Ma niente paura! Il nostre eroe come tutti gli eroi e super-eroi della nostra infanzia ha mille risorse e siccome gliene bastano appena 20 eccolo subito pronto a tirar fuori dal cilindro di Mandrake, 20 nuovi piccioni, che altro non sono che allocchi camuffati, ma tant'è... funzionano lo stesso alla bisogna.
Ai poveri allocchi ha promesso delle splendide apparizioni televisive e soprattutto le ribalte internazionali dove potranno mostrare in tutto il loro splendore le loro livree di SERVI AL SEGUITO.
Scusate la considerazione che non c'entra nulla con quello che abbiamo scritto:
Chi lo sa se Robespierre fece saltare solo le teste coronate e non anche quelle dei servi al seguito?
(da ilsecoloxix.it)
Berlusconi libero da Fini con venti nuovi deputati
14 settembre 2010Il «gruppo di responsabilità nazionale» si farà. Il repubblicano Francesco Nucara è andato ieri a palazzo Grazioli ed ha portato in dote a Silvio Berlusconi venti deputati «fuori dal Pdl» che consentiranno al governo di avere una maggioranza di 316 voti, senza l’apporto determinante dei 35 (34 in realtà perché Gianfranco Fini non vota) transfughi di Futuro e libertà. La “campagna acquisti” del Cavaliere, di cui si era fatto carico Nucara, avrebbe dato i suoi frutti, almeno stando alle dichiarazioni dell’esponente repubblicano: «I numeri ci sono. Arriviamo a 20 deputati.
Si tratta di gente che finora non ha votato la fiducia a Berlusconi», ha detto Nucara dopo l’incontro con il premier. E il nuovo gruppo? «Nascerà qualche giorno prima o subito dopo il 28 settembre, quando Berlusconi parlerà in Parlamento», ha spiegato. Il che vuol dire che, al momento di votare la risoluzione o la mozione di fiducia, i deputati reclutati potrebbero procedere in ordine sparso per poi costituire un gruppo parlamentare ad hoc. Nucara ha pescato a piene mani nel gruppo misto del quale fanno parte Noi Sud, Mpa, repubblicani, liberaldemocratici, minoranze linguistiche, cioè 20 deputati in tutto se si escludono gli 8 parlamentari dell’Api e altri tre che sono fuori dei giochi come l’ex Pd Beppe Giulietti e l’ex Pdl Paolo Guzzanti. I 20 voti lealisti probabilmente sono disponibili (almeno sulla carta), quanto al nuovo gruppo si vedrà perché l’Mpa di Raffaele Lombardo vorrebbe rimanere autonomo ma forse è solo un modo per alzare la posta. Berlusconi ieri ha spiegato che non ci saranno innesti significativi, in grado di modificare la natura della coalizione: «La maggioranza resterà quella che gli italiani hanno votato. Ricordo poi che i finiani hanno dichiarato di voler essere leali e di voler rispettare il programma elettorale», ha spiegato il premier. Come gesto distensivo, Berlusconi ieri ha ribadito che il programma che leggerà in aula non prevede il processo breve, al centro del braccio di ferro con Fini: «L’abbiamo tolto». Quanto alla Lega, il Cavaliere non è sicuro: «Il rapporto con Bossi è basato su un’amicizia vera».
Traducendo i proclami e le aspettative in numeri, Berlusconi può quindi contare su una maggioranza di 350 deputati con i 20 “convertiti” da Nucara e i finiani che hanno garantito il loro sì al programma. Quanto ai nomi dei deputati già ribattezzati «ascari» della maggioranza, ieri i riflettori erano puntati anche sull’Udc con Pier Ferdinando Casini che fatica a trattenere un gruppetto di cinque siciliani ribelli guidati da Calogero Mannino, contrari alla linea anti-governativa adottata dal leader centrista a Chianciano.
Anche l’ex Pd Riccardo Villari potrebbe far parte della partita: è indeciso se associarsi al «gruppo di responsabilità» o passare con i finiani. Sarebbe comunque un voto in più per il governo. Il Pdl Santo Versace starebbe invece per traslocare sotto le insegne di Fli. Ma, anche in questo caso, il saldo non è negativo per la maggioranza. Nonostante l’annuncio di Nucara, nel Pdl ieri si registrava un certo scetticismo: «Aspettiamo di vedere i nomi. Se Nucara ci riesce, può anche diventare ministro», erano i commenti più frequenti. Ma Berlusconi è convinto che l’operazione andrà in porto anche perché sul piatto ci sono quattro poltrone di governo in attesa: due da sottosegretario, lasciate vuote da Nicola Cosentino e Pasquale Viespoli, e due da vice ministro se Giuseppe Vegas andrà alla Consob e Paolo Romani sarà ministro per lo Sviluppo. Ecco perché il premier ha bisogno di qualche altro giorno.
1 commento:
Senza contare che a qualcuno potrebbe venire la diarrea, o che cadendo dalle scale si rompe l'osso del collo o che a furia di farsi inculare gli venga una paralisi anal-deambulatoria e non arrivare in tempo alle operazioni di voto.
Senza contare, infine, che i precari potrebbero più intelligentemente aspettarli all'ingresso di Montecitorio con dei grossi bastoni in mano anziché suicidarsi o salire sui tetti o fare scioperi della fame che li indeboliscono ancora di più...
Aveva ragione Berlusconi: sono proprio coglioni!!!
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