Pazienza sarà per la prossima edizione.
(dal Corriere.it)
LA DIRETTA DEL CONCERTONE
Primo Maggio, Impacciatore ironizza:
«Per la Questura, in piazza siete 57»
L'attrice, sul palco con un paio di baffi posticci, scherza
davanti a 500 mila spettatori: ho lavorato con 3 uomini
di Sandra Cesarale
ROMA - Piazza San Giovanni è stracolma già nel primo pomeriggio, quando al diretta su Rai Tre non è ancora partita. Paolo Belli che guida l'Antepima del Concertone, organizzato dai sindacati confederali, parla di 500 mila persone. Invece, usa il sarcasmo Sabrina Impacciatore, prima donna della maratona rock. E quando entra in scena - alle 16 in punto con le telecamere accese - annuncia: «Mi sono già informata con la Questura: siete 57! Sto tranquilla». Nel pomeriggio, gli organizzatori, preciseranno poi che il pubblico stimato è di oltre 700 mila persone. Sul palco Sabrina Impacciatore con i baffi (foto De Luca)
BAFFI POSTICCI - L'attrice romana, vestita di bianco, con il fiatone che tradisce l'emozione, spiega i baffi posticci sul volto: «Ho lavorato per 24 ore al giorno con tre uomini, per non essere completamente neutralizzata mi sono fatta crescere i baffi e pure qualcosaltro». Poi il pensiero va al tema di questa edizione 2010, «Il colore delle parole». La folla in piazza San Giovanni (Blowup)
«Il rosso è il colore della passione, del conto in banca e dei pomodori di Rosarno - dice Sabrina -; il giallo è dei libri di Agatha Christie e dei tanti misteri irrisolti di questo Paese, ma ci vorrebbe un primo maggio a parte. Il nero: come Barack Obama e il lavoro in nero; il bianco, come la neve, come questo vestito della resa e come voleva diventare il grande artista Michael Jackson... e come le morti bianche che non smettono di avvenire».
NO A RAZZISMO E OMOFOBIA - Sabrina prosegue. Il primo grande applauso della folla lo conquista quando dice: «Razzismo, discriminazione, omofobia mi sembrano una stronzata... Noi non siamo altro che una manciata di coriandoli nell'universo, più colori ci sono più possibilità abbiamo che qualcuno in alto si accorga di noi». Forse un po' tesa, ma capace di ammaliare il pubblico con la sua simpatia e semplicità. Sale sul palco con un cane («Così ci sarà sempre qualcuno che è più cagna di me») , canta un brano dei Depeche Mode, legge le lettere dei bambini contro il razzismo e si fa accompagnare nelle sue incursioni dagli amici Rolando Ravello, Carlotta Natoli e Andrea Pesce. Scherza ma non manca di tornare seria come quando lancia un appello ai disoccupati che non devono suicidarsi («Noi donne vi amiamo lo stesso»). Sabrina Impacciatore e Carlotta Natoli (Ansa)
BLUES EXPLOSION E ZILLI - Agli italiani Bud Spencer Blues Explosion l'onore di inaugurare questa 21sima edizione con un tiratissimo set di rock & roll. Poi tocca alla voce sofisticata di Nina Zilli, rivelazione all'ultimo Festival di Sanremo. Nina Zilli (Graffiti)
Sul palco lungo 24 metri, per dieci ore sfilano venti fra gruppi e artisti. E sui 'pannelli luminosi che lo circondano corrono scritte, disegni, volti di bambini e le immagini di Alberto Sordi per l'omaggio alla capitale degli Aesseroma: il gruppo formato da Elio Germano, Marco Conidi e Pino Marino legge la poesia di Trilussa «L'elezione del presidente» e fa ballare la piazza con «Tanto pe' cantà».
Spettatori con la maglia «Hope» che ritrae Barack Obama (foto Ansa) |
BELLA CIAO - Tocca a Simone Cristicchi, soltanto una mezzora più tardi, infiammare di nuovo il pubblico intonando con i minatori di Santa Flora «Bella Ciao», che ormai è l'inno della piazza. Per non dimenticare il drammatico G8 del 2001, canta quindi «Genova brucia». Ironico, Cristicchi annuncia di voler fondare un nuovo partito con «veline, letterine e ministre», eppoi attacca il pezzo «Volemo le bambole». Peppe Voltarelli e Alfio Antico parlano invece dello Stretto di Messina, puntano il dito sul ponte che dovrebbe unire la Calabria alla Sicilia, con battute amare.
«Questa canzone è contro il fascismo», urlano in italiano gli inglesi Asian Dub Foundation, prima di un'ipnotica e potente techno-dance. Samuele Bersani ai 700 mila dice di non aver più voglia di cantare «Freak», uno dei suoi pezzi più famosi: «La sento a Studio Aperto o come colonna sonora di programmi con veline - lamenta - non mi rappresenta più». Intorno alle 19, chiude la prima parte del Concertone Edoardo Bennato, con il rock di «In prigione, in prigione»: una favola aspra sul destino della società civile che non imbroglia, non sgarra, non viola la legge e paga le tasse. E sul finale della canzone si fa portar via dal palco da due (finti) carabinieri.
ORCHESTRA DI 61 ELEMENTI - Il concertone riprende alle 20, con la Roma Sinfonietta, la grande Orchestra Sinfonica di 61 elementi diretta da Francesco Lanzillotta. Sabrina Impacciatore gioca con gli strumenti raccontando come Kandinsky abbinasse i suoni ai colori. Bennato tra i finti carabinieri (foto Lami)
Sul palco sarà poi la volta di Paolo Nutini, Carmen Consoli, Vinicio Capossela e i Baustelle. Ma nella no stop fino a notte suoneranno anche l'ensemble Beautiful - formato da Gianni Maroccolo, Cristiano Godano, Luca Bergia, Riccardo Tesio e Howie B -, Tre allegri ragazzi morti, Funk off, Beppe Voltarelli e Alfio Antico, Aesseroma Artisti, Asian Dub Fundation, Enrico Capuano, Claudio Lolli e Petra Montecorvino, Roberto Giglio, il violinista Olen Cesari
01 maggio 2010
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