venerdì 17 maggio 2013

Se questo è il vero Anonymous...


Se questo è il vero Anonymous, idealmente anche io mi ci sento vicino.
Anche se, e lo ripeto, chi "detiene la conoscenza" non ha bisogno di sentirsi "incensato" da alcun gruppo.
E soprattutto, siccome sono uno che "ama stare in prima linea" e rischiare anche la vita per le proprie idee, non ho affatto bisogno di nascondermi dietro una maschera (illustre e rispettabile finché si vuole) ma preferisco combattere le mie battaglie a viso aperto.


(Da webnews.it)

http://www.webnews.it/2013/05/17/gli-anonymous-prendono-le-distanze-dagli-anonymous/?ref=post


Gli Anonymous prendono le distanze dagli Anonymous

Anonymous Italia prende le distanze dagli Anonymous tratti in arresto: "Anonymous" non è un gruppo, ma un'idea. Negato ogni coinvolgimento.

17 maggio 2013, 11:40
«Siamo un’idea, non siamo terroristi»: così il blog Anonitaly prende le distanze da quanto accaduto nelle ore passate, quando con una operazione della Polizia Postale denominata “Tango Down” sono stati tratti in arresto quattro presunti elementi della “legione”. Il blog che si erge a riferimento degli Anonymous italiani prende però le distanze, rivendicando un principio che sovverte ogni ragionamento sul tema: “Anonymous” è un’idea, non un gruppo. E le idee non si arrestano.

«Le persone arrestate utilizzavano il nome di Anonymous per attaccare siti privi di colpa, lo facevano solo per il piacere personale del mostrare al mondo di essere in grado di hackerare siti a caso. Questo si distacca completamente dall’ideale di Anonymous». Il blog mette dunque le mani avanti e sembra voler isolare gli arrestati, senza dar loro la minima copertura: «Anonymous Italia ha sempre combattuto e continuerà a combattere per la libertà d’informazione… ma non attraverso la distruzione di siti informatici, non ha senso… oramai Anonymous si è evoluta, e vuole che TUTTI siano parte del movimento di questa idea… La verità, forse è quella la cosa più scomoda che si possa pubblicare!».
Un attestato che sembra prendere in parte le distanze anche relativamente ad un certo modo di agire, allontanando l’idea della guerra digitale dalle operazioni della legione. Rimane, però, il principio di una guerra contro un sistema accusato di far tacere con la paura:
Oramai viviamo in un paese dove le istituzioni, pur di aver giustizia e privilegi, utilizzano quella che può esser definita la tattica del “terrore”. Spaventare i più deboli, per fortificare i più forti… Ed è sempre di questo che Anonymous ha cercato di parlare… di far passare l’idea… E continuerà a farlo… Perché il web è un grande mezzo d’informazione! Non serve distruggerlo! Ma renderlo libero a tutti, permettere a tutti di poter sapere e poter vedere quello che vi è realmente in questo mondo.
Infine la chiusura piena e totale ad ogni possibile coinvolgimento, con tanto della canonica firma:
Detto questo, Anonymous Italia, non ha NULLA A CHE VEDERE con gli “hacker” arrestati.
Perché Anonymous è un’idea… E non un mezzo per fare notizia di se…
We are Anonymous.
We are Legion.
We do not Forgive.
We do not Forget.
Expect us.


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