giovedì 28 ottobre 2010

Che bello essere Re!


Chi di voi non ha visto la Pazza Storia del Mondo di Mel Brooks?

Che bello essere Re!

Ripeteva così il nostro simpaticissimo regista-attore nei panni di Luigi XIV tra un palpeggiamento di tette e una simulazione di "pecora" ai danni (o a beneficio) di una graziosa dama di corte china a raccogliere dei fiori.

Che bello essere Re!

E anche essere amiche del Re è bello.

L'innocente fanciulla che gli concede le sue deliziose grazie ottiene la liberazione del povero padre rinchiuso nella Bastiglia destinato a una morte certa, fra stenti e luridume; no no! non a morire a forza di botte(*) come Stefano Cucchi, no, sicuramente no; a quei tempi ancora gli aguzzini e gli sbirri non erano arrivati a tanta raffinatezza.

Ora, sarebbe bastato che la sorella di Cucchi fosse stata anche una sola volta nelle regali Alcove di Arcore o del Pala-Grazioli che sarebbe sicuramente intervenuta una telefonata atta a salvarle il fratello.

Ma pazienza...

L'importante è poter sempre dire:

Che bello essere RE!!!



(da Repubblica.it)

L'INCHIESTA

Ruby, le feste e il Cavaliere
"La mia verità sulle notti ad Arcore"

La minorenne marocchina fu fermata per un furto, mentre era in Questura intervenne Palazzo Chigi: "Rilasciatela è la nipote di Mubarak". La ragazza racconta il rituale del "bunga bunga", esclude di aver fatto sesso con il premier. Indagati Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti

di PIERO COLAPRICO e GIUSEPPE D'AVANZO

MILANO - Alla questura di Milano, nello stanzone del "Fotosegnalamento", c'è solo Ruby R., marocchina. Dire "solo" è un errore, perché Ruby è molto bella e non si può non guardarla. Se ne sta sulla soglia, accanto alla porta, e attende che i due agenti in camice bianco eseguano il loro lavoro, ma è come se occupasse l'intera stanza. E' il 27 maggio di quest'anno, è passata la mezzanotte e i poliziotti hanno già fatto una prova: la luce bianca, accecante, funziona alla perfezione. La procedura è rigorosa, nei casi in cui un minorenne straniero viene trovato senza documenti: finiti gli accertamenti sull'identità, se non ha una casa o una famiglia, sarà inviato, dopo aver informato la procura dei minori, in una comunità. È quel che gli agenti si preparano a fare, perché Ruby ha diciassette anni e sei mesi (è nata l'11 novembre del 1992) e all'indirizzo che ha dato, in via V., non ha risposto nessuno. Era anche prevedibile: ci abita un'amica che, dice Ruby, è una escort e se ne sta spesso in giro. All'improvviso, il silenzio dello stanzone si rompe. Una voce si alza nel corridoio. E, alquanto trafelata, appare una funzionaria. Chiudete tutto e mandatela via!, è il suo ordine categorico. Gli agenti sono stupiti. L'altra, la funzionaria, è costretta a ripetere: basta così, la lasciamo andare, fuori c'è chi l'aspetta!

Non è che le cose vanno sempre in questo modo, in una questura. La ragazza non ha i documenti. Per di più, il computer ha sputato la sua sentenza: l'anno prima Ruby si è allontanata - era il maggio del 2009 - da una casa famiglia a Messina, dove vivono i suoi. Anche il motivo per cui è finita in questura non è una bazzecola: è accusata di un furto che vale i due stipendi mensili dei poliziotti.

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continua su:

http://www.repubblica.it/politica/2010/10/28/news/davanzo_ruby-8503315/


(*) Citazione tratta dall'antologia di Spoon River di Fabrizio de André:
"Non mi uccise la morte ma due guardie bigotte, mi cercarono l'anima a forza di botte".

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