Tantissimi!!!
Ma saranno sufficienti per trovare quei 5-6 deputati che gli mancano per capovolgere la sua situazione drammatica alla Camera?
Molti dei suoi scagnozzi, che si stanno muovendo in questa direzione ritengono di sì.
A costo di offrir loro 100 o anche 200 milioni di euro a testa (tanto che cazzo gliene frega, mica son soldi suoi?).
Il vero dramma sarà quando, coloro che "al momento" gli stanno dando il culo "per niente" o quasi, si porranno la domanda:
"Perché a me mi paga così poco?"
Insomma povero Silvio... non vorremmo essere nei suoi panni!!!
Ve l'immaginate? 475 persone (310 + 165) che al momento lo stanno sostenendo "quasi" gratis non pensate che di fronte a certi prezzi che sta pagando per conquistarsi gli ultimi voti non riterranno giusto alzare anche il loro prezzo?
Caro Silvio, mo' son cazzi tua!!!
Quasi quasi ti conviene mollare tutto e andarti a godere i tuoi sudati (si fa per dire) bigliardi (o trigliardi che siano) in qualche isolotto del sud america dove potrai trovare tutti i servi che vuoi e a prezzi decenti, che questi qua stanno decisamente cominciando a costare troppo...
(da www.giornalettismo.com)
Continua la serrata campagna acquisti: per evitare il crollo a Montecitorio, ogni mezzo è lecito.
“Tutti hanno un prezzo, ma l’offerta deve essere talmente alta…”: a fare il simpatico, nei cortili di Montecitorio, è Massimo Calearo Calan, già deputato del Partito Democratico, portato alla Camera da Walter Veltroni ed ora, “felicemente” iscritto al gruppo Misto. Tutti i gruppi parlamentari avrebbero provato ad accaparrarselo, tutti, tranne Di Pietro e la Lega: “Anche Fli”. Continua, dunque, il mercato delle vacche a Montecitorio, dopo la rivelazione bomba di ieri: un parlamentare avrebbe ricevuto un’offerta di quelle irrinunciabili: “500.000 euro per il sostegno al governo”.
MERCATI GENERALI – L’articolo è sul Corriere della Sera, a firma di Monica Guerzoni e Dino Martirano. Se vota la fiducia al governo, gli chiedono, la faranno ministro? Sibillino, Calearo risponde: “Se sarà sarà. Vedremo”. Già, vedremo: le scadenze importanti di questa legislatura arrivano veloci. A fine mese è calendarizzata la sfiducia individuale contro Sandro Bondi, ministro dei Beni Culturali accusato da tutte le opposizioni di essere responsabile dei crolli di Pompeii, dell’incuria che affligge il nostro patrimonio culturale; a metà del mese prossimo, il giorno del giudizio: 14 dicembre, fiducia al Senato, sfiducia alla Camera, la Consulta decide sul legittimo impedimento. “C’è un mese di tempo per altri cambi di casacca”, scrivono Guerzoni e Martirano; ma intanto “ieri la maggioranza è andata ancora sotto nelle commissioni I e III sull’assegnazione dell’Eurodeputato che era stato “scippato” all’Udc”, scrive il Corrierone. “Gli equilibri però sono elastici e già i berlusconiani parlano della ‘battaglia dei tre’, i voti che ritengono sufficienti per blindare la fiducia”: questa è la situazione, dunque.
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