pero' promettono la vita eterna nell'aldila'.

Il Paradiso e tutti i godimenti possibili e immaginabili.

(A un prete pedofilo sara' consentito stuprare bambini innocenti in Paradiso? )

(A un Vescovo e Inquisitore sadico sara' garantito per l'eternita' il godimento eterno della vista di miriadi e miriadi di streghe che bruceranno per sempre nel roghi accesi da loro?)

Ma niente paura; queste cose loro le promettono soltanto agli imbecilli che ci credono.

Loro preferiscono i godimenti dell'aldiqua' e lasciano ai citrulli quelli dell'aldila'.

Dedico a questi citrulli una massima di Luigi Tosti alla quale aggiungo i miei auguri di Buona Pasqua di Riflessione.


(Luigi Tosti, magistrato, Lettera a un cattolico anonimo)
“C'è un aspetto positivo del suo Dio che riconcilia credenti e non credenti in punto di morte e li fa morire, entrambi, ‘contenti’: i credenti come lei muoiono felici, nella vana speranza di vedere e conoscere il loro Dio nell’aldilà; i non credenti trapassano altrettanto felicemente, con una certezza: quella di non vedere più, nell’aldiquà, quei coglioni dei credenti come lei”.

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