martedì 28 maggio 2013

I "papelli" da recitare non glieli scrivono solo a Ruby.


Ora si "nascondono" anche dietro l'anonimato.

O meglio...
Per come la vedo io... (e nel 99,99999% dei casi ci azzecco sempre) questa merduccia fritta è stata preparata ad hoc e "confezionata in bella forma" per tamponare la "disaffezione" della gente che li ha votati, verso questi GRULLINI (o  CITRULLINI) che siedono negli scranni del "Palazzo" che dovevano aprire come una scatoletta di tonno e che rischiano di restare "congelati" perché non hanno capito che per aprire le scatolette di tonno ora ci sono le "aperture a strappo".

Loro stanno ancora cercando la linguetta dove infilare la loro chiavetta con fessurina per poter aprire la scatoletta e potersi a loro volta aprire.

Ci riusciranno?

Ne dubito!!!

Tornando al papello anonimo...
leggete attentamente il "crescendo" del tono... e noterete come si passa scientificamente dalla paura iniziale alla "aggressione finale", gradualmente, piano piano, in modo che il lettore empatizzi... si immedesimi e faccia suo il crescente stato d'animo del "povero ragazzo" che finalmente si libera dalle paure e tira fuori tutta la sua rabbia.
Baci e abbracci con botto finale.

Complimenti per la trasmissione!
Ah quasi dimenticavo:
perché anonimo?
Diamine, ma perché inizialmente la parte dell'IMBECILLE sostenuta potrebbe benissimo essere estrapolata ancor prima del crescendo finale e farlo autoannegare nella merda dell'INUTILITÀ.

E poi fa più fico.
Ed inoltre è una sorta di "messaggio" a tutti i parlamentari pentastellati:
Volete esprimere le vostre idee?
Fatelo in forma anonima!

Così, ai coglioncelli elettori adoranti, se scriveranno cazzate, potranno sempre dire che sono stati dei trolls ad averle scritte... e (naturalmente) continueranno a votarli.



(da IlFattoQuotidiano.it)

Lettera di un parlamentare dal Palazzo.

Il Palazzo fa paura. E’ la confessione di un parlamentare anonimo del Movimento 5 Stelle, pubblicata sul blog di Beppe Grillo. ”A volte ci sentiamo soli. Come quelle persone normali che improvvisamente vengono invitate alla feste del Re e devono sottostare ai precetti”, spiega. “Ma questo non è il palazzo del Re, non è la Città proibita, è il Parlamento. Visto da dentro, questo Palazzo fa paura. E io, noi, non ci possiamo permettere di avere paura”.
Il parlamentare avverte che “questa politica non proporrà una legge elettorale per i cittadini, non abolirà le province, non abolirà il finanziamento pubblico ai partiti e tanto meno ai giornali, non proporrà il reddito di cittadinanza e non investirà sulla scuola pubblica e sulle imprese”. Sottolineando che “ne parlano, ne blaterano tutti i giorni ma sono annunci, solo spot che devono fare. Ne parlano perché nel Palazzo sono entrati i cittadini. Lo faremo noi, noi, quelli che sono considerati impreparati, ignoranti e stupidi. Ci riusciamo, perché non siamo soli. Ma voi non lasciateci soli”.
E racconta poi la vita nel Palazzo. “I primi a farsi avanti come cavallette sono i giornalisti, che non pubblicano una riga sui nostri lavori, ma solo gossip, retroscena, se non vere e proprie falsità. Ormai so che serve a poco parlare con loro. Ma guai a snobbarli, sono una delle caste del Palazzo. E nel Palazzo poi ci sono le regole, la burocrazia con cui bisogna fare i conti”.
Da tre mesi, prosegue lo scrittore anonimo, “vediamo tutte le mattine la mafia in faccia, quella che non spara, che non ha pallottole ma usa la legge, l’emendamento, il regolamento, l’articolo di giornale o la comparsata in tv per dire ai sudditi, ‘questo è il nostro Paese e ci facciamo quello che vogliamo’. Lo fanno da sempre. Ma adesso hanno paura. Sanno che non siamo come loro. Siamo quelli che vigilano, controllano e che sono pronti a votare le buone idee, di chiunque siano. E magari ce ne proponessero una”.
L’onorevole grillino conclude con un avvertimento. “Non ci facciamo prendere in giro. Non ci prendete in giro, questo è un consiglio. Smettetela di raccontarci che l’anti-berlusconismo esiste ancora. Non esistono più soldatini blu e soldatini rossi, ora sono tutti grigi: votano le stesse cose, dicono le stesse bugie e hanno lo stesso odore, quello che si sente nelle camere di obitorio, davanti ai morti”.

Se notate bene i vari passaggi... vi trovate "in sintesi" solo e sempre la stessa merda fritta e rifritta che va sputando da sempre il  furbetto... spacciandola, stavolta, per "riscatto del parlamentare impaurito" che solo con la Fede nel Verbo trova la Luce e la Salvezza.

A Beppe... ma vaffanculo e piglia per il culo a tua sorella!!!



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