venerdì 14 giugno 2013

Cara Imane, sarà dura... ma ricorda che alla fine la verità verrà a galla.


Certo è facile!
E anche comodo!
Accontentarsi di ricevere un bel po' di milioni di euro (e sistemarsi per tutta la vita) per salvare il culo a quello che il culo lo ha rotto a tutti noi italiani.

Tanto che gliene frega alle varie troiette di regime del culo di noi italiani?

E dire che basterebbe solo un po' di dignità... ma proprio poca poca, per far sì che il Cavaliere mascherato non solo finisse dietro le sbarre e concludesse là i suoi giorni terreni, ma addirittura che gli si sequestrassero tutti i beni (illegali) che ha accumulato grazie alla dabbenaggine di un popolo idiota che lo ha pure osannato.

Noi non ci stupiamo più di tanto del popolo italico.
Già in altre epoche il nostro popolo si è pronato ai potenti e ha osannato un Nerone, un Caligola, e molti e molti altri ancora in una lunghissima serie che continua fino ai nostri giorni.

Quando però ci capita di vedere qualcuno (o qualcuna) che OSA alzare la testa non possiamo non esternargli la nostra ammirazione e la nostra solidarietà.

(dal Messaggero.it)



Ruby bis, Imane Fadil chiede 2 milioni
«Fede, Mora e Minetti hanno approfittato di lei»
L'ex direttore del Tg4: «Falsità, la querelo»

La marocchina: «Risarcimento per aver detto la verità. Indotta a rapporti intimi con il Cavaliere»



MILANO - Imane Fadil, una delle ragazze ospiti ad Arcore e ora parte civile al processo sul caso Ruby, ha chiesto, tramite i suoi legali, 2 milioni di euro di risarcimento, di cui la metà a titolo di provvisionale, a Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti imputati a Milano. La richiesta è stata avanzata dal legale della giovane, Danila Dedomenico, che ha parlato di «dolore psicofisico» provato da Imane e di «grave onta subita e vergogna» per essere stata anche bollata come «ragazza bunga-bunga». Inoltre, Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti avrebbero indotto Imane Fadil a partecipare alle cene ad Arcore e «ad intrattenere rapporti intimi col presidente Berlusconi, approfittando del suo stato di bisogno».

L'avvocato Dedomenico ha spiegato che «il danno sofferto, l'onta subita, il disagio psicofisico sofferto dalla parte civile, unitamente alla perdita totale delle possibilità lavorative, unite alle capacità economiche dimostrate» da Fede, Lele Mora e Nicole Minetti, «consentono di ritenere adeguata una richiesta risarcitoria che non può essere inferiore a due milioni di euro, ma che potrebbe arrivare addirittura a cinque milioni». Una richiesta, ha sottolineato il legale, «che potrà sembrare esosa, assurda, quasi fuori luogo», e che in realtà a suo dire è congrua, se «ci si sofferma solo per un attimo su quanti soldi sono girati attorno a questa vicenda, dai compensi erogati alle ragazze, alle elargizioni in termini di immobili, dai vitalizi e ai bonifici effettuati direttamente da Berlusconi». «Oggi chi ha avuto il coraggio di dire la verità, chi ha subito un danno - ha affermato il legale - ha diritto a un risarcimento pari a chi ha deciso di vendere la sua verità, entrando in aula per riferire solo falsità, prendendo in giro il Tribunale».

In un passaggio del suo intervento, l'avvocato ha sottolineato che dagli atti del fascicolo dibattimentale è emerso che Ruby «ottenne un regalo di 5 milioni di euro per sottacere i dettagli scabrosi della relazione intrattenuta» con il Cavaliere e che «sono numerose le testimoni», convocate dalle difese, «che hanno confermato di prendere un vitalizio di 2 mila e 500 euro perché "danneggiate" da questa vicenda». Imane Fadil, invece, «dal momento della denuncia che ha consentito delineare meglio il 'format' delle cene eleganti ha trovato tutte le porte chiuse: niente più contratti televisivi, apparizioni nel mondo della moda».

«L'esito di questo processo dovrà, finalmente, confermare che non è normale che per fare carriera in questo Paese bisogna andare al cospetto di uomini potenti, e in questo caso di Silvio Berlusconi». Sono le conclusioni dell'intervento del legale.

Fede. «Ho dato mandato ai miei legali di Milano, Biella, Londra e Bruxelles di sporgere querela per diffamazione grave nei confronti di Imane Fadil che nell'udienza di stamane al processo Ruby ha offerto una ricostruzione delle cene di Arcore che non corrisponde alla realtà»: lo ha annunciato l'ex direttore del Tg4 Emilio Fede. «Ricostruzione - ha aggiunto - che offende gravemente la mia immagine. Chiedo pertanto il risarcimento di quattro milioni di euro poichè la cronaca di questa udienza è stata diffusa anche all'estero».






Nessun commento: