mercoledì 17 novembre 2010

Caso Stefano Cucchi - VERGOGNA D'ITALIA!!!

Sempre più vergognoso che degli ASSASSINI siano ancora in circolazione e che ALCUNI "SOSTENITORI" DEGLI ASSASSINI siedono persino in PARLAMENTO.

ASSASSINI!!!

(dal SecoloIXI.it)

Fini: «storia di diritti negati»

Le ultime parole di Stefano Cucchi

17 novembre 2010
| E.Cap.
Nel tardo pomeriggio di ieri, Luigi Manconi, presidente dell’associazione A Buon Diritto, ha annunciato di avere pubblicato sul sito www.abuondiritto.it la registrazione dell’udienza di convalida dell’arresto di Stefano Cucchi, datata 16 ottobre 2009: «Sono oltre sette minuti che danno conto di un interrogatorio dove Stefano Cucchi appare già provato, in grave difficoltà, con voce sofferente. In quella circostanza, Cucchi rinnova la sua richiesta di essere assistito dal suo avvocato di fiducia: la richiesta non viene accolta allora, e nemmeno dopo. Sono le ultime parole di Stefano Cucchi prima che se lo portassero via».

da YouTube, l’audio dell’interrogatorio di Cucchi




Lunedì scorso, del caso di Cucchi, morto dopo l’arresto a Roma, aveva parlato anche Gianfranco Fini: è «una storia di diritti negati, una tragedia che ha scosso e commosso l’Italia intera», aveva detto il presidente della Camera intervenendo alla presentazione del libro “Vorrei dirti che non eri solo”, scritto dalla sorella della vittima, Ilaria, e da Giovanni Bianconi.

Fini con Ilaria Cucchi

«Subito dopo la tragedia - aveva ricordato Fini - Ilaria fu tentata dall’idea di lasciare l’Italia. Ma oggi è qui con noi, perché ha deciso di rimanere, non per cercare vendette, ma risposte e decisioni che restituiscano dignità a Stefano e con lui a tutti noi».

«Non è usuale che la Camera presenti un libro come questo - aveva aggiunto Fini - Lo abbiamo fatto perché quella di Cucchi non è una vicenda personale o familiare, ma è una storia che ha riflessi che riguardano la società e devono essere colti dalla politica e dalle istituzioni per soddisfare le legittime aspettative dei cittadini, perché senza giustizia non c’è libertà né democrazia. La forza della democrazia sta proprio nella capacità di riconoscere le proprie zone d’ombra e di illuminarle».

Il presidente della Camera aveva anche sottolineato che «Cucchi non è morto perché era tossicodipendente. Il processo in corso stabilirà come sono andati i fatti e accerterà le responsabilità, e dobbiamo confidare nella magistratura, per ristabilire la giustizia, e per evitare che vi possano essere macchie che infanghino i leali servitori dello Stato, la stragrande maggioranza, ai quali deve andare tutta la nostra gratitudine per il quotidiano impegno nella lotta alla criminalità, nella tutela dell’ordine pubblico, e per la custodia la cura e l’assistenza ai detenuti. La battaglia di Ilaria per avere pace e restituire pace alla memoria del fratello si è trasformata in un atto di fiducia nella giustizia e nella verità».



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