mercoledì 6 ottobre 2010

Berlusconi: L'Uomo del Futuro.

Non avevo mai avevo avuto dubbi sulla ecletticità di quest'uomo, fin dal suo primo apparire in pubblico come politico ai primi degli anni '90.
L'unico suo guaio (e sua fortuna) è che lui comunque lo si veda e lo si intenda è da sempre stato considerato l'uomo del futuro e mai del presente né tanto meno del passato.
Qualcuno lo definì davvero così quando ne parlammo la prima volta ai primi degli anni '90 mentre i partiti collassavano e sparivano o si trasformavano effettuando una metamorfosi alla rovescia... dalle splendide farfalle che erano prima si mutavano in soggetti striscianti, senza svolazzi ideali, né ideali svolazzanti, ma muovendosi sulla terra fangosa come fanno i vermi in cui i soggetti politici si andavano trasformando.

Fu definito L'uomo del Futuro.

Penso seriamente che molti lo abbiano pensato in quel periodo, tanto è vero che la sua escalation politica è continuata senza troppe frenate e forse soltanto oggi accusa una lieve decelerazione.

Lui continua ad essere l'uomo del futuro.

Agli inizi della sua scesa in campo lui parlava al futuro:

-Faremo questo.
-Riformeremo quest'altro.
-Sistemeremo...
-Aggiusteremo...
-Proporremo...
-Sosterremo...

Lui e' l'uomo del futuro perché guarda al futuro e soprattutto perché parla al futuro.

Ancora oggi.
Sempre al futuro.
Dopo non aver fatto assolutamente NULLA in questo quasi ventennio dalla sua scesa in campo lui continua ad essere ottimista per il futuro, sempre guardando al futuro sempre parlando al futuro.
Ce lo vediamo benissimo fra quarant'anni continuare a parlare, parlare, parlare sempre al futuro:

-Faremo questo.
-Faremo quest'altro.
-Sistemeremo...
-Aggiusteremo...
-Proporremo...
-Sosterremo...

Non c'è che dire....

E' davvero l'UOMO DEL FUTURO!!!

Berlusconi: faremo il federalismo



(da La Stampa.it)

6/10/2010 (18:29) - IL CAVALIERE: BOSSI CHIEDE LE ELEZIONI? VA INTERPRETATO
Berlusconi: avanti fino al 2013
andare al voto ora sarebbe un guaio
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi (Foto d'archivio)





Il premier rilancia i cinque punti
Si parte subito con il federalismo
Sulle Commissioni tregua con Fli
Bossi: «Nessun governo tecnico»
ROMA
Subito il federalismo in consiglio dei ministri, poi toccherà alla giustizia. Berlusconi convoca una conferenza stampa per spazzare via i dubbi sulla durata del governo e annuncia che non ci sarà nessun governo tecnico ma neppure un voto anticipato. Al Cavaliere non fanno paura né gli strappi dei finiani né gli ultimatum della Lega, che con Bossi è tornata a parlare di elezioni in primavera.

«Io sono sicuro- dice il Cavaliere- perchè conosco un numero importante di persone che essendo state messe in lista da Gianfranco Fini hanno ritenuto doveroso seguirlo ma per nulla al mondo farebbero mancare l’appoggio alla maggioranza venendo meno alla lealtà nei confronti del governo». E la Lega? «Bisogna sempre interpretare il ministro Bossi: io ho la chiave interpretativa- spiega il premier- e quindi sono assolutamente tranquillo» sul fatto che «la legislatura andrà fino in fondo». Via alle riforme, allora. Si parte dal federalismo che «entro dicembre o marzo sarà legge», poi avanti con gli altri 5 punti del programma a cui il Palramento ha votato la fiducia. «Il secondo Cdm riguarderà il capitolo della giustizia- prosegue Berlusconi- non sarà la prossima settimana ma quella successiva, e sarà seguito da quello sulla sicurezza e immigrazione, da quello sul Sud in una città del Mezzogiorno e infine quello sulla riforma tributaria».

Basta discussioni sterili, dice Berlusconi: «È chiaro che questo nostro programma molto stretto di Cdm concreti e puntati su singoli punti è una risposta alla politica delle chiacchiere che ha preso l’attenzione dei cittadini portando alla gente uno spettacolo deteriore della politica».

Intesa, intanto, sulle presidenze delle Commissioni parlamentari e un rinvio di fatto dei temi spinosI, che riguardano la riforma della legge elettorale e la riforma della giustizia. Il vertice-lampo di palazzo Madama con i capigruppo della maggioranza segna un temporanea tregua tra le anime della coalizione che sostiene il governo.

Al termine del vertice dei capigruppo, il finiano Italo Bocchino così sintetizza: «È bastato prendere atto che la terza gamba della maggioranza esiste». Per il capogruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, si è trattato di «un incontro sereno e costruttivo» e il suo collega della Camera, Fabrizio Cicchitto, sottolinea: «L’accordo sulle commissioni è stato raggiunto rapidamente». Resta perplesso il leader della Lega, Umberto Bossi: «A primavera si vota, penso...» e aggiunge: «Napolitano deve tenere conto che i voti li abbiamo io e Berlusconi», quindi «il governo tecnico è un azzardo».

Più ottimista il ministro Roberto Calderoli dopo la notizia che Fli voterà sì sul lodo Alfano in commissione Affari costituzionali al Senato: «Sono convinto che se Fli viene coinvolto, manterrà i suoi impegni con la maggioranza». Il coordinatore Pdl, Ignazio La Russa afferma: «Non credo che le elezioni siano dietro l’angolo. Se dovessimo badare solo alla nostra convenienza sarebbero la soluzione migliore, ma abbiamo la pretesa di volere andare avanti nell’interesse dell’Italia».

Dall’opposizione il segretario Pd, Pier Luigi Bersani, osserva: «Quando si va a votare? Questo non lo so. Dichiarino che sono nella crisi politica e si rimettano ai percorsi costituzionali che prevedono un ruolo del Presidente della Repubblica. Noi avanziamo l’idea di una breve stagione di governo di transizione, che abbia come primo punto la legge elettorale». Poi aggiunge: «Il Pd ha una proposta, ma naturalmente la legge elettorale non la fa un partito solo, bisogna discutere con gli altri, il problema è che si metta in moto un processo a cui noi siamo assolutamente disponibili».



Nessun commento: