lunedì 25 marzo 2013

W la Dementocrazia di Beppe Grillo



Si dice Dementocrazia o Mentecattocrazia?

Chiamatela come volete, fatto sta che stamattina andando a dare uno sguardo nel blog di Beppe Grillo (l'articolo aveva visto la luce alle 6,22 mentre io l'ho visto verso le 7,00) ci trovo a destra un titolo interessante pubblicato dal gruppo TzeTze a firma di Antonio Lo Giudice. Un troll (pagato ovviamente dal PD) che "osava" (sia pure con toni velati) criticare la condotta di Beppe

Beh alle ore 8,00 l'articolo era (momentaneamente) sparito(*) dal blog e io mi sono premurato di riportarlo qui pari pari, prima che lo facciano sparire anche dal sito tzetze.it

(*) Alle ore 8,15 è riapparso di nuovo!!!
(Normale manutenzione e revisione mattutina del sito?).


Prima che leggiate sotto, vorrei consigliarvi una lettura analitica sui 20 punti del programma di Grillo.
Basta andare al link sottostante e scoprirete cose allucinanti!

http://iltafano.typepad.com/il_tafano/2013/03/i-20-punti-del-m%C3%B2vimento-a-5-stelle-per-la-serie-di-minchiate-si-pu%C3%B2-anche-crepare.html


Beppe Grillo, il Web del vicino è solo schizzi di m…

Pubblicato il 25 marzo 2013 06.22 | Ultimo aggiornamento: 24 marzo 2013 23.34
antonio-del-giudice-opinioni
di Antonio Del Giudice





Beppe Grillo, il guru del nuovo che avanza, non finisce di stupire. Eroe della democrazia diretta, cioè democrazia del Web, ogni tanto perde le staffe. Si può capire, quando gli danno del fascista e dell’ antisemita, quando i suoi stellati trasgrediscono e votano Piero Grasso, quando attaccano il suo sodalizio con Gianroberto Casaleggio, anima nera del grillismo. Meno si può capire quando liquida come “schizzi di merda” le critiche che gli arrivano via Web. Naturalmente gli schizzatori sarebbero “prezzolati” per attaccarlo.
La novità induce a un paio di considerazioni.
La prima è che Beppe Grillo sta facendo il salto dalla cosiddetta Società civile alla politica. Non sopporta le critiche, non ammette che qualcuno possa pensarla diversamente da lui, considera la sua “maestà” superiore alle critiche di cicchessia e ovviamente i suoi diffamatori sono pagati da qualcuno. Notate qualche differenza con i politici della Prima e della Seconda Repubblica, eccezion fatta per l’uomo di gommaGiulio AndreottiBeppe Grillo è più insofferente diCiriaco De Mita, di Bettino Craxi e di Achille Occhetto messi assieme. E lasciamo perdere Silvio BerlusconiAntonio Di Pietro, Massimo D’Alema, Gianfranco Fini e compagnia.
La seconda considerazione si basa su un fatto che ha dello stupefacente. Beppe Grillo, che parla solo via Web, non sopporta chi usa il Web per contraddirlo. Sia ha l’impressione ci si tratti di una concezione leninista della Rete. C’era più democrazia nelle vecchie sezioni del Pci, dove ogni tanto qualcuno si poteva dire la sua senza essere linciato.
Il comico genovese, che pensa di aver inventato la Rete, si offende se qualcuno usa lo strumento in maniera diversa da come piace a lui. Non riesce a farsene una ragione. Forse sarà il caso che si renda conto di una novità non secondaria. Se un signore in giacca e cravatta guida la delegazione di un partito al Quirinale, esce dalla sua primigenia condizione di descamisado per entrare nel doppiopetto del mondo politico.
A quel punto, la prima cosa che gli può accadere è prendersi, anche via Web, qualche pernacchia di ritorno, di quelle che lui ha generosamente messo in copione per i “politici”. O il Web degli altri è solo schizzi?


Nessun commento: