sabato 27 febbraio 2010

Democrazia atea: un partito o un movimento di idee?



Carla Corsetti: Trasferire l’impegno dal filosofico al politico di Democrazia Atea

Roma - «Democrazia Atea» sottolinea in una nota Carla Corsetti, Segretario Nazionale del partito politico dei demoatei www.democrazia-atea.it «riconosce alla UAAR, Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, il grande merito di costituire in Italia il punto di riferimento filosofico più importante dell’ateismo e dell’agnosticismo. Quando per l’UAAR è sopraggiunto il riconoscimento di Associazione di promozione sociale, abbiamo esultato per il raggiungimento di un traguardo insperato fino a qualche anno prima. Le battaglie condotte dall’UAAR sullo sbattezzo, sulla esposizione dei crocifissi nelle scuole, sull’eutanasia, sul testamento biologico e sulle cellule staminali, resteranno pagine indelebili nella storia del nostro Paese. Tuttavia le istanze di laicità ogni giorno più disattese» continua Carla Corsetti, «hanno bisogno di una svolta cruciale. Democrazia Atea ha interpretato questa esigenza ovvero quella di trasferire l’impegno dal piano filosofico al piano politico e istituzionale, mantenendo pur sempre tra i due piani, una imprescindibile complementarietà».







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Fonte: Democrazia Atea www.democrazia-atea.it

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8 commenti:

Anonimo ha detto...

Essere atei è una qualità dello spirito... Non ce la vedo come premessa ideologica per la costituzione di un partito. Giusto, però', che un partito, che abbia come scopo togliere il potere ai prepotenti ed agli arroganti, rappresenti a pieno titolo l'incondizionamento delle religioni.
Io oggi farei un partito delle persone oneste e rispettose della libertà di pensiero. Comunque, visto che ci siamo, c'è una cosa su cui voglio stimolarvi: i funerali. Premesso che non mi piacciono :)... Perchè l'unico luogo decente e permesso per fare un funerale è na chiesa? Perchè i Comuni non devono attrezzarsi per concedere ai parenti ed agli amici di condividere il dolore della morte chi in vita non ha voluto sottoporsi all'idiozia ed alla arroganza delle religioni?
Ciao. Un abbraccio. Stefano.

Biagio Catalano ha detto...

Come ideatore del partito, nonchè suo ex componente, debbo dire che il termine "spirito" in bocca a un ateo, o presunto tale, faccia sempre uno strano effetto; a meno che non lo si intenda come "interiore", "di pensiero".
Detto questo, avevo ideato il partito allo scopo di far sì che gli atei non regalassero il loro voto ai soliti partiti, collusi e timorosi apriori, che l'avrebbero regalato alla chiesa; dunque, un partito del genere servirebbe moltisismo, in un paese come questo.
Ne sono uscito non perchè l'idea non ha funzionato, bensì perchè le persone con cui lo si doveva portare avanti erano (e sono) assolutamente inadeguate a tal scopo.
Non si fa politica con gli stereotipi, ma con la coerenza e la razionalità: una persona a cui "parere" occorre combattere la chiesa, ma non eliminare le religioni (a proposito di "spirito") perchè legate alla "spiritualità", sebbene false, è un ateo molto specioso. Ma c'è da capire queste cose, qualora dette da una donna: quindi molto incline a debolezze, indulgenze ed equivoci, quando si tratta proprio di quei "sentimenti" che le religioni, piuttosto, inquinano e cannibalizzano.
Occorre eliminare le istituzioni religiose, informare cosa siano le religioni (cosicchè si eliminino da sole; altro che "totalitarismi"...) e capire che la "religiosità" non è altro che desiderio di speranza chiamato così finchè si penserà che esistono divinità e cose simili. Quanto ai "sentimenti", poi, è tutto un altro lungo discorso.

Anonimo ha detto...

Al sig. Catalano

Mi dispiace di essere stato frainteso. Davo per scontata, visto il luogo ed i motivi della conversazione, una lettura filosofica e non bigotta del termine spirito. Ma, visto che sei a caccia di streghe, sputati in faccia da solo per questo tutto tuo "dette da una donna: quindi molto incline a debolezze, indulgenze ed equivoci, ...". Hai una visione bigotta delle persone e della politica. Per combattere i potenti ci vogliono idee nuove e voglia di libertà: nessuna libertà vera nasce dalla soppressione delle libertà di altri. E non è l'odio o l'arroganza .. o la gogna che ci libererà da chi di odio, arroganza e gogna ha fatto la forza la sua religione. (Ma sei sicuro di non essere un esorciccio ?) ... Non prendertela con la mia ironia... Nonostante le religioni ho imparato a ridere in faccia al mondo. Besos. Stefano

Giordano Bruno ha detto...

Io non credo che un semplice partito ateo, sic et sempliciter, possa seriamente avere una qualche probabilita' di riuscire ad affermarsi, e non perché a dirigerne le fila sia una donna, ma perché piuttosto la religiosità, e quindi la nostra irarzionalità, nasce dalla nostra stessa insicurezza.

Cosa ne sappiamo relamente noi della vita e dei suoi più profondi significati?

E' questa consapevolezza (o debolezza) che ha fatto proliferare gli impostori in tutte le epoche, che hanno preteso darci delle loro risposte; risposte che una mente sana e razionale avrebbe dovuto rigettare immediatamente isolando e condannando come impostori coloro che hanno giocato con le nostre paure dell'ignoto e con la nostra dabbenaggine.
Esercitiamo invece e divulghiamo la razionalità e soltanto attraverso questa cerchiamo di lanciare un messaggio chiaro alla società, e senza bisogno di fondare alcun partito (che verrebbe immediatamente ghettizzato e bollato come asociale).
Ognuno ricerchi le ragioni della sua spiritualita' e della Verità (ammesso che ne abbia una o che ve ne sia qualcuna da cercare) all'interno di se stesso e con la consapevolezza che nessuno a questo mondo detiene alcuna verità.

Insegnamo piuttosto a trattare da impostori tutti coloro che pretendono di possederne una rivelata e universale.

Biagio Catalano ha detto...

Un modo abbastanza comodo d'esprimersi: "sputati in faccia"... potrei farlo certamente, casomai fossi un anonimo: che sputa, piuttosto, sentenze.
Evidentemente le debolezze non sono soltanto tipiche di certe donne, ma anche di certi anonimi a caccia di paradossi.

Biagio Catalano ha detto...

A Giordano: dipende da che verità intendi. E' altrettanto comodo dire che nessuno "possiede una verità": "verità" su cosa? Andare contro chi dice di possedere una verità, non è forse cercare di imporre una propria verità? A questo punto, nessuno devrebbe muovere un dito per fare nulla, temendo di invadere la libertà altrui o di imporre la propria volontà.

Giordano Bruno ha detto...

Intendevo proprio qualsiasi verita'... e per assurdo persino l'affermazione che nessuno possiede una verità.
Ma su quest'ultima affermazione voglio aggiungervi una postilla:
Nessuno possiede una verità... almeno fino a oggi.

Se la possedesse, questa sarebbe universale, e siccome finora nessuna "verità" si e' rivelata UNIVERSALE di conseguenza tutte quelle fin qui proclamate sono false.
Tutto il resto ricade nel campo delle discussioni...

Questo e' quello che penso; questa è la mia "verità", falsa o no che sia ma sulla quale fino a prova del contrario non sono disposto a cedere di un solo millimetro.

Biagio Catalano ha detto...

Ogni "verità assoluta" è da rapportarsi ad un campo; il parlare di "verità assoluta" senza specificare "rispetto a cosa", è una frase senza senso.
L'inesistenza di Dio, ad es., è una verità assoluta, sulla base di determinate disamine. Che domani il Sole sorgerà di nuovo, è un'altra, sulla base di altre.
Sono 2 campi irrelati, è vero; ma laddove il 2° esempio è relativo a fattori probabilistici, il primo deriva da disamine su documenti e affermazioni altrui, rinvenute assurde alla luce della ragione.
Si tende a dire che non esistano "verità assolute" semplicemente perchè 1) non si ha una visione suficientemente completa di un dato argomento 2) onde evitare d'ammettere che qualcun altro possa avercela (quella che chiamo "falsa stasi"). Si tende a dimenticare queste banali realtà quando si interagisce con tools relazionali chiusi, nei quali il dialogo è concepito come qualcosa che non deve mai pervenire a soluzione, pena la perdita della tensione interattiva e l'attribuzione di una ragione a qualcuno anzichè a un altro: quelli offerti da internet sono proprio tra questi strumenti.